Armageddon Shop – Febbraio 2015
Penso che la curiosità sia una delle armi che ogni esser umano possegga per combattere il piattume e l’assenza di coinvolgimento mentale e intellettivo. Essere curiosi, a mio parere, apre le porte a conoscenze e incontri del tutto inaspettati e casuali che dimostrano come vi siano altre strade percorribili e altre proposte sempre molto interessanti nel panorma musicale odierno.
Il mio incontro casuale di oggi è rappresentato da un trio di New Bedford, zona Boston per intenderci e per gli appassionati di geografia, Elder, band di forte inclinazione stoner e doom e psichedelia, anche se a mio parere qualche tematica musicalrock in piùsi dovrebbe aggiungere. I tre ragazzi dei pressi di Boston pubblicano in questi giorni il loro terzo album completo dal titolo ‘Lore’, che se non traduco male dovrebbe significare tradizione, folklore.
Dopo uno split, due demo, un EP e un live album (attività frenetica dalla nascita da datare al 2006) ecco il terzo album, per l’appunto, composto solo da cinque brani, non che i precedenti fossero piùricchi di canzoni… E questa è la prima peculiarità della band del Massachusetts. Pochi brani ma quasi un’ora di musica. Sembra di essere ritornati alla fine degli anni sessanta primi anni settanta. E nonostante l’esiguo numero dei brani (mi sono spaventato nel momento in cui ho scoperto la presenza di queste poche tracce) l’ascolto scorre che è una meraviglia. Sarà per l’atmosfera, sarà per la ‘traccia nella traccia’, sarà per lo stile che a me piace molto specialmente in questo periodo della mia vita, sarà per l’abilità dei tre sicari di essere riuscit a non appesantire un già pesante compito, sarà …
E’ un album di tipica rudezza stoner e doom come dicevo in precedenza, quindi le sonorità sono molto cupe e anche se i ritmi sono lenti non difetta certo di potenza e cruda passione. La voce lascia spazio alle realizzazioni musicali che sono piùin risalto delle linee vocali. Le cinque tracce sono cinque racconti in musica, racconti che forniscono una serie di dettagli differenti proprio perchè son vari e non diventano mai monotoni con lo scorrere dell’ascolto. Una grande energia e quel tocco sporco, la necessistà di voler superare lo stille, aggiungendo a volte quel percorso prog o lontanamente (o modernamente) o moderatamente di dura psichedelia.
Man mano che l’ascolto procede mi viene da chiedermi, ‘…e adesso cosa mi devo aspettare? cosa c’è dietro l’angolo di questo bel riff? quale sarà la strada e il prossimo paesaggio…’ come dicevo inizalmente… curiosità …
L’idea che mi son fatto è che in principio c’è una buona capacità di sviluppare i concetti di base, di viverli, suonarli e sentirli come storie vere e di conseguenza elaborali con dei nuovi momenti piùdettagliati che, nel loro insieme, pur conservando l’idea di base, si dirigono in direzioni diverse ampliando ed espandendo il volume del racconto.
Davvero niente male questo album degli Elder, davvero da ascoltare senza pensarci troppo su… davvero forte…
www.facebook.com/elderofficial
Tracklist:
1. Compendium
2. Legend
3. Lore
4. Deadweight
5. Spirit At Aphelion
Band:
Jack Donovan – basso
Matt Couto – batteria
Nick DiSalvo – voce, chitarra, tastiera