Roadrunner Records – Aprile 2009

Signore e signori, la storia del rock, quella con la “s” maiuscola, ha deciso di bussare alle porte del 2009, regalandoci quello che senza ombra di dubbio potrebbe essere considerato uno dei capolavori di quest’annata. E lo fa con una delle band piùrappresentative, forse la piùimportante di tutte per l’heavy metal, dal momento che tutti le e sempre stato decretato il ruolo di padri fondatori della musica da noi tanto amata. Parliamo dei Black Sabbath dell’era “Ronnie James Dio” che, per questioni contrattuali legate soprattutto ai diritti d’autore, qui si ripropongono col monicker Heaven and Hell, in tributo all’omonimo primo album dei Sabs con il singer italo americano dietro al microfono.

Era difficile immaginare quale sarebbe stato il risultato di un nuovo album di inediti con una formazione che, messa insieme ha un’età  che si aggira all’incirca sui 230 anni! Eppure questi vecchi leoni ci hanno regalato una piccola perla, da ascoltare e riascoltare senza correre il rischio di sbadigliare neanche per errore. Certo, qualcuno dirà  che è un disco fatto principalmente di esperienza e di “mestiere”, ma è un dato di fatto (e sfido chiunque lo ascolti a dire il contrario) che questo lavoro di mestiere sia pronto per spazzare via tutta la concorrenza del 2009, indipendentemente dall’età  anagrafica. Solo il trittico d’apertura basterebbe per convincere chiunque all’acquisto del cd.

L’opener “Atom & Evil” spiazza l’ascoltatore, già  pronto al classicio headbanging d’apertura, con un doom lento e pesante tanto quanto un pachiderma; siamo nell’ambito del doom piùpuro (Candlemass su tutti), ultracadenzata ed ultrasolenne per un insolito ma a dir poco affascinante avvio delle danze. “Fear” diventa leggermente piùcomplessa nel riffing, ma il terreno di gioco è ancora lo stesso della precedente; ancora doom pesantissimo con un Dio che, a dispetto dei suoi quasi 70 anni, sale in cattedra con tutta la maestosità  della sua ugola, potente e cristallina come ai tempi dei Rainbow. Assolutamente incredibile. “Bible Black” va semplicemente considerata come la canzone piùbella di tutto l’album, contraddistinta da un intro acustica accompagnata dalla voce sofferta di Dio, che esplode in seguito in tutta la sua epicità . Da sottolineare come queste prime tre songs possano tranquillamente giocarsela con i classici del passato dei Black Sabbath targati Dio senza uscirne malconci e “Bible Black” su tutte può essere inclusa senza problemi fra gli anthem della band. Finalmente, “Double the Pain” ci restituisce un Geezer Butler fino a questo momento molto in sordina, con un bel giro di basso alla “N.I.B.” per un pezzo che potrebbe essere ascritto alla discografia solista di Dio.

Giunti ormai a metà  lavoro, possiamo affermare che l’impostazione di base è quella di un disco scritto fondamentalmente da/per Iommi e Dio, peraltro ispiratissimi in sede di composizione, visto che chitarra e voce predominano a scapito della sezione ritmica, quasi sempre ad essi asservita. Sbalorditiva, inoltre, la prova dei nostri su “Eating the Cannibals”, dove, sulla scia della vecchia “T.V. Crimes”, finalmente l’acceleratore è a tavoletta e le testoline lungo crinite possono finalmente trovare la loro valvola di sfogo. Incredibile come questi nonnetti del rock siano ancora capaci di sfoderare energia e classe con così tanti anni di carriera alle spalle. Questi sono veri rocker di razza: ascoltare il micidiale assolo centrale di Iommi su questo brano per credere, please! Molto ispirate anche le canzoni che compongono la tripletta conclusiva, per quanto tendano a riproporre soluzioni già  adottate nelle precedenti. Inutile fare altri commenti per un lavoro che si commenta da sé. Qui non c’è da lasciarsi convincere, qui c’è da ascoltare in religioso silenzio e basta. Per coloro che hanno amato “Haven and Hell”, “The Mob Rules” e “Dehumanizer”, “The Devil you Know” è pane per i vostri denti. Per tutti gli altri, per quest’anno non gettate soldi altrove e fate vostro un lavoro ispirato, compatto e potente, proposto da musicisti il cui solo nome rappresenta una garanzia al 100%.

Il vero Hard Rock / Heavy Metal, duro, puro e senza compromessi, abita qui!

www.heavenandhelllive.com

Tracklist:
1. Atom & Evil
2. Fear
3. Bible Black
4. Double the Pain
5. Rock and Roll Angel
6. The Turn of the Screw
7. Eating the Cannibals
8. Follow the Tears
9. Neverwhere
10. Breaking into Heaven

Band:
Ronnie James Dio – voce
Tony Iommi ”“ chitarra
Geezer Butler ”“ basso
Vinnie Appcie – batteria

Redazione
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