di Irene Verrucci

I Bring Me The Horizon, tanto attesi dai loro fan, hanno fatto ritorno in Italia lo scorso venerdì 8 aprile 2016 all’Alcatrz di Milano.

Dopo una giornata di lunga e impaziente attesa nell’assistere al concerto, verso 19 riusciamo ad entrare e l’Alcatraz è subito pieno…

Alle 20 in punto i Don Broco, band inglese, sono sul palco aprendo il concerto riscaldando il pubblico e, anche se non molto conosciuti, ricuotono abbastanza successo tra i presenti che, durante i loro ritornelli, saltano e urlano in segno di approvazione nei loro confronti. La loro performance dura circa 40 minuti per poi scendere e dare spazio alla band di Sheffield, vero motivo di quell’evento.

Finalmente intorno alle 21:20 i Bring Me The Horizon si presentano sullo stage carichi e pronti a suonare.

Una scenografia tecnologica formata da aste di metallo con led dà  un perfetto sfondo al gruppo riproducendo i simboli dei loro album e parole chiave dei loro brani. Nella scaletta della serata sono presenti alcune delle canzoni del loro nuovo album, ‘That’s The Spirit‘, che il cantante Oliver Sykes é riuscito ad eseguire abbastanza correttamente rispetto alle altre, tenuto conto dello sforzo in anni di tecniche di yell, scream e growl trattati in modo non del tutto corretto… sarà  questo uno dei motivi per il quale hanno deciso di cambiare genere nel loro ultimo lavoro?

Ma fortunatamente sono stati presentati anche brani del loro ‘vecchio’ repertorio, piùmetalcore e piùapprezzati da tutti. Come le tracce principali di ‘Sempiternal‘, penultimo album, song ormai impossibili da eseguire per il frontman che ha comunque cercato di fare del proprio meglio, cantando in modo piùpulito e arricchendo con qualche scream e growl qua e là  e urlando in yell ogni volta in cui gli è stato possibile; ma la sola forza di volontà  in questi casi non basta e di cosneguenza, per riprendere fiato e far riposare la voce, ha chiesto al pubblico di continuare a cantare, ‘passandoci’ il microfono. Stesso problema si ripete con ‘Blessed With A Curse‘, del terzo album ‘There Is A Hell‘, ‘Believe Me I’ve Seen It‘, ‘There In A Heaven‘, ‘Let’s Keep It A Secret‘, e ‘Chelsea Smile‘ in ‘Suicide Season‘, secondo album.

Anche se l’effetto della sua voce non é lo stesso delle tracce registrate in studio, é andato molto meglio di quanto potessimo pensare, la sua esibizione in generale é stata eccellente, continuando a saltare da una parte all’altra del palco e incitando diversi mosh pit, circle pit e wall of death, é riuscito a mantenere caldo e attivo il pubblico in modo da bilanciare le piccole pecche della sua performance e lasciandoci tutti molto soddisfatti.

Nulla da dire sul resto della band, Matt Kean, Lee Malia, Matthew Nicholls e Jordan Fish, che si sono esibiti perfettamente.

Il concerto é finito intorno alle 22:30 tra saluti, ringraziamenti e un pò di dispiacere da parte nostra sapendo che è tempo di ritornare con i piedi sulla terra…

Setlist:
Doomed – Happy Song – Go to Hell, for Heaven’s Sake – The House of Wolves – Chelsea Smile – Throne – Shadow Moses – Sleepwalking – True Friends – Follow You – Can You Feel My Heart – Antivist – Blessed With a Curse – Drown

Redazione
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