E’ una fredda e piovosa serata di inizio settembre e a causa della pioggia e del traffico ad essa dovuta, arrivo con un po’ di ritardo al Legend Club di via Enrico Fermi a Milano e mi perdo così l’esibizione dei romani Beyond The Fallen, a cui tocca il compito di scaldare il pubblico già  abbastanza numeroso, composto prevalentemente da giovanissimi. La band ha cambiato formazione lo scorso anno ed è interprete di un genere definito industrialcore, che come suggerisce il nome, unisce l’industrial al metalcore. Mi spiace essermi persa il loro show, ma da quello che ho potuto sentire i ragazzi hanno aperto degnamente la serata e hanno ricevuto non pochi complimenti anche a fine concerto dai presenti.

Al mio arrivo si stanno preparando sul palco di Disclarity, band aggiunta al bill all’ultimo momento, proveniente da Lahti (Finlandia) e per la prima volta in Italia. Il loro è metalcore puro che incontra le tipiche melodie death metal del nord Europa, 30 minuti di screamo per una band attiva da 5 anni, che presenta anche il nuovo singolo “The Devil Inside”. Il cantante Henri ripete piùvolte al pubblico in sala quanto sia meraviglioso.

I cambi palco sono molto rapidi e tocca ai danesi Siamese intrattenerci. Ammetto di non conoscere la band e il loro set mi ha lasciata un po’ perplessa. Il genere che propongono unisce i suoni rock a quelli piùpop/dance, tanto che a un certo punto mi guardo intorno per capire se sono nel posto giusto, ad esempio quando eseguono la loro rivisitazione di “Crazy In Love” di Beyoncè . Ma il pubblico si scatena, Mirza Radonjica interagisce e scherza tantissimo con i presenti, che dichiara essere la migliore audience del tour. Singolare è la presenza del violino. Attivi dal 2011, hanno già  pubblicato 4 album, l’ultimo “Shameless” di recente uscita, e ottenuto diversi premi.

Ed è il turno degli headliner della serata, gli svedesi Dead By April, attesissimi nel nostro Paese per questa unica data. La band vanta il rientro alla voce growl di Jimmie Strimell, che aveva abbandonato la barca nel 2013, sostituito da Christoffer Andersson. Il set prevede anche brani estratti dal nuovissimo album “Worlds Collide”. Anche gli svedesi di Göteborg hanno ottenuto diversi premi sin dall’omonimo album di debutto. La combinazione di melodie pop e riff metal è caratteristica dei suoi brani, in cui si alternano le parti vocali growl di Jimmie alla bellissima voce pulita di Pontus Hjelm, che sembra essere il fulcro della band. E’ lui infatti ad interagire maggiormente col pubblico, mentre Jimmie non manca di salutare e stringere la mano alle prime file. Difficile rimanere fermi e non cantare guidati dai cori catchy delle canzoni o dalle basi che accompagnano i musicisti. Belli anche i giochi di luce, sul palco c’è un vero e proprio impianto luci che lo occupa per piùdi metà . Colpisce anche la luce emessa dall’occhio di vetro di Marcus Rosell che cattura lo sguardo. Completa la formazione Marcus Wesslén, al momento l’unico elemento ad essere sempre stato parte attiva della band fin dagli esordi. Il pubblico è folgorato, ammetto che anche per una profana come me è difficile non essere catturati dalla loro bravura e non essere coinvolti dai brani presentati.

Dopo il concerto la band si intrattiene per firmare autografi e scattare foto coi fan, nonostante la stanchezza visibile sui loro volti.
E io lascio il club contenta di aver assistito per la prima volta al live di una band che è riuscita a conquistarmi nonostante il metalcore non sia esattamente un genere che io ami, ma che sono riusciti a farmi apprezzare per una serata diversa e divertente.

 

Setlist:
Intro – More Than Yesterday – Two Faced – Warrior – Hold On – Crying Over You – This Is My Life – Freeze Frame – Playing With Fire – Stronger – What Can I Say – Lost – I Can’t Breathe – Breaking Point – Dreaming – My Heart is Crushable – Our Worlds Collide – Losing You

 

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    Grazie Elena Rock per l’ennesima recensione utile, ogni volta ci fai scoprire artisti nuovi e ci fai apprezzare generi che non avremmo preso in cosiderazione diversamente. Grazie ancora! Ivano

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