La mattina del 18 Maggio 2017 i cieli di tutto il mondo sono stati inondati dalla tristezza di tutti coloro che si sono svegliati, un pò come fanno tutte le mattine, hanno preso in mano il telefono e sono andati su Facebook. E così, mentre sbirciavano la home tra un selfie e l’altro di amici e conoscenti, gli stati acidi di chi ce l’ha col mondo, i video di Youtube e qualche fortunato già  in vacanza,  si legge distrattamente una notizia. Quasi fosse una delle solite cazzate dove vieni taggato dal tuo amico, e invece no, ti rendi conto che è vero.. Chris Cornell è morto. 

Ora le cose sono due, di Chris Cornell o non te ne frega assolutamente nulla e quindi rimani impassibile e distaccato nell’apprendere tale notizia, oppure, poiché  compagno di mille note, è come se ti avessero dato un pugno in faccia talmente forte da non vederci piùtanto bene. Ci vuole del tempo per mandarlo giù. Fa male, guarirà , ma ce lo ricorderemo sempre. Ci rivolgiamo a tutti voi, che siate o meno dei fan, che abbiate solo sentito nominare il nome di questo grande personaggio o che, come la sottoscritta, abbiate seguito la sua storia dagli albori, che tanti momenti dell’adolescenza l’abbiate passata col lettore CD e il disco dei Temple Of The Dog mentre prendevate l’autobus per andare a scuola, o abbiate avuto la fortuna di vederlo dal vivo in questi anni, come ho avuto io nel (ormai sembra tanto lontano) 2006 a Milano.

Quando muore un personaggio famoso si comincia subito a mistificarlo, a parlare della vita e della morte. Sopratutto di quest’ultima, come se fosse in fin dei conti la piùinteressante. Sapere di che colore è la corda elastica con cui ha deciso di togliersi la vita non cambierà  ciò che ha fatto nella sua vita, nella sua carriera da musicista, ciò che ha trasmesso a chi lo ha seguito tanto o a chi semplicemente si riconosceva in una delle sue canzoni.

Chris Cornell ha partorito un bel pezzo di storia del Rock americano, dando vita a diversi gruppi nel corso della sua carriera, sempre influenzato da quelle che erano le sonorità  alternative, dure, grezze. La sua voce sarà  sempre ineguagliabile e irraggiungibile, unica e particolare.  Dal 1984 al 1997 insieme al chitarrista Kim Thayil, il batterista Matt Cameron (oggi dei Pearl Jam) e al bassista Ben Shepherd dà  vita ai SOUNDGARDEN, con i quali si afferma come grande personalità  del panorama di Seattle degli anni 90, il vortice della scena Grunge è all’apice e Chris con il suo Giardino del Suono lo attraversa e lo alimenta in pieno lasciandoci diversi album, tra i quali ricordiamo in maniera particolare  Ultramega OK (1988)  Louder Than Love (1989) Badmotorfinger (1991) e Superunknown (1994) che racchiudono alcune delle piùbelle canzoni del Rock 90’s come “Black Hole Sun”, “Feel On Black Days”, “The Day I Tried To Live”, “Spoonman”, “Rusty Cage” e “Jesus Christ Pose”. Nel 1990 un altra morte colpisce il panorama rock di quegli anni, l’amico di Cornell, Andrew Wood (cantante dei Mother Love Bone) muore per overdose di eroina. Questa morte colpisce molto Chris Cornell, che decise insieme ad altri musicisti di quella scena di dedicare al compianto amico due brani ( Say Hello 2 Heaven e Reach Down) due dei brani piùtoccanti, fino a dare vita ad un intero album, l’unico di questa super band sotto il nome di Temple Of The Dog, i cui membri in futuro sarebbero diventati i Pearl Jam. Breve ma intenso. Un cimelio per la storia del Rock.

Successivamente nei primi anni del 2000 cominciò una parentesi durata ben 6 anni insieme ai componenti dei Rage Against The Machine: gli AUDIOSLAVE. Quì troviamo un Chris Cornell dedito alla scrittura di testi edonistici e allo stesso tempo personali, parla d’amore e della società , sperimenta un sound nuovo ma che comunque affonda le radici in quel ruvido e potente hard rock che lo contraddistinse nei Soundgarden, basti pensare a brani come “Cochise”, “Like A Stone” e “Show Me How To Live”, giusto per citarne alcune. Nel frattempo, nel corso degli anni, non sono mancate le reunion, pubblicazioni di singoli inediti, periodo da solista molto interessante in cui concepì ottimi lavori, mantenendo sempre quell’attitudine vera, sincera e profondamente rock n ‘roll, che lo ha seguito fino all’ultimo. E noi che lo abbiamo tanto ascoltato e amato, che abbiamo fatto nostra la sua musica per tanti anni, per noi che siamo stati segnati dalle sue parole, dalla sua incredibile veridicità  sia come artista che come persona, per noi che siamo un pò cresciuti con lui, con la sua musica, i suoi video psichedelici, le sue colonne sonore e cameo nei film anni 90 (e allora citiamo il film cult Singles) ricordiamolo così, come in un mondo fantastico in cui tutto è deforme e strano, perché senza Chris Cornell lo sarà  sicuramente.

 

 

 

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Backpacker. Spanglish, Bookworm y Horror aficionada. Web's sick, Latino America & Grunge vibes.

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