Seconda delle due date italiane per questo tour Europeo dei londinesi FM dopo i live in Inghiliterra, Svezia, Germania e Svizzera, anche se l’unica che i fan della penisola sono effettivamente riusciti a godersi, dopo l’annullamento del concerto di Firenze. Il Legend è vivibilmente pieno, tantissimi tra il pubblico i musicisti e i volti noti della scena rock nostrana e internazionale, a dimostrazione della qualità  indiscussa e dell’ incredibile resa live di questi “ragazzi” inglesi che furoreggiano on stage dal lontano 1984.

Prima di loro sul palco gli svedesi Electric Boys, con questo AOR funky un po’ “Aerosmitheggiante”, la bellissima voce di Conny Bloom e un look così anni ’70 da far sembrare il palco un ritrovo di hippie in trasferta. Franco Santunione ”“ (chitarra) Andy Christell (basso), Niklas Sigevall (batteria) hanno l’esperienza, l’ attitudine e un’indole sperimentale senza dubbio di qualità , ma forse nella loro proposta mancano dei pezzi con un tiro massacrante, quel qualcosa che faccia davvero impazzire il pubblico in attesa del piatto forte della serata. Molto apprezzati “Mary in the Mystery World” del 1992 e “All Lips and Hips” del 1988, quest’ultima ai tempi finì al #76 della US Hot 100 e al #16 della US Mainstream Rock e rimane uno dei loro grandi successi, ma nel complesso un live d’apertura a medio impatto.

Ed eccoci al “momento Overland”. Concedetemelo, tutta la band è un impressionante calderone di ingredienti magici come Marv Goldsworthy al basso, Pete Jupp alla batteria, Jem Davis alle tastiere e Jim Kirkpatrick alla chitarra, ma Steve Overland rappresenta a mio avviso una delle voci piùintense, emozionanti e qualitativamente ineccepibili della storia di questo genere musicale, e l’indiscusso responsabile della mia pelle d’oca persistente di ieri sera. Lui che a ripensarci cantante lo è diventato per caso a 12 anni, quando sognava di fare il chitarrista, e durante un live con la band di suo fratello si ritrovò a rimpiazzare il frontman che per l’occasione si era presentato afono. Questi ragazzi ci hanno regalato una scaletta a dir poco forsennata, con un inizio bollente al ritmo di “Digging up the dirt” dal recentissimo album “Heroes And Villains” (Ndr pubblicato con Frontiers Records) seguita dalle storiche “I belong to the night” e “Don’t Stop” che ci proiettano di colpo back in the 80s. Davvero nemmeno un secondo per respirare tra questi pezzi, che scatenano un’ondata di ritmo e rock’n’roll da far vibrare i pavimenti; la band è in forma, il pubblico partecipa attivamente, e dopo l’ultima apparizione al Frontiers Festival 2015 non potevamo davvero sperare di ritrovarli con un’atmosfera migliore. Steve ci ringrazia emozionato, e ammette che non si sarebbe mai aspettato tanto affetto, dopotutto l’Italia non è mai stata tra le loro fanbase storiche; per ringraziarci, ci dedica sentitamente la struggente e blueseggiante “Closer to heaven”, ed è subito pelle d’oca. Steve la interpreta così intensamente da materializzare un’atmosfera ad alto tasso di romanticismo che fa brillare gli occhi e sollevare applausi spontanei. Menomale che subito dopo ci spettina con “Let love be the leader” e “Life is a highway”, pezzo su cui muovere i piedi è d’obbligo, proseguendo con “Crosstown train”, “Wild side” e la cantatissima “Tough love”. Da questo momento in poi le emozioni si sprecano con una mitragliata di pezzi dalle vibrazioni irresistibili come “Frozen Heart”, “All or nothing” e la grintosissima “Tough it out”, ennesimo pezzo della serata estratto dal fortunatissimo secondo album della band (Ndr album che beneficia dell’infallibile zampino di Desmond Child ”“ il celebre produttore discografico e compositore statunitense membro della Songwriters Hall of Fame) che fa levare il pugno al cielo e rimpiangere i bei vecchi tempi andati. Non fosse abbastanza ecco “That girl” , “Burning my heart down” e “Bad luck” che precedono la pausa pre encore e il momento piùintenso della serata. Il pubblico grida “FM” a gran voce, richiamando la band sul palco, e le luci si abbassano facendo emergere la voce di Overland che riempie la stanza come un vento caldo. Steve recita quella poesia che è “Story of my life” mettendoci tutto il cuore, mentre il pubblico ammutolisce e scuote la testa davanti a cotanta dimostrazione di talento e raffinatezza senza tempo. La serata si chiude sulle note di “Other side of midnight”, prima di un applauso infinito pieno di ammirazione. Gli FM si trattengono in sala per un’abbondante mezz’ora, e come prevedibile vengono entusiasticamente assaliti dai fans pur mantenendo un’umiltà  e una disponibilità  davvero rare. Dopo serate come questa viene da chiedersi perché ogni volta che band di cotanto calibro mettono piede nel nostro paese non si registrino eclatanti sold out ma la rete si accenda quotidianamente di polemiche galoppanti frignando “tutte la band snobbano il nostro paese durante i tour Europei”. Vi invito a frequentare piùspesso i siti di informazione musicale e i locali dove si suona dal vivo; la musica di qualità  c’è e si suona spesso, basta sostenerla e informarsi a riguardo. Date retta a me, al prossimo live sarà  il caso di non mancare.

Setlist:
Digging Up the Dirt – I Belong to the Night – Don’t Stop – Closer to Heaven – Let Love Be the Leader – Life Is a Highway – Crosstown Train – Wildside – Tough Love – Frozen Heart – All or Nothing – Tough It Out – That Girl – Burning My Heart Down – Bad Luck – Encore: Story of My Life – Other Side of Midnight

8 Comments

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    Francesco Amato Reply

    Grazie Franco… La recensione è a cura di Marilena Ferranti 😉
    Io diffondo… e ovviamente concoro sulla qualità della musica e sulla qualità della recensione…

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      Marilena Ferranti Reply

      Bravo Franco! Sostenere la musica live sempre!

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    Brava Marilena. Li avevo visti 3 anni fa a Londra e speravo di rivederli a Firenze (arrivando da Roma), ma come sai la data è saltata. Purtroppo qui a Roma ho visto diverse volte sale mezze vuote (Pat Travers, Blackfoot, Aristocrats, Protocol II) per poca promozione anche degli organizzatori. Spesso c’è più gente per le Cover band. Cmq insieme ai Totò gli FM alla loro età sono in splendida forma, regalandoci ancora splendide emozioni.

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    michele fox Reply

    Ciao, io c’ero !
    2 ore di macchina non mi hanno certo spaventato e poi non potevo assolutamente perdere gli FM (al Frontiers non c’ero) stavolta !

    Che dire.. band in forma, acustica più che sufficiente, setlist esaustiva anche se un po prevedibile (no HOLLOW, BREATHFIRE, AMERICAN GIRLS,..)

    ps: PeteJupp in persona mi ha detto che il Viper di Firenze ha annullato per scarsa prevendita.. sigh

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      Marilena Ferranti Reply

      grazie Michele 😉 alcuni pezzi sono mancati anche a me…ma la performance vocale ai limiti del sublime di Overland mi ha fatto dimenticare tutto il resto.

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      Marilena Ferranti Reply

      Quanto mi spiace Ivano…la buona musica c’è, basta davvero sostenerla e non riempirsi la bocca di inutili polemiche. CI sono bands come UFO, FM, e tantissime altre leggende del passato che fanno ancora mangiare la polvere alle nuove leve…

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    Michele Fox Reply

    Io ho conosciuto gli FM quando ero un fan dei FOREIGNER.. li ho amati fin da subito e disco dopo disco restavo sorpreso dalla incredibile qualità delle canzoni senza mai un calo.. poi la canzone AFTERHOURS (da PARAPHERNALIA) ha dato il colpo di grazia e sono diventati la mia band n.1 da ormai 15 anni !

    Ascolto anche MAGNUM, TEN, OUSEY, KEN TAMPLIN, etc..

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