Nuclear Blast – Febbraio 2013

 

Una graduale e prepotente escalation verso la consacrazione nell’olimpo dei grandi del metal, è proprio ciò che la band svedese degli Enforcer si era prefissata dal primo istante in cui fece la sua irruzione nel panorama metallico mondiale cinque anni or sono con lo splendido “Into The Night” passato, se vogliamo, un po’ in sordina! Un escalation che trova ora la sua affermazione completa, specie a livello di maturità  espressiva nonché compositiva, nelle note di questo terzo full-lenght album dal titolo “Death by Fire”, un lavoro che sancisce il passaggio dall’inglese Earache al colosso tedesco Nuclear Blast, che sicuramente saprà  gestire al meglio l’esplosiva proposta del quartetto.

Piùche un nuovo album questo degli Enforcer, sembra essere una totale esplosione di veemenza tenuta su ritmi elevati ed incalzanti, mai banali o scontati, che travolgeranno immediatamente l’ascoltatore come se si ponesse dinnanzi al loro palco pronto ad assistere ad una performance dannatamente in your face! Nove brani dove non troviamo un solo singolo riempitivo o un passaggio a vuoto, qui ci sono solo 40 minuti dove il tempo sembra essersi fermato e dove l’intero movimento della N.W.O.B.H.M. ritorna in vita come uno spettro dal passato, reclamando ciò che un tempo era suo!

Scusate se ho versato una lacrimuccia, ma io ci sono cresciuto con tali sonorità  e le conosco a mena dito, ma ciò non toglie valore a questo strabiliante lavoro, che mi ha scosso facendomi a tratti sentire come se fossi stato attraversato dalle saette elettriche che stavano in copertina di “Ride The Lightning”! Non ho fatto questo paragone in maniera inopportuna, ma le sensazioni che ho ricevuto paiono essere le stesse di un tempo, ovvero quando la puntina del mio giradischi si posò frettolosamente sulle tracce del secondo capitolo dei Metallica per la prima volta. Questa volta c’è n’è davvero per tutti i gusti: si odono reminiscenze dai primi grandissimi Maiden con Dianno allo voce, passando per le scorribande dei Satan di “Court In The Act” con gli incroci memorabili in twin-guitars di Ramsey & Tippins! C’è il furore dei Savage di “Let It Loose” che incontra l’estrosità  dei Demon, nonchè le pennate che infiammarono il primo capitolo dei Def Leppard di “On Through The Night”. Melodie a profusione dalla “Notte della Lama” dei Toyo Blade unito al sapiente riffing dei Grim Reaper… il tutto triplicato in velocità … come se gli indimenticabili Exciter di “Heavy Metal Maniac” decidessero solo per gioco di storpiare tutto un movimento verso il quale sono debitori! I veri ‘cultori’ di siffatte sonorità  non faticheranno troppo a lungo nell’identificare le proprie preferenze musicali di un tempo nella proposta fresca degli Enforcer e ad ergere di conseguenza la band a paladini del nuovo corso che sembra davvero inarrestabile!

Tutto, a mio avviso, è ciclico e di conseguenza tutto ritorna, specie nella musica, ma qui, in maniera decisamente piùesponenziale che in altri casi (Portrait e Caludron) mi sembra che siamo dinnanzi alla vera chiusura del cerchio. Negli ultimi anni abbiamo assistito a molteplici forme di cambiamento sino a radicali mutazioni genetiche in cui il metallo pesante è stato brutalmente vivisezionato con gli esisti fallimentari che sono sotto gli occhi di tutti. Gli Enforcer ripartono esattamente dal concetto base che sviluppò la crescita del metallo inglese figlio bastardo della genesi del capolavoro “British Steel” in poi, insomma, l’avrete capito qui ci sono chitarre che sputano sangue, basso pulsante sempre pronto alla cavalcata maideniana, ritmi di batteria semplici ma tirati”…nessuna puttanata, sperimentazione o arrangiamento sciropposo al pro-tool di giornata storta. Qui si tira, si spacca e si va al sodo! Concludo dicendo che in fondo non è solo rock’n’roll! No cari lettori, difatti lontanissime sono le distanze che separano giustamente ciò che è rock e ciò che è metal e nessuno mi farà  mai cambiare idea.

Gli Enforcer hanno intelligentemente capito da dove tutto era partito, hanno assimilato il concetto e la lezione, sviluppando e rafforzando l’intera ideologia di base del metal inglese. Non è compito mio ora stabilire se la N.W.O.B.H.M. dovesse per forza di cosa rinascere in Svezia piuttosto che in Paraguay, ma dannazione, grazie a dischi come questo ci stiamo rimettendo in carreggiata sull’autostrada per l’inferno e adesso scusatemi ma mi preparo lo zaino, perché, senza nulla togliere ai Grand Magus (headliner della serata), vado ad applaudire gli Enforcer e a sostenere i nonnetti Angel Witch a Milano per quello che pare essere uno degli appuntamenti irrinunciabili di questo inizio 2013! Se solo promoters e discografici imparassero una volta tanto a rispettare le gerarchie, ritengo che i fans si porrebbero in maniera differente verso chi, una bella fetta di storia l’ha scritta.

Se in passato li avete ascoltati di sfuggita, volutamente ignorati o quant’altro, sarebbe ora di rivedere un attimo la vostra posizione! Il traguardo è vicino per gli Enforcer, ed averlo ottenuto solamente nel giro di 3 album, è un aspetto quanto mai sintomatico sulle reali intenzioni di questi quattro ragazzotti dall’aria rassicurante, ma pronti a prendervi a calci in culo appena il jack entra freddo e nudo negli amplificatori!

Long Live The Loud…

BRANO TOP: Crystal Suite (esilerante) e Satan (deflagrante)
BRANO FLOP: c’erano forse brani flop su “Killers” o “Ride The Lighning” ???

enforcer.se

Tracklist:

1. Bells Of Hades
2. Death Rides This Night
3. Run For Your Life
4. Mesmerized By Fire
5. Take Me Out Of This Nightmare
6. Crystal Suite
7. Sacrificed
8. Silent Hour / The Conjugation
9. Satan

Band:

Olof Wikstrand – voce, chitarra
Joseph Toll – chitarra
Tobias Lindqvist – basso
Jonas Wikstrand – batteria

Redazione
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