Finalmente, dopo molti che anni che seguo l’evolversi di questa grande band, ho avuto l’opportunità  di fare una chiacchierata con gli Adversam. Qualitativamente sempre sopra la media, a ogni uscita non deludono mai le aspettative che l’ascoltatore nutre nei loro confronti.
Con questo nuovo album “Insight” sono andati ancora una volta oltre, valorizzando al massimo lo stile compositivo ed emotivo che da sempre li contraddistingue. Come leggerete dalle risposte, chi mi trovo di fronte sono persone consapevoli dei propri mezzi, e degli obbiettivi che vogliono raggiungere sia a livello personale che artistico.

Benvenuti su longliverocknroll.it Mi piacerebbe iniziare l’intervista partendo dal titolo del vostro nuovo album. Quale significato o messaggio si cela dietro la parola “Insight”?

L’ ‘Insight’ è l’emergere di una consapevolezza nuova, un nuovo sguardo su sé stessi e sulla realtà , un nuovo modo di “sentire”. Si tratta di un processo, ma si caratterizza per il suo improvviso palesarsi, tanto da poterlo definire come un’intuizione: non procede come una riflessione che porta, attraverso il ragionamento, alla comprensione, ma si attua nel momento in cui si sospendono vincoli logici e morali, lasciando emergere ciò che deve emergere; è anche ciò che accade a noi con la nostra musica. Auspichiamo per tutti, nell’emergere della capacità  di assegnare un significato piùcompleto alle cose, non “il” significato, ma “un” significato, che ha senso per sé. E’ il punto di partenza per allargare ulteriormente lo spazio della consapevolezza, arrivando a “sentire” un principio piùuniversale, la comune umanità  universale. Lo spiegano meglio le parole di C. G. Jung che riportiamo nel cd.

La discografia degli Adversam non è certo vastissima, però ogni uscita ha una sua identità  ben precisa e rappresenta sempre un passo avanti rispetto al titolo precedente. Questo nuovo lavoro suona come la somma di tutto quello che avete fatto con l’aggiunta dell’esperienza e della maturità  compositiva accumulata negli anni. Siete d’accordo con questa mia affermazione?  

Credo sia importante dire che Adversam è una band che, nonostante i lunghi silenzi fra una release e l’altra, in realtà  è in attività  costante e produttiva. Negli anni ci siamo dovuti adeguare all’evolversi della vita di ognuno di noi, che non sempre è compatibile con i tempi di una sala prove, così a volte il lavoro in fase di composizione risulta frammentato, altre volte fulmineo.. questo, unito all’estremo senso critico con cui valutiamo internamente il nostro lavoro contribuisce a renderlo variegato e sempre al passo con la nostra personale evoluzione.. Su un disco non mettiamo mai nulla che non sia compatibile con le scelte di tutti noi, e in Insight ognuno ha messo una parte di se, col suo strumento o con arrangiamenti proposti e accettati dagli altri… Credo sia questo che alla fine rende i nostri dischi eterogenei ma anche omogenei e personali.

Una cosa che ho subito notato ascoltando questo disco è l’imponenza e la maestosità  che si respira nelle composizioni, oltre al classico assalto frontale che da sempre vi contraddistingue. E’ stata una scelta pensata a tavolino oppure tutto si è sviluppato naturalmente in fase compositiva?

Con la formazione successiva a Proclama il processo compositivo ha guadagnato in spontaneità  e a monte non ci sono state scelte artistiche di nessun tipo.. Semplicemente in fase di composizione, abbiamo cercato di incanalare le nostre sensazioni su sentieri che descrivessero atmosfere compatibili con i lati piùinteriori ed aggressivi del nostro solito modo di fare musica. L’obbiettivo è sempre stato quello di essere violenti e diretti ma abbiamo la chiara consapevolezza che senza contenuti queste energie si disperdono facilmente, così nella trama di una canzone che nasce per viaggiare dritta e veloce, dall’inizio alla fine, ci viene naturale trovare e creare gli spazi per atmosfere e spunti piùinteriori e personali. Le emozioni che vogliamo mettere in musica sono sempre definite e potenti, ma invece di presentarle come un monolite fisso all’orizzonte preferiamo una pesante nube di detriti che viaggia a velocità  estreme.

Parlando invece del lato piùaggressivo del vostro stile, ho sentito una certa influenza proveniente dal death metal piùcattivo e spigoloso. Quanto quel genere musicale è importante per voi? Non pensate che dosato nella giusta misura riesca a dare quell’impatto “fisico” devastante ai pezzi che molte volte manca al black metal?  

Il Death Metal è un genere che può comprendere approcci compositivi molto vari, anche affini al Black Metal, e i gusti musicali all’interno degli Adversam sono a loro volta molto vari, e talvolta affini al Death Metal.. è naturale per noi, quando sentiamo il bisogno di appesantire una canzone, allontanarci dalle sfuriate lineari e atmosferiche del Black per suonare riff piùspezzati e pesanti che possono ricondurre al Death, tuttavia il nostro obbiettivo principale è sempre quello di comporre e suonare Black Metal. Il fatto che alcuni passaggi possano suonare Death Metal sicuramente può derivare dall’apprezzamento che abbiamo nei confronti del genere, ma a tutti gli effetti si tratta di parentesi, spesso nascoste nella trama della canzone, finalizzate proprio ad ottenere l’impatto fisico di cui parli. E’ un risultato abbastanza naturale, quando vogliamo dare incisività  ad una canzone.. Sicuramente molto del Black Metal che si sente suonare ultimamente è arenato su canoni “estetici” ormai saccheggiati e vecchi decenni, ed è difficile trovare nuove proposte che rispettino le linee stilistiche del genere ma con una propria personalità … in questo senso al Black Metal potrebbe giovare lo sporcarsi un po’ le mani con sperimentazioni attente e un sound più”concreto”, che lo renda piùefficace… in questo senso il Death potremmo dire che si è evoluto in maniera piùlibera e naturale…

Nella mia recensione di “Insight” ho scritto che: “A volte sembra di trovarsi su un campo di battaglia tanta è la violenza e l’odio che gli Adversam riescono a sprigionare. In altre tracce, invece, la musica della band sembra un’ombra inesorabile che poco a poco inghiotte, e ricopre ogni cosa senza lasciare via di scampo.” Siete d’accordo con questa mia affermazione? Come descrivereste i sentimenti e l’atmosfera che sprigiona questo disco?

Non è facile descrivere le atmosfere di “Insight” dal nostro punto di vista, è come descrivere se stessi.. sicuramente la tua affermazione è in linea con una buona parte di quello che pensiamo di aver messo nel disco, e a cui ci si può ricondurre anche dai testi, dal titolo e dalle veste grafica.. in “Insight” il punto di vista è quello dell’osservatore esterno, superiore, ma che ha a che fare con riflessioni, concetti e situazioni che lo permeano e che travolgono l’interiorità  dell’osservatore stesso.. tutto questo può portare a un coinvolgimento diretto fatto di prese di coscienza repentine e azioni dirette o a subire il peso soffocante di un’ombra inesorabile.. è molto soggettivo”…

So che per voi i testi ricoprono un ruolo fondamentale. Vi va di parlarci delle tematiche trattate nei pezzi? Testi e musica vengono sviluppati insieme oppure i primi vengono scritti in base all’atmosfera che creano i brani una volta finiti?

Come già  su ‘Proclama’, anche su ‘Insight’ le tematiche dei testi differiscono dai soliti canoni del Black Metal. Il concept principale del nuovo disco si basa sull’inesorabile decadenza spirituale che il genere umano sta subendo da ormai piùdi un secolo e le relative conseguenze. Basta guardarsi attorno e descrivere la realtà  che ci circonda, che é piùterribile della piùcrudele delle fantasie. Abbiamo analizzato i vari aspetti che hanno reso, e che rendono tuttora l’uomo, fautore della propria autodistruzione nonché di quella degli altri. Da qui il titolo “Insight”, termine preso in prestito dalla psicoanalisi per indicare quell’input spontaneo che porta alla consapevolezza profonda di sè. Per quanto riguarda il rapporto fra testi e musica, essi viaggiano su due binari separati ma paralleli: sappiamo di cosa vogliamo parlare e sappiamo che la musica dev’essere Black Metal, e il tutto allineato a un certo tipo di “proiezioni mentali”. Poi, nella condivisione di idee, è possibile che chi scrive la musica condizioni i testi e viceversa, ma l’obbiettivo è comune, quindi non sono necessari troppi aggiustamenti per far coincidere le due cose.

La produzione e la registrazione di questo disco sono perfette. Siete riusciti a mantenere l’essenza del black metal in tutto e per tutto pur avendo un suono nitido, definito e potentissimo”… Dove avete registrato? E’ stato un lavoro complesso dal punto di vista tecnico?

Chitarre, basso, tastiere e voce sono state fatte da noi, indipendentemente, nei nostri studi personali. Le riprese della batteria invece presso i “The Grave Studio”, con l’assistenza tecnica di Diego De Benetti, che si è poi occupato assieme a tutti noi anche del missaggio. Il mastering invece è opera di AL//AN. Tutti i luoghi e le persone che si sono occupate della produzione del disco sono di Torino o zone limitrofe.. è stato un lavoro organico di otto persone in tutto, in cui ciascuno ha contribuito per ottenere il giusto equilibrio fra i singoli strumenti e il sound d’insieme. Non essendo alle prime esperienze di registrazione è stato abbastanza semplice suddividere il lavoro ciascuno sul proprio strumento, piùcomplesso invece è stato mantenere il maggiore impatto possibile con la minor perdita di definizione nell’intreccio delle partiture. Anche il Mastering ha richiesto la giusta attenzione per esaltare in modo bilanciato la naturale potenza degli strumenti.

Gli Adversam come detto a inizio intervista non sono mai stati una band da un disco all’anno anzi”…Come me penso che molte persone si siano sempre chieste il perché di tanta attesa tra un album e l’altro. Come mai impiegate così tanto per rilasciare nuovo materiale?

‘In Animadverte’ (1999) eravamo in quattro. Nel successivo ‘Proclama’ (2008) in cinque. Ora con ‘Insight’ (2015) la formazione è di sei individui, tutti con una personalità  decisa e nessuno intende far uscire un disco che non sia al suo piùalto potenziale. Questo nostro marcato senso critico, unito al fatto che ognuno di noi ha impegni e vite non sempre compatibili con i tempi di tutti, fa si che il momento per mettere a terra un disco debba essere quello giusto, anche se richiede anni. Ci piace prendere sul serio quello che facciamo e speriamo che questo traspaia dalla qualità  dei risultati, andando al di là  delle voci di inattività  che a volte ci precedono.

Siete nella scena ormai dal 1997 e anno dopo anno vi siete costruiti un vostro stile definito e non riconducibile a nessun’altra band, oltre che il rispetto della scena italiana e straniera. Siete orgogliosi e soddisfatti del cammino fatto fino adesso? Come pensate si evolverà  la vostra musica in futuro?

Ad essere onesti non ci siamo mai preoccupati molto dei riscontri, sia positivi che negativi.. abbiamo sempre valutato più”internamente” il nostro lavoro, e probabilmente questo, sul piano delle vendite, ci ha penalizzati rispetto a band che hanno cercato di inseguire maggiormente l’opinione del pubblico.. sicuramente però, questo modo di tenerci al di fuori da molti meccanismi forzati, ci ha garantito un’evoluzione naturale e una personalità  piùmarcata rispetto ad altri. Ci piace pensare che le persone che ci seguono colgano questo aspetto e che lo considerino un valore aggiunto, dato che si tratta di Black Metal. Per quanto riguarda la nostra futura evoluzione, credo che dipenderà  semplicemente dagli aspetti interiori dei singoli componenti. Di solito componiamo quando ne sentiamo il bisogno, non è mai una ricerca ostinata all’arrangiamento migliore per mascherare un riff mediocre. Componiamo esattamente le canzoni che registriamo, e se funziona funziona subito, quindi non abbiamo pezzi nel cassetto in attesa di essere ripescati per fare minuti: quello che viene scartato è scartato per sempre e non possiamo sapere di preciso come suonerà  il prossimo disco. Sicuramente non sarà  lento.

Parlando di black metal in quanto stile di vita e personale visione del mondo, quanto è ancora forte e presente in voi tutto questo? Com’è cambiata nel tempo la percezione di questa filosofia musicale e spirituale negli anni all’interno della scena secondo voi?

Noi tutti vestiamo da sempre gli stessi colori e guardiamo il mondo attraverso gli stessi filtri degli inizi, ma non per questo siamo immobili e nostalgici. “Black Metal” non è altro che la definizione della musica che suoniamo per esprimere dei concetti che già  erano nostri prima ancora di incontrare il Black Metal. Non abbiamo mai smesso di cercare band valide da ascoltare, stimoli artistici e culturali in grado di accrescere il nostro interesse per quella che è principalmente una filosofia di vita. Agli inizi il Black Metal era piùfacile da avvicinare perché era fatto di tematiche e di un immaginario immediato ed affascinante. Le tematiche sono state abbastanza forti e ben radicate da riuscire ad evolversi e adattarsi allo scorrere del tempo, l’immaginario invece, piùfragile e teatrale, già  situato “fuori dal tempo”, è stato rapidamente superato dalla realtà , disperdendo anche buona parte di chi del Black Metal subiva principalmente il fascino estetico. L’approccio superficiale di chi si ripropone ancora oggi nelle vesti di imbarazzanti guerrieri nordici con il cellulare in tasca o caricature politiche anacronistiche non ci è mai appartenuto e già  da allora lo consideravamo una parata senza troppi contenuti.. sono rari gli esempi di coerenza di chi sul palco è com’è nella vita reale. Sicuramente nessuno di noi vive in una grotta o si sposta a cavallo. Semplicemente pensiamo che si dovrebbe fare una distinzione fra le band che basano la loro proposta sull’immaginario del Black Metal, sfruttandone solo l’aspetto teatrale, e quelle che lo fanno basandosi sulle vere intenzioni del Black Metal, che pone al centro di tutto l’individuo, le domande sul suo ruolo e sul destino suo e dell’umanità . Sicuramente sono argomenti piùimpegnativi e complessi da trattare ma lo è anche la musica che ci piace suonare.

Siamo alla fine, vi ringrazio per la disponibilità  e lascio a voi lo spazio in chiusura per avere l’ultima parola e dire anche quali saranno i progetti futuri della band.

Siamo noi a ringraziare te, per la recensione, per l’intervista e anche per l’interesse e la passione sincera che ci hai trasmesso col tuo lavoro! I nostri progetti futuri per ora sono rivolti all’organizzazione di concerti con i quali poter dimostrare che Adversam è sempre una realtà  viva e potente nonostante i lunghi silenzi.

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