In meno di tre anni ho avuto modo di assistere a tre concerti dei Deep Purple in tre città  differenti. Ogni volta l’emozione è particolare, ogni volta tutto è diverso perchè ogni live performance della band capostipite dell’hard rock offre sempre tanto di nuovo e tanto di così entusiasmante e positivo. Questa volta ha un sapore del tutto particolare. Dopo aver assistito a centinaia e centinaia di concerti e fatto migliaia di chilometri in Italia vagando  senza meta in tanti posti diversi uno dall’altro, rientrando ad orari impossibili con una stanchezza e una fatica disumana sul groppone, questa volta, come dicevo, è diverso perchè esco di casa e a piedi mi reco allo stadio Mirabello di Reggio Emilia. Ripeto, a piedi!!!

Passeggio lungo una delle vie principali della città  ed in 15 minuti arrivo allo stadio. Magnifica sensazione; nessuno stress per parcheggiare, nessuna fila per ritirare l’accredito e soprattutto nessuna nottata di fronte a me per rientrare a casa. Mai prima d’ora..

Entro allo stadio e, come spesso mi capita, dopo pochi minuti si spengono le luci e l’avventura musicale ha inizio… I Deep Purple sono pronti ed il pubblico reggiano anche. Che bella sensazione, dopo l’intro iniziale, quando partono tirate le prime note di “Highway Star”. Meglio di così non poteva essere. Già  tutti esaltati e partecipi grazie agli inconfondibili accordi di un brano che ha fatto epoca! I Deep Purple hanno classe da vendere e si dimostrano infaticabili ed instancabili. Cinque autentiche macchine da rock’n’roll che si divertono, con il volto sempre sorridente che esprime la felicità  di essere lì sul palco, cinque personaggi sempre pronti ad incitare e ringraziare il pubblico di affezionati, mai stanchi di quel mestiere che in certi casi potrebbe ruslutare monotono specie quando non ci sono piùgli stimoli necessari. Incantati dalle note di un grande Steve Morse, dai tocchi sulle pelli del sempre potente Ian Paice, dai virtuosismi di Don Airey e dalla simpatia e carisma di Roger Glover e Ian Gillan, come al solito mi lascio trascinare dai brani. Impossibile rimanere impassibile, impossibile non essere coinvolto dalla musica che mi ha accompagnato in tutti questi anni di mio percorso nel rock’n’roll; davvero impossibile. I cinque sono musicisti con i controfiocchi e musicisti con la ‘M’ maiuscola e grazie a queste qualità  il concerto è splendido. I minuti passano tra i classici di sempre “Strange Kind Of Woman”, “Hush”, “Black Night”, “Lazy”, “Fireball”, “Smoke On The Water”, “No One Came”, le splendide “Perfect Strangers” e “Knocking At Your Back Door” e poi i più’recenti’ “Sometimes I Feel Like Screaming, “Things I Never Said”, “Rapture Of The Deep”, “Contact Lost”. Per tutti i gusti, insomma.

Quando si storce il naso pensando ai Deep Purple di oggi, o meglio quando qualcuno storce il naso pensando ai Deep Purple di oggi bisognerebbe suggerergli di andare a vedere un loro concerto. Perchè sono grandi; perchè sono trascinanti; perchè sono originali; perchè sono dei padri e perchè… perchè sono i Deep Purple, punto e basta!!!

Dopo un’ora e 45 minuti il concerto si conclude… è tempo di rientrare, e a piedi vado a mangiare una pizza e poi pian piano verso casa fischiettando allegro i motivi di quei magnifici brani che ancora a lungo mi ronzeranno in testa…

Splendido!!!

Setlist:

1. Highway Star
2. Things I Never Said
3. Strange Kind Of Woman
4. Maybe I’m a Leo
5. Rapture Of The Deep
6. Fireball
7. Contact Lost
8. Guitar Solo
9. Sometimes I Feel Like Screaming
10. The Well Dressed Guitar
11. Knocking At Your Back Door
12. Lazy
13. No One Came
14. Keyboard Solo
15. Perfect Strangers
16. Space Truckin’
17. Smoke On The Water

 

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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