Dopo aver ascoltato e recensito la loro ultima fatica, Arpitanian Lands, abbiamo scambiato due chiacchiere con  Lys, ideatore e mente degli Enisum, valida realtà  di post black metal piemontese, che ci presenta la sua creatura e ci racconta alcune curiosità :

Ciao Lys, grazie per concederci un po’ di tempo; iniziamo con una curiosità  sul nome della band, ci racconti il suo significato?

Ciao, Enisum è il nome del monte Musinè, scritto al contrario. Venne scelto tale nome per rendere omaggio al Monte Musinè con le sue leggende e storie.

Gli Enisum esistono da un certo periodo mi pare, ci racconteresti una breve storia della band?

Enisum è nato come one man band nel 2006, fondato da me, Lys. Ad oggi sono entrati a far parte di Enisum il mio bassista Leynir, Epheliin (Voce femminile), e Dead Soul alla batteria. Io continuo a scrivere i brani, ma possiamo considerarci un gruppo vero e proprio.

Cosa ti ha portato a scegliere di ampliare la formazione ufficiale, non limitandoti a farti accompagnare da altri musicisti per i live?

Con il penultimo album Samoht Nara abbiamo iniziato l’attività  live, ci siamo trovati da subito bene tutti insieme ed è venuto naturale l’inserimento di Leynir (amico da molti anni), e Dead Soul (conosciuto da meno tempo, ma con il quale si è creato un gran feeling)

Lo stile degli ultimi lavori è cambiato e quanto rispetto alla vostra precedente discografia?

Direi di sì. I primi album di Enisum erano concentrati su un Black Metal unito al Dark Ambient, mentre gli ultimi due lavori sono piùvicini alle sonorità  Cascadian Black Metal e Post Black Metal. Noi chiamiamo il nostro genere Arpitanian Black Metal.

Avete qualche band di riferimento in particolare che vi ha ispirato a comporre la musica che proponete? Personalmente, anche seguendo qualche vostro live, ho percepito un po’ di retaggio degli Emperor, mi sbaglio di grosso? 😀

Personalmente apprezzo band come Wolves in the Throne Room, Woods of Desolation, Lunar Aurora ecc… Qualche influenza sicuramente è stata data da queste band. Per quanto riguarda il retaggio degli Emperor non saprei… ma se ti sembra così ok 😉

Sin dal titolo dell’ultimo lavoro “Arpitanian Lands” emerge un forte radicamento alla tua terra di origine, ci parleresti di questo legame?

Sì, sono molto legato alla mia terra d’origine. Vivo e mi piace godere della natura intorno a me. Mi ci trovo in totale armonia e nella musica di Enisum cerco di trasferire questo attaccamento alla natura.

Il tema principale dei testi è cambiato durante gli anni o hai sempre portato avanti il tema del rapporto uomo-natura nei lavori degli Enisum?

E’ cambiato; inizialmente i testi parlavano di tematiche esistenziali, sofferenze dell’essere umano e solo in alcuni casi erano legati puramente alla natura.

Quanto cambia le scelte di una band passare dall’autoproduzione ad una etichetta discografica?

Beh, cambia… in tante cose… diciamo che bisogna capire quali esigenze e obiettivi si hanno. L’Enisum one man band delle prime autoproduzioni era un progetto di nicchia. Gli Enisum degli ultimi due album sono una band underground che sta crescendo e si sta facendo conoscere.

Ci puoi dare qualche anticipazione sui progetti futuri?

Posso dirti che a breve inizieremo a lavorare sul materiale per il nuovo album.

Avete molta attività  live in programma?

Direi di sì, suoneremo in Italia, Francia, Svizzera, Belgio ed Olanda tra gennaio e maggio.

Grazie per il tempo che ci hai dedicato, lascio a te un po’ di spazio per le considerazioni finali.

Grazie a te per l’intervista!

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