Atlantic – Giugno 2005

Dopo circa un anno e mezzo dall’ultima uscita discografica, ecco un nuovo cd targato Dream Theater. Ogni album della band newyorkese è sempre un’incognita, ma sarebbe meglio dire una piacevole sorpresa. “Octavarium”, prodotto come sempre dalla coppia Portnoy / Petrucci, si presenta piùmelodico rispetto a “Train of Thought”, forse troppo oscuro e nervoso, ma comunque con degli ottimi spunti.

“The Root of All Evil” ci introduce nella nuova creatura del teatro del sogno. Una breve nota di pianoforte lascia il posto a una decisa rullata che esplode assieme al riff di chitarra di un ispirato Petrucci. Il brano procede pervaso da un’atmosfera cupa, impreziosito da un LaBrie dai toni aggressivi e allo stesso tempo melodici. Quasi tutti gli otto brani, richiedono diversi ascolti per apprezzarne le sfumature e i giochi di note creati dalla band. “The Answer Lies Within”, ci mostra il lato piùmalinconico dei Dream. Già  dal primo ascolto, chiudendo gli occhi mi sono venute in mente delle immagini autunnali, con foglie che cadono mosse e spazzate dal vento tiepido… La voce di Labrie è letteralmente splendida, dolce, a tratti sofferta. Dopo questa parentesi riflessiva, si ritorna su ritmi serrati con “These Walls”, dall’inizio che mi ha ricordato i Machine Head, alternando parti d’atmosfera a parti piùaggressive. Arriviamo al capolavoro del cd, “I Walk Beside You”. Sin dal primo ascolto si viene rapiti dalla superba melodia, soprattutto del chorus, sognante e pieno di vitalità , ma anche, cosa abbastanza insolita, dalla semplicità  della struttura del brano. Devo fare i complimenti alla band per aver scritto uno dei pezzi piùbelli della loro carriera. Erano diversi anni che non vedevo e sentivo i Dream Theater, precisamente dal loro ultimo capolavoro, “Scenes from a Memory” del 1999. “Panic Attack” (brano presentato al Lorca Rock Festival in Spagna), ci aggredisce con delle chitarre alla System of a Down / Dismember, ma poi si mantiene su coordinate progressive, o per meglio dire progressive alla Dream Theater. “Never Enough” è forse il pezzo piùostico dell’intero lavoro, e forse quello meno convincente, anche se non sfigura nella globalità  dell’opera. “Sacrified Sons” riporta alla mente dell’ascoltatore “Peruvian Skies”, anche se ora la band è piùsicura e convinta della strada intrapresa rispetto al 1997, periodo in cui forse era ancora alla ricerca di una vera identità . LaBrie dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, di essere un grande vocalist, ma sarebbe riduttivo definirlo solo in questo modo. In chiusura viene posta la suite “Octavarium”, 24 minuti che riassumono alla perfezione lo stile e la personalita’ dei Dream Theater. L’inizio di tastiere è un richiamo ai Pink Floyd, seguito da una chitarra acustica accompagnata da un flauto dolce. Un arpeggio alla “Change of Seasons” supporta la prima parte cantata, seguita da un giro di basso vagamente funkeggiante di Myung. Il brano entra nel vivo con la parte strumentale in cui emerge l’anima piùprogressive e tecnica. Azzeccati gli inserimenti dell’orchestra anche se dal vivo, come dichiarato nelle recenti interviste, sarà  Rudess ad occuparsene interamente. 24 minuti possono sembrare un’eternità  per chi è abituato a canzoni dalla durata media di 4 minuti, ma chi ascolta i Dream è abituato a maratone del genere. C’e’ da dire che la band ha la capacità , soprattutto nei brani di lunga durata, di non stancare mai, anche durante l’esecuzione di parti interamente strumentali, inserendo sempre la trovata giusta o il lampo di genio.

Octavarium mi ha dato la sensazione che si aprirà  una nuova era e un approccio differente alla musica da parte del gruppo. Vista la qualità  eccelsa del prodotto ci aspettano altri capolavori firmati Dream Theater.

www.dreamtheater.net

Tracklist:
1. The Root of all Evil
2. The Answer Lies Within
3. These Walls
4. I Walk Beside You
5. Panic Attack
6. Never Enough
7. Sacrificed Sons
8. Octavarium

Band:
James LaBrie – voce
John Myung – basso
John Petrucci – chitarra
Mike Portnoy – batteria
Jordan Rudess – tastiere

 

 

 

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