Clusone è un comune di 8 mila anime della provincia di Bergamo, e l’ultimo tratto prima di raggiungere il paese è tutto tornanti, cavalli al pascolo e bar rimasti fermi agli anni ’70. L’ultima cosa che ti viene da pensare arrivando in piazza Manzù, col campanile, l’atmosfera del borgo in festa e i negozietti a gestione familiare è che in un posto del genere possa risuonare del cazzutissimo rock’n’roll. E invece, onore al merito del mitico Federico Martinelli, dal 2013 proprio in questa suggestiva e inusuale cornice, la musica riempie la Val Seriana per la due giorni del “Clusone Rock“, un festival che ha visto nomi altisonanti della scena rock nazionale ed internazionale attirare fans da tutta Italia.

Altrettanto singolare è vedere un gruppo di biondissimi e tatuatissimi svedesi sorseggiare birra seduti fuori dal Bar Posta, un rock pub che non ti aspetti in una stradina in salita che sembra uscita da un acquerello. I Bonafide sono sulla scena dal 2006 per volontà  di Pontus Snibb, bluesman polistrumentista e voce inconfondibile della band, e proprio con lui facciamo quattro chiacchiere prima del loro show sul palco del Clusone Rock 2015.

Long Live Rock’n’Roll.it:

Per cominciare benvenuti in Italia! So che questo è solo l’inizio di quella che si prospetta un’estate impegnativa per voi; avete shows confermati in Svezia, Germania, Austria, Danimarca e Francia. C’è un posto in particolare dove non vedete l’ora di portare il vostro rock’n’roll? Nessuna pressione, ma potete rispondere “in Italia!” Dopotutto abbiamo le donne piùattraenti e il cibo piùsquisito.

Pontus:

(ride di gusto) Davvero, siamo felici di essere qui in Italia, saranno almeno tre o quattro anni che manchiamo, non vediamo l’ora di suonare stasera. Poi ogni paese in fondo ha i suoi vantaggi e i suoi pregi, penso al clima della Spagna, alla birra della Danimarca…. non abbiamo davvero un posto preferito, ma i posti che ci hanno dato maggior soddisfazione fin’ora sono senza dubbio il Regno Unito, la Spagna e ovviamente la Svezia.

Long Live Rock’n’Roll.it:

Ho letto un pò di interviste e aneddoti che vi riguardano, e questa domanda è sorta spontanea quando ho scoperto che nel 2008 avete suonato per ben due volte allo Sweden Rock Festival, la seconda come rimpiazzo di Sebastian Bach che aveva cancellato il suo show all’ultimo minuto. Inutile dire che questa coincidenza ha fatto si che la vostra musica venisse a contatto con molte piùpersone di un pubblico già  di per sé importante. Pensate che questa particolare opportunità  abbia dato una svolta alla vostra carriera?

Pontus:

Si, decisamente. Avevamo fatto il nostro show, ed era andato alla grande, e poi inaspettatamente ci siamo ritrovati con uno show ancora piùgrosso, davanti a quindicimila persone…davvero incredibile. E’ stato pazzesco, è andata ancora meglio di quanto sperassimo, certo le persone che erano venute apposta per Sebastian erano deluse, ma noi abbiamo guadagnato un sacco di nuovi fans in quella particolare occasione. Se ne è parlato moltissimo all’epoca, sai tutti i megaschermi annunciavano che Bach aveva annullato il suo show e che ci sarebbero stati i Bonafide al suo posto, e tutta questa pubblicità  apparentemente negativa ha comunque dato piùrilievo alla nostra presenza, quindi è stata senza ombra di dubbio una grandissima opportunità  per noi.

Long Live Rock’n’Roll.it:

Parlando di opportunità , anche avere la fortuna di nascere in un paese come la Svezia, dove la musica è trattata come un prodotto da esportazione aiuta molto. So che avete perfino una sorta di assistenza finanziaria statale per i bambini che vogliono avvicinarsi allo studio della musica e imparare a suonare uno strumento. E’ stato così anche per te? Come hai cominciato?

Pontus:

Si, è proprio così. Mio padre è un musicista, la musica mi accompagna sin dalla tenera età , ho cominciato come batterista, credo mi abbiano regalato la prima batteria all’età  di dieci anni. Mio padre mi ha portato con lui in tour quando suonava con i grandi nomi della scena svedese, e continuiamo a passare molto tempo insieme, suoniamo addirittura insieme. Come dicevi tu, in Svezia abbiamo una vera e propria scuola gratuita dedicata alla musica che ti permette di provare a suonare qualsiasi strumento con un insegnante professionista senza dover per forza acquistare lo strumento che scegli. Ecco il motivo per cui in Svezia abbiamo così tante band di talento! I ragazzi si avvicinano alla musica con grande naturalezza fin dai primi anni di vita, non è un privilegio, ma un patrimonio alla portata di tutti.

Long Live Rock’n’Roll.it:

So che siete apparsi sulla prestigiosa rivista Classic Rock Magazine nell’autunno del 2011. Quanto pensi che conti una pubblicità  del genere paragonata al suonare tanto dal vivo quando stai cercando di costruirti un seguito nel caso specific di una rock band?

Pontus:

A mio parere la cosa migliore è sempre suonare dal vivo, essere un’ottima live band. Certo finire su un giornale come Classic Rock, soprattuto nel Regno Unito ci ha dato una visibilità  pazzesca.

Long Live Rock’n’Roll.it:

In molti vi hanno paragonato agli AC/DC, sarà  per via del vostro sound così “Bluesy/Heavy Rock ‘n’ Roll” che fa venir voglia di fare headbanging e air guitar? Pensi che questo tipo di rocknroll sia percepito con la stessa energia anche su cd?

Pontus:

Beh, no. Suonare live per noi è essenziale con questo stile. La nostra musica è concepita di proposito per essere fruita dal vivo, con un pubblico in delirio sotto al palco e un forte scambio di energie.

Long Live Rock’n’Roll.it:

Parlando dell’industria musicale di oggi, di recente Slash ha dichiarato in un’intervista ”Rock and roll definitely needs a movement. It’s become kind of the music industry’s bothersome step child and what it needs is someone really committed to come and shake things up who doesn’t give a **** if they make it. “ Vi trovate d’accordo con la sua provocazione? E’ davvero diventato tutto un business volto a scalare classifiche e fare soldi dove impera il conformismo e nessuno si espone piùcon cose impopolari e poco redditizie?

Pontus:

Non si fanno soldi col rock’n’roll. Uno lo fa perchè lo ama. Io e i ragazzi lo facciamo da anni, e ti assicuro che non ci facciamo soldi, dobbiamo tutti racimolare risorse con altri lavori, per pagare l’affitto e via dicendo. E’ difficile pensare che possa non essere così per qualcuno. Noi amiamo moltissimo quello che facciamo, amiamo suonare per la gente, non guardiamo le classifiche. Oggi come oggi è dura rimanere su questa strada, sai con i vari American Idol, British Idol, sembra che perfino le grandi etichette vogliano lanciare solo questi prodotti, farli volare alto per al massimo un annetto e poi lasciarli sparire. Noi non avremo mai e poi mai quel tipo di occasione, non entreremo mai nel piùgrande studio al mondo e probabilmente non faremo mai un video strafigo…ma quello che amiamo è suonare. E’ l’unica cosa che vogliamo.

Long Live Rock’n’Roll.it:

Parlando della vostra musica: “Fill Your Head With Rock” è diventata una specie di inno rock. Ci sono quelle canzoni che diventano immediatamente iconiche per le band. Se potessi scegliere una delle tue che vorresti fosse ricordata per sempre nella storia del rock come un capolavoro, quale sceglieresti?

Pontus:

Assolutamente“Fill Your Head With Rock”! Ci hai preso! Ho scritto quella canzone per lo Sweden Rock Festival. L’idea era promozionale: c’era questo slogan, appunto “Fill Your Head With Rock” e la foto di Jimmy Page, credo fosse il 2007. Tutte le persone che acquistavano il biglietto per i 4 giorni della manifestazione ricevevano in omaggio un cd con 12 tracce interpretate da artisti diversi. Non so come ma la nostra canzone diventò subito una hit. Lo Sweden Rock ne ha fatto una specie di sigla, tant’è che conclusa l’edizione del 2015 è stato pubblicato un video di ringraziamento e indovina? Hanno usato la nostra canzone come colonna sonora! E pensa che noi quest’anno neppure ci abbiamo suonato! Perciò si, sceglierei questa canzone, è decisamente il nostro inno e la usiamo come chiusura di ogni singolo show.

Long Live Rock’n’Roll.it:

Poco tempo fa, all’ Hard Rock Hell 2015 avete proposto uno show acustico. Deve essere stato strano per i vostri fans ascoltare una versione così diversa del vostro repertorio. C’è una delle vostre canzoni in particolare che inaspettatamente si è rivelata piùbella in versione acustica?

Pontus:

Beh, ti assicuro, è strano anche per noi! (Ndr ridono tutti). Abbiamo effettivamente alcuni pezzi come “Can’t get through” dal primo album che viene sempre molto bene in versione acustica. A dire il vero abbiamo parlato di recente di fare qualcosa di acustico…

Long Live Rock’n’Roll.it:

ci state dando un’ anteprima? Album acustico all’orizzonte?

Pontus:

Chi può dirlo, non si sa mai…

Long Live Rock’n’Roll.it:

Voi avete supportato bands come Deep Purple, Europe, Status Quo, LA Guns, The Quireboys…c’è qualcosa in particolare che avete imparato e che vi ha ispirato nel lavorare a stretto contatto con questi grandi artisti?

Pontus:

Certo, è fantastico e interessante vedere come lavorano gli altri artisti e le band, le crew, il seguito.

Niklas:

Per me è un pò diverso. Se ti capita un’occasione del genere a vent’anni, forse impari di più, assorbi meglio, ma quando suoni da vent’anni sai già  parecchie cose e il fascino un pò scema…

Pontus:

Piùche altro è una figata incontrare i tuoi “eroi”. Prendi per esempio quando abbiamo suonato coi Deep Purple. Io sono un batterista, e ho avuto la possibilità  di starmene seduto dietro gli amplificatori a due passi da Ian Paice per l’intera durata del suo concerto. Ero come un bambino al luna park, completamente catturato dalla sua esibizione. Una cosa del genere non mi sarebbe mai capitata se non fossimo stati il gruppo spalla. E poi hai l’opportunità  di condividere con loro anche la vita giùdal palco!Niklas, racconta cosa hai combinato con Ian Paice!

Niklas:

Ah,io e Ian non siamo piùamici. E’ successo che mi trovassi in Olanda al Classic Rock 2004. Ero lì a suonare con una band americana e dopo lo show…insomma abbiamo fatto un bel pò di bisboccia…anzi…alla grande…il nostro cantante è praticamente morto ed è stato rianimato. Il giorno successivo ci hanno impedito perfino di entrare al Festival. L’anno dopo Ian Paice viene a Stoccolma per un clinic di batteria, e ci ritroviamo all’after party insieme…fatto sta che appena mi avvicino mi dice “io ti conosco” con aria minacciosa, probabilmente ricordava bene la nostra “bravata”e non ha fatto che evitarmi per tutto il tempo! Menomale che almeno ho avuto l’occasione di suonare con lui prima di quel brutto episodio! (Ndr ridono tutti).

Long Live Rock’n’Roll.it:

Hai un ricordo particolare, un momento scolpito nella memoria della tua carriera fino ad oggi?

Pontus:

Senza dubbio quello che abbiamo raccontato poco fa riguardo lo Sweden Rock. Ma anche quando abbiamo suonato a Glasgow per la prima volta è stato indimenticabile! Il posto era sold out, e non ce lo aspettavamo affatto, ma poi abbiamo scoperto che prima del nostro arrivo le radio locali avevano passato spesso i nostri pezzi e noi non ne avevamo idea! Immagina quando siamo saliti sul palco e abbiamo iniziato a suonare come dei “signor nessuno” e di colpo il pubblico ha cominciato a cantare a gran voce le nostre canzoni! E’ stato al contempo uno shock e un’emozione folle, la piùbella sorpresa di sempre!

Guarda i saluti dei Bonafide ai lettori di www.longliverocknroll.it

Anders Rosell – guitar; Pontus Snibb ”“ vocals, guitar ;Martin Ekelund ”“ bass; Niklas Matsson ”“ drums

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