Se c’è una band che in questi ultimi dieci anni mi ha entusiasmato, appassionato e rapito, il suo nome risponde a Black Label Society. La band di Zakk Wylde, Nick Catanese, Craig Nunenmacher e John DeServio per intenderci. Ebbene, dopo averla ammirata nelle due apparizioni italiane durante due edizioni del Gods of Metal di Bologna e Milano, finalmente arriva in Italia come headliner per un sontuoso spettacolo musicale tutto da godere…

L’Alcatraz è quasi del tutto pieno e i fan che si aggirano all’interno del locale provengono da tutte le zone della nostra penisola a testimoniare quanto affetto e rispetto ci sia per questo gruppo di musicisti. Terminata l’esibizione dei supporter, i Carnera, dopo una lunga attesa le luci finalmente si abbassano e cominciano a risuanare le note di tre intro differenti tra cui la colonna sonora del film Il Padrino ed un accenno a quella di Rocky… Ma quando vengono annunciati i Black Label Society il boato del pubblico scuote l’Alcatraz, il telone con il classico logo ed il teschio si abbassa e lo spettacolo ha inizio…

Un gigantesco Zakk Wylde appare sul palco e l’ex benzinaio del New Jersey è lì davanti ai suoi fan che lo osannano. E’ un susseguirsi di particolari emozioni poichè ci si trova di fronte la band che piùdi ogni altra in questo momento incarna lo spirito selvaggio e rude dell’hard rock e dell’heavy metal moderno. La musica è veicolo di unione per le masse e così è anche questa sera. Il pubblico è sempre piùesaltato ed entusiasta perchè questa sera sangue e sudore si materializzano e diventano carne grazie ai Black Label Society di Zakk Wylde, un autentico e genuino leader, carnale e selvaggio personaggio animato dalla passione per il rock’n’roll e dal carisma ineguagliabbile. Non c’è tempo per riflettere ma è solo tempo di lasciarsi trasportare da quelle note e da quei suoni che a raffica invadono il locale. Senza alcuna pausa da “New Religion” fino a “Blood is Thicker than Water”, attraverso “Forever Down”, “een a Long Time”, “The Beginning… at Last”, “Suffering Overdue”, “Bleed for Me” e “Suicide Messiah”. Davvero speciale e sensazionale. Assalti di chitarra di una qualità  incredibile, una voce dura e sempre all’altezza delle situazioni, una ritmica precisa, dura, costantemente presente. Forse in qualche brano il suono non è dei migliori (come spesso sta capitando ultimamente all’Alcatraz), ma la grandezza dei quattro riesce a offuscare anche i lievi problemi.

Poi una pausa per presentare la band, parlare delle origii italiane di John DeServio, al quale viene lanciata una bandiera italiana ed il pianoforte appare sul palco. Sappiamo già  cosa ci aspetta: “In This River”… ed appaiono le immagini dell’amico Dimebag Darrell, del nostro amico Dimebag Darrell, e il boato, gli applausi e i ricordi, invadono nuovamente l’Alcatraz. Non finisce qui… perchè è il momento di “Fire it Up”, “Black Mass Reverends” ed una splendida “The Blessed Hellride”, che prepotentemente percuotono la nostra spina dorsale. La conclusione è affidata a “Concrete Jungle” e “Stillborn” per terminare nel giusto modo una serata caldissima.

Saremmo rimasti ad ascoltare Zakk & soci ancora per molto tempo, saremmo rimasti ancora a festeggiare in musica, saremmo volentieri rimasti insieme a cantare…

Black Label Society… un sorriso sul nostro volto, una serie di immagini e suoni nella nostra mente, un solo cuore pulsante, il rock’n’roll…

Setlist:
1. New Religion
2. Forever Down
3. Been a Long Time
4. The Beginning… at Last
5. Suffering Overdue
6. Bleed for Me
7. Suicide Messiah
8. Blood is Thicker than Water
9. Spoke in the Wheel
10. In this River
11. Fire it Up
guitar solo
12. Black Mass Reverends
13. The Blessed Hellride
14. Concrete Jungle
15. Stillborn

Avatar
Author

Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

Write A Comment