Make Big Records – Gennaio 2016

La pubblicazione del primo disco è sempre un traguardo che mette i brividi, quando si ha tra le mani il prodotto finito ci si sente”…beh è difficile da descrivere, solo l’artista lo può sapere. “Vol. 1” è il primo sigillo dei BlackHoleDream, giovane e interessante band di Alessandria che propone un mix di rock moderno, metal e raffinate melodie.

Tako ”“ Tsubo Syndrome” apre il disco, un mix di groove e melodia che si fondono alla perfezione. Molto interessanti i cori nel ritornello, davvero ben fatti e vera marcia in piùdi questo brano (a dire il vero anche dell’intero lavoro). Con la successiva “Drifting Away” la band sposta il tiro verso il pop rock, ma questo non è assolutamente un aspetto negativo, anzi, dimostra che i ragazzi hanno coraggio nel proporre sonorità  diverse tra loro mantenendo inalterato il proprio marchio di fabbrica. “The Event Orizon” ha il sapore del rock di Soundgarden e Alice In Chains, sofferta e cupa, un brano che però rispetto ai due precedenti manca un po’ di personalità .

The Gray Corporation (Welcome Aliens)” decolla dopo qualche secondo, convincendo e entusiasmando l’ascoltatore con la sua melodia affascinante e seducente. Il ritornello è di quelli che difficilmente se ne andranno dalla vostra mente.

Ancora grande rock, di quello bello pesante, con “Delusion Of Denial” che presenta un cantato molto aggressivo (anche se personalmente lo avrei reso piùgrowl e incisivo) e una ritmica forsennata. Una scossa che fa sempre bene alla salute. “Same Old Story” mi ha sorpreso, ha quel piglio sbarazzino che richiama alla mente il punk rock ma al tempo stesso ha un’impronta matura e quel pizzico di malinconia che non guasta mai. Una delle mie preferite di “Vol. 1

Self ”“ Control” continua sulla stessa riga della song precedente (ritornello travolgente) anche se la band questa volta punta di piùsull’aggressività , che ritroviamo anche in “Smile On Her face & The Darkness Inside” a mio avviso il pezzo piùarticolato del disco e che mi sembra riassuma in pieno la personalità  dei BlackHoleSun.

L’atmosfera si allegerisce un po’ con “Ant, Grass And Homicide” song melodica che mostra un altro lato del sound di questa band. Il disco si chiude con “Can’t Get Me Down” canzone influenzata dagli Oasis (parer mio) principalmente nella melodia vocale e nelle seconde voci. “Vol.1” è un bel disco non c’è che dire, ma quello che mi ha colpito di piùè la personalità  che questa band è riuscita a esprimere già  col primo lavoro.

Cosa mi è piaciuto di più? Il mix di punk e metal, le melodie originali e gli arrangiamenti. Cosa mi è piaciuto di meno? Che il disco è finito troppo presto.

www.blackholedream.bandcamp.com

Tracklist:

1.Tako ”“ Tsubo Syndrome
2.Drifting Away
3.The Event Horizon
4.The Gray Corporation (Welcome Aliens)
5.Delusion Of Denial
6.Same Old Story
7.Self ”“ Control
8.Smile On Her face & The Darkness Inside
9.Ant, Grass And Homicide
10.Can’t Get Me Down

Band:

Riccardo Saliceto – Guitar & Vocals
Biagio Totaro – Guitar & Vocals
Andrés Oliveros – Guitar
Edoardo Poggio – Bass
Mattia Caci – Drums

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