Una passeggiata nella storia della musica rock assieme a uno dei protagonisti della nascita del movimento che ha rivoluzionato la società  e inflenzato la storia musicale e non di metà  anni 60: Eric Burdon, frontman e vocalist degli Animals. Commovente ed emozionante concerto, divertente e coinvolgente allo stesso tempo.

The Animals con Eric Burdon, primo album in data 1964, sono parte di quel fenomeno musicale che ha visto band britanniche diventare popolari negli Stati Uniti e dare il via a ciò che verrà  chiamata ‘British Invasion’, la cosiddetta invasione britannica, la prima per dare il giusto contributo cronologico. In poche parole il rock, il blues, il pop di matrice americana, nati al di là  dell’oceano, vissuti e digeriti in un nuovo stile, rielaborati con una divesa sensibilità  e visione britannica.
Gli Animals rappresentano ancora una pietra miliare della stora della musica rock, pur essendosi sciolti abbastanza presto, ed Eric Burdon è davvero un grande personaggio di ieri e di oggi, mai dimenticato e sempre rispettato dai fan e da intenditori.

Eric Burdon mi ha davvero incantato qualche ora fa. Sì il concerto è terminato da poco e sinceramente non mi aspettavo di assistere ad una performance di qualità . Da tempo predico che non voglio andare piùa vedere concerti i cui componenti potrebbero essere poco in forma a causa dell’età , per dedicarmi alla ricerca di band piùmoderne con giovani da scoprire e da apprezzare.

Ma la classe non è acqua e l’acqua fa male in certi casi. Pur iniziando in sordina, forse un po’ troppo preoccupato o forse a causa della sua ugola un po’ fredda in una serata calda di fine agosto, Eric Burdon è a suo agio e ci mette a nostro agio. I brani di apertura, accolto da un’ovazione, ‘Hit Me With Your Rhythm Stick’, di Ian Dury & The Blockheads e ‘Spill the Wine’, di Eric Burdon & War, tra il soul e il funky, non convincono al 100%, voce non perfetta, con il vocalist ancora un po’ freddo, non immediatamente carburato. Pian piano Mr Eric Victor Burdon, anno di nascita 1941, comincia a prendere confidenza con il palco di Reggio Emilia e il livello qualitativo comincia ad alzarsi sempre più. ‘C.C. Rider’, di Leadbelly, uno dei padri del blues, è un brano struggente e interpretato con la giusta intensità  e passione. E poi una serie di brani molto attesi del periodo Animals o Eric Burdon and the Animals, fate un po’ voi… ‘When I was Young’, ‘Inside Looking Out’, ‘Monerey’, ‘Don’t Bring me Down’. C’è una buona interazione con i giovani componenti della band: Davey Allen al piano, Johnzo West alla chitarra, Dustin Koester alla batteria, Justin Andres al basso, Ruben Salinas al sax e Evan Mackey al trombone, tutti molto bravi che riescono a unire il moderno e il vecchio stile anni 60 con sonorità  e passaggi attuali e piùcontemporantei. Ma l’interazione si dimostra buona anche con il pubblico formato da piùgenerazioni, un’audience divertita e partecipativa così come deve essere, pronta ad intervenire per esprimere il proprio rispetto a un uomo che ha speso e trascorso la prorpia vita al servizio della musica, interpretandola, rielaborandola, gustandola e vivendola giorno dopo giorno.

Poi si continua con la tradizionale ‘In the Pines’ e a’Bo Diddley Special’ brano inciso da Burdon e didacto al bluesman dagli occhiali spessi e dalla chitarra a forma rettangolare. E poi c’è spazio anche per un brano di Randy Newman, ‘Mama Told Me’. ‘Space’ e ‘Sky Pilot’ lasciano spazio a due dei brani piùfamosi interpretati da Burdon ‘Don’t Let Me Be Misunderstood’ di Nina Simone e ‘The House of the Rising Sun’… che brividi, quest’ultima introdotta da una chitarra acustica e un crescendo che crea una splendida atomsfera e annulla il tempo che passa poichè brano senza tempo…

Poco piùdi un’ora e iniziano i saluti, applausi e ringraziamenti reciproci, ma c’è ancora voglia di ascoltare della buona musica. Eric Burdon ritorna dietro il microfono e dedica il brano ‘Mother Heart’ a tutte le madri, padri, figli che hanno perso tutto a causa del terribile terremoto nelle Marche dello scorso 24 agosto. Grazie Mr Burdon… ‘We’ve Gotta Get Out of This Place’ degli Animals e ‘It’s my Life’ concludono la perormance… i soliti ringraziamenti, applausi e sorrisi. Bel concerto. Ma quando tutti pensiamo essere tutto concluso e ci sembra che Burdon sia già  in macchina per dirigersi al suo albergo ecco sul palco tutti di nuovo. Bellissimo e via ‘Hold On I’m Comin’ di Sam & Dave. Ciliegina sulla torta di un evento davvero inaspettato…

Eric Burdon… 75 anni…

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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