Scarlet Records – Novembre 2014

E quando meno te lo aspetti eccolo lì,l’ennesimo album pronto per essere ascoltato e recensito.

Nessun nome eclatante, nessuna particolare aspettativa… lo scarti e ti trovi davanti una magnifica perla, una perla nera e luccicante, un vero, piccolo gioiello del Metal nostrano.

Loro sono gli Admiron, band romana nata ormai 16 anni orsono, oggi sotto etichetta Scarlet, alle spalle svariati cambi di lineup così come una lunga serie di date live, molte condividendo il palco con band internazionali del livello di Death Angel, Annihilator, Suffocation, Vader, Gorgoroth, Meshuggah e Sepultura.

E a quattro anni di distanza dall’ultima fatica in studio ecco partorire questo ‘Timelapse‘.

Una bomba sonica da subito detonante col pezzo d’apertura ‘Collateral‘. Sonorità  di tipico stampo Meshuggah. Death tecnico davvero dirompente. ‘State of Persistence‘ è roba da far tremare i muri, doppia cassa e una voce ferale come poche, una vera mazzata. Sempre prepotente l’impronta della technical-death band svedese, un’ombra che aleggia. ‘The Giant and the Cow‘ prende forma, articolata, vorticosa, mastodoneggiante. Follia pura.
Nessun calo di tensione in programma, ‘Timelapse‘ echeggia nell’aria. Una prova superba di tecnica. Ritmica da capogiro.
Liar’s Paradox‘ non è da meno, siamo a poco piùdi metà  strada e l’adrenalina è sempre alta. Psichedelia brutale.
The Burning of Methuselah‘ è ferocia biblica. Il giorno del giudizio è imminente. Classe e una cura maniacale per gli arrangiamenti che trova sfogo nella successiva, delirante ‘Redemption‘. Prova di forza. La violenza prosegue con l’orientaleggiante ‘The Furnace Creek‘, un’onda d’urto colossale che introduce quel tormento allucinogeno che è ‘Ayahuasca‘, il pezzo piùacido dell’intero album. Belva indigena. E il cervello è a pezzi.

Poche parole… avete dubbi? Toglieteveli subito dalla mente e fate vostro questo capolavoro! L’opera è virile e suonata in grande stile. Tecnica magistrale per un’opera imponente. I complimenti vanno a tutti, una band che è un muro di cemento armato su cui sbattere la testa. Prendetene atto e supportateli. Sono Nostri e sono Grandi.

Che il Death sia con Voi.

www.adimiron.org

 

Trackilst:
1. Collateral
2. State of Persistence
3. The Giant and the Cow
4. Timelapse
5. Liar’s Paradox
6. The Burning of Methuselah
7. Redemption
8. The Furnace Creek
9. Ayahuasca

Band;
Maurizio Villeato – basso
Federico Maragoni – batteria
Alessandro Castelli – chitarra
Oz – chitarra
Andrea Spinelli – voce

Adimiron - Band 2014

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