Frontiers Records – Maggio 2014

Che dire di Glenn Hughes che non sia stato detto? Posso permettermi di definirlo una volpe sacra del rock di tutti i tempi? Ma certo che posso. L’affetto e la stima che nutro nei confronti di questo immenso musicisita sono infiniti. Volpe, poichè l’arguzia musicale e intuitiva non è cosa da tutti e la sacralità  nasce dal semplice fatto che ormai Glenn è un dio del rock di tutti i tempi, passati, presenti e futuri.

Mettere insieme cronologicamente i pezzi della sua storia non è impresa semplice e allora tanto vale partire dalla fine, ovvero dai California Breed, nuova e ultima creatura rock formata appunto da Glenn Hughes, alla voce e al basso, da Jason Bonham, altra bomba della musica rock e figlio d’arte, e dallo sconosciuto e giovane chitarrista Andrew Watt (introdotto alla corte di Hughes da Julian Lennon) che si è trovato proiettato in un progetto magnifico, una fenice nata dalle ceneri dei Black Country Communion, scomparsi a causa della fuoriuscita di Joe Bonassa e di Derek Sherinian e dalla conseguente necessità  di non smettere mai di fare ed essere ciò che si vuole, nella libertà  che può scaturire solo dalla consapevolezza di essere in grado di vivere la musica fino in fondo.

California Breed‘ ha uno stile diversificato: suona seventies, volutamente sporcato anche nei dettagli piùlontani, ha incursioni in tutto ciò che la musica rock rappresenta, non si fossilizza, ma anzi si apre tra presenze psichedeliche e fumi di alternative rock, tra violente provocazioni hard rock e nuvole di follie melodiche con l’uso di armonie sospese tra note e riff molto curati nei minimi dettagli e poi si sente che c’è passione e divertimento. Forse sono la persona meno adatta per esprimere un parere, ma quando classe, qualità  e cuore sono così ben evedenti, lasciarsi trasportare è così piacevole e così appagante che vale proprio la pena fare un tuffo e rimanere in apnea in quel liquido vitale che è il rock’n’roll.

Il 23enne Andrew Watt offre una prestazione da chitarrista navigato, i complimenti dei suoi compagni d’avventura Hughes e Bonham sono piùche giustificati e bisogna riconoscere che il giovane rocker è davvero un astro nascente. Ritrovarsi in studio e partecipare alla stesura dei brani con disinvoltura, senza un filo di imbarazzo nei confronti dei colleghi, dimostra quanto Watt sia già  maturo e pronto a percorrere la sua strada costellata di mega riff e assoli di classe.

Che bello il primo brano composto dall’accoppiata HughesWatt, ‘Chemical Rain‘, composto nella residenza di Hollywood del primo, brano buttato giùtanto per e poi inserito di diritto nell’album. Emozionante, avvolgente, struggente, sognante.

Mi auguro che la magia creatasi con questo album omonimo dei California Breed possa continuare a fluttuare nell’aria poichè il rock’n’roll ha bisogno di classe e di vigore anche se, lo dico spesso, la novità  si trova sovente in ciò che ha radici in momenti del passato senza cui non si può respirare.

Provate un po’ ad ascoltare ‘Breathe‘, ‘Midnight Oil‘ da provare ad alto volume per abbandonare il mondo che ci circonda, ‘The Grey‘ in uno stile alternative rock tra percussioni punk ed espressioni spregiudicate, ‘The Way‘ e ‘Sweet Tea‘ della serie questo è hard rock con i controfiocchi, le cadenze e le movenze di ‘Invisible‘…

Insomma ‘California Breed‘: Glenn Hughes, Jason Bonham, Andrew Watt.

Tracklist:
01. The Way
02. Sweet Tea
03. Chemical Rain
04. Midnight Oil
05. All Falls Down
06. The Grey
07. Days They Come
08. Spit You Out
09. Strong
10. Invisible
11. Scars
12. Breathe

Band:
Glenn Hughes – voce, basso
Jason Bonham – batteria
Andrew Watt – chitarre

Gruppi_CaliforniaBreed_CaliforniaBreed-Band2014

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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