Quando l’album di debutto di una band, trent’anni dopo, vanta qualcosa come piùdi trenta milioni di copie vendute in tutto il mondo,  può permettersi senza dubbio di annoverarsi tra i migliori album di tutti i tempi, nonché di aver portato a termine quello che ogni band agli esordi si augura, ossia di arrivare alla gente. Quando il 21 Luglio 1987 i Guns N Roses di Axl, Slash, Duff McKagan, Izzy Stradlin e Steven Adler pubblicano il loro primo album in studio, la cui copertina ritrae proprio loro in versione teschi sull’estremità  di una croce che diventerà  anch’esso un icona,  ancora non sanno che quest’ultimo diventerà  una pietra miliare della storia del Rock, una specie di culto per gli amanti dell’Hard Rock, quasi una religione i cui versi sacri sono Sex, Drugs and Rock n’Roll, tematica assai ricorrente per quegli anni e che ritroviamo largamente nelle tracce che compongono Appetite For Destruction.  Ancora non sapevano che, con quest’album, si stavano per conquistare un posto nel cuore di milioni di persone. Pistole e Rose, la prima parte dura, pericolosa e preposta agli eccessi, l’altra parte invece romantica, soave e sentimentale. Un bel mix vincente.

Celebrare una band e un album come questo dei Guns N roses non è sempre facile, specie quando si tratta di una band che è stata si molto amata, ma anche molto odiata, che ha visto l’apice della gloria così come il declino dei giorni d’oro, che ha visto i membri separarsi e innalzare muri d’odio e battaglie legali interminabili, anni passati a sperare in riconciliazioni che sembravano lontane, album pubblicati a distanza di vent’anni che accendevano una speranza per i tanti fans, fino alla fatidica e sudata reunion moderna del 2016 (perché di quella del 2006 con solo Axl come membro originale meglio non parlarne) che ha dato vita ad una lunga serie di eventi speciali e concerti in tutto il mondo, compresa l’Italia lo scorso 10 Giugno 2017.

Le quasi novanta mila persone presenti all’ultimo live dei Guns N Roses in Italia è un ulteriore conferma dell’immortalità  del  gruppo, persone da tutto il mondo, persone diverse fra loro che si ritrovano nello stesso posto a celebrare ed acclamare una band trent’anni dopo, cantando ogni singola parola delle loro canzoni. Si perché Appetite For Destruction è sicuramente non solo il disco di maggior successo ma anche quello che maggiormente rispecchia la band, la loro vita in quel periodo e il loro approccio alla vita di Los Angeles degli anni 80. Brani come “Welcome To The Jungle”, “Paradise City”, “Sweet Child O’ Mine”,  “It’s So Easy”, “Nightrain”, “My Michelle” rientrano nella, come la chiamo io, “Musicsfera” dei classici. Immortali. Impenetrabili. Intoccabili. Senza nulla togliere ovviamente agli altri brani “Out Ta Get Me” e ancora “Mr Brownstone” e “Think about You“  (scritti da Izzy Stradlin),  ” You’re Crazy” “Anything Goes” e la bella “Rocket Queen” scritta da Axl Rose. Tutti brani che racchiudono un pò di vita (e malavita) dei membri, che raccontano storie, amori e incontri, esagerazioni e dissolutezza il tutto contornato perennemente da un sound che si scontra e divampa nell’hard rock puro. Un MUST HAVE, per dirla ai giorni nostri.

 

Tracklist:

  1. Welcome to the Jungle
  2. It’s So Easy
  3. Nightrain
  4. Out Ta Get Me
  5. Mr. Brownstone
  6. Paradise City
  7. My Michelle
  8. Think About You
  9. Sweet Child O’ Mine
  10. You’re Crazy
  11. Anything Goes

 

Formazione presente nell’album:

W. Axl Rose ”“ voce, sintetizzatore, percussioni

Slash ”“ chitarra solista, ritmica e acustica

Izzy Stradlin ”“ chitarra ritmica, solista, cori, percussioni

Duff “Rose” McKagan ”“ basso, cori

Steven Adler ”“ batteria

 

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Backpacker. Spanglish, Bookworm y Horror aficionada. Web's sick, Latino America & Grunge vibes.

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