43 anni vissuti a Napoli e, quasi sempre, per vedere un concerto degno di nota, sono costretto a macinare centinaia di chilometri. Le vicissitudini della vita mi portano nella ridente Brianza e mi accorgo che anche stavolta ho un po’ di strada da fare per un live. Una volta in auto, il navigatore mi dice che devo percorrere 101 chilometri per raggiungere il Dagda, ma fa niente, lo si fa per gli Angel Witch ed io, che sono al limite del feticismo per il metal anni ’80, non mi faccio condizionare dalla distanza. Sono gli Angel Witch, ed ho avuto la fortuna, alla tenera età  di sette anni nel 1980, di ascoltare il loro primo omonimo album che, ovviamente, mi ha seguito nel mio trasloco in Lombardia.

Arrivo tardi al locale quando i toscani Angel Martyr hanno da poco smesso di suonare e devo dire che mi dispiace: chi li ha visti me ne ha parlato bene e, soprattutto, propongono quel genere di musica che attinge dal metal anni’80 da me tanto amato. Peccato… ci rifaremo di certo…

Ma fortunatamente sono in tempo per gli ex Lucifer che già  da un po’ sono in quattro e non piùil trio che ha gettato le basi per la New Wave Of British Heavy Metal. E fa niente se della line up originale è rimasto il solo Kevin Heybourne, del resto è sempre stato lui a scrivere tutto il materiale. Purtroppo però, il buon Kevin questa sera ha le corde vocali che fanno le bizze, è praticamente senza voce ma, ribadisco, sono gli Angel Witch, si scusano e vanno avanti dimostrando una tecnica a dir poco eccellente riuscendo nonostante tutto a farsi apprezzare da tutti i presenti. Uno dei freni che non hanno permesso loro di ottenere un successo molto piùvasto di quello che hanno avuto, sono stati i continui cambi di formazione, cosa questa che in quasi quarant’anni di carriera ha fatto si che sono riusciti a registrare solo quattro album in studio, piùvarie raccolte e live. Ed infatti la loro scaletta è formata da qualche brano di “So above, So below” (Dead Sea Scrolls, Into the Dark, Guillotine) e da praticamente tutto il loro primo album. Ma fa niente, qui siamo tutti over quaranta nostalgici che vanno ai concerti per ascoltare i vecchi classici con i quali siamo cresciuti e che ci hanno fatto amare l’heavy metal e quindi i brani proposti vanno piùche bene, soprattutto quell’Angel Witch finale che ha fatto cantare un Dagda sold out.

Si ritorna a casa e il navigatore mi ricorda che ci sono altri 101 chilometri da percorrere che, sommati ai precedenti, fanno 202, ma fa niente, è stato fatto per i mitici Angel Witch.

Setlist:
Gorgon – Confused – Into the Dark – Atlantis – Sorceress – Dead Sea Scrolls – White Witch – Guillotine – The Night Is Calling – Angel Of Death – Baphomet – Angel Witch

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