Nuclear Blast – Agosto 2007

E’ passato quasi un anno e mezzo da “Eclipse”, ultimo lavoro dei finlandesi Amorphis che ritornano oggi con un album ben prodotto e dalle atmosfere cupe e piuttosto crepuscolari, “Silent Waters”. Che si tratti di un lavoro molto malinconico e oscuro lo conferma fin da subito la copertina. Un cigno rosso che spicca e fa da contrasto al buio e alla desolazione del paesaggio ritratto e soprattutto allo spettrale fiume in cui il cigno è immerso. Un gran lavoro, quindi, fatto sull’artwork della copertina, curato da Travis Smith (che già  ha collaborato in passato con Katatonia, Opeth e altri). Alla voce non c’è piùPasi Koskinev, il vecchio singer ma il nuovo Tomi Joutsen che ben si adatta alle liriche e alle sonorità  di questo nuovo lavoro e si muove continuamente tra growls rabbiosi e la quiete di una voce pi? clean e delicata, forse a tratti anche troppo dolce.

L’inizio è dei migliori: si parte con “Weaving The Incantation” che risulta incalzante fin da subito e un cantato piuttosto sporco che tende, nel ritornello, a diventare piùclean. “A Servant”, invece, ricorda molto da vicino “House Of Sleep” del precedente “Eclipse”, quindi di conseguenza risulta molto orecchiabile, con un buon suono di chitarra e un growl molto viscerale. La traccia che da il titolo all’album, “Silent Waters” è arricchita da efficaci giri di piano soprattutto nella parte iniziale, anche se poi il sound cresce verso sonorità  propriamente piùrock. Distorsioni taglienti introducono, al contrario, la successiva “Towards And Against”, nella quale il singer ci trascina in un vortice di growl e parti clean, il tutto sostenuto dalla velocità  ritmica impressa da batteria e chitarre, che ancora una volta lasciano un segno della loro potenza sonora; davvero un bel pezzo questo. Ancora una volta sono i soavi e suadenti giri di piano ad introdurre “I Of Crimson Blood” connotata da un cantato piuttosto soave e struggente. Grande cura per le parti strumentali nella successiva “Her Alone”, che ricorda molto le atmosfere di una soave ballata anche se è piùveloce nel ritmo rispetto ad una ballad tradizionale. Le seguenti due tracce, invece, mostrano delle sonorit? particolarmente interessanti dal punto di vista del suono. Dai toni fortemente elettroacustici è “Enigma” che risulta molto evocativa nelle liriche, mentre Shaman ha una connotazione piùorientaleggiante, con un buon lavoro fatto alle tastiere; molto energica e movimentata nel complesso. The White Swan evidenzia soprattutto un suono possente di chitarra, con relative distorsioni, e di batteria, il tutto reso ancora più’cattivo’ dai growls del frontman. Ad una traccia dalla conclusione di questo “Silent Waters”, però, è d’obbligo sottolineare che le parti in cui il nuovo singer si esercita in esperimenti di growl sono troppo limitate e poche rispetto al cantato clean e delicato che caratterizza tutto l’album, sicuramente un po’ di cattiveria in piùnon avrebbe guastato, anzi avrebbe reso questo ritorno dei finlandesi ancora piùinteressante. A chiudere il tutto ci pensa “Black River” e la bravura di Esa Holopainen con il suo assolo di chitarra, un pezzo questo caratterizzato da atmosfere crepuscolari e intrise di malinconia, accompagnate, però, dalla potenza metal. Sicuramente grande merito va al buon lavoro fatto sulle chitarre dai due capaci chitarristi nel corso delle 10 song che compongono questo album.

Giunti alla conclusione del nostro ascolto di “Silent Waters” si può sostenere che sicuramente è stato fatto un ottimo lavoro nella produzione di questa nuova fatica degli Amorphis, ma le sonorità  risultano comunque troppo omogenee e statiche, se escludiamo  “Enigma” e “Shaman”. Troppa importanza viene data alle parti di cantato clean che sul lungo andare stancano un po’ l?ascoltatore per la monotonia delle tracce che si susseguono

www.amorphis.net

Tracklist:
1. Weaving The Incantation
2. A Servant
3. Silent Waters
4. Towards And Against
5. I Of Crimson Blood
6. Her Alone
7. Enigma
8. Shaman
9. The White Swan
10. Black River
11. Sign (Bonus Track)
Band:
Tomi Joutsen – voce
Esa Holopainen – chitarra
Tomi Koivusaari – chitarra
Santeri Kallio – tastiera
Niclas Etelà¤vuori – basso
Jan Rechberger – batteria<
 

Redazione
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