Jimmy Page, chitarrista degli storici rocker Led Zeppelin, ha recentemente espresso la sua volontà  di tornare in veste di musicista solista (non pubblica un album di veri e propri originali inediti dal 1988 – “Lucifer rising and other sound tracks”, del 2012, era infatti una collection di outtake e “recuperi” di materiale di archivio). Ora, in un’intervista rilasciata a “Daily Beast”, Page è tornato su un argomento che per molti fan è tema sensibilissimo: una eventuale reunion degli Zeppelin, sulla falsariga di quanto accadde nel dicembre del 2007, quando la band tornò insieme per una sera – con Jason Bonham alla batteria (figlio dello scomparso John bonham, ovviamente) – per commemorare il leggendario patron della Atlantic Records: Ahmet Ertegun.

Ebbene, Page è piuttosto perentorio nell’escludere – almeno a livello personale – la possibilità  di ulteriori ritorni di fiamma zeppeliniani e dichiara:

“Abbiamo provato un po’ di volte a rifarlo. Ma sembrava sempre roba messa in piedi all’ultimo minuto e non ha mai funzionato davvero. E questo è il motivo per cui abbiamo fatto quello show alla O2 in modo così speciale: abbiamo provato tantissimo in modo che Jason – il figlio di John – sentisse di essere davvero parte della band e non un intruso. Avevamo tutti bisogno che fosse così. Ma non vedo possibilità  di rifarlo ancora, anche perché dovremmo essere tutti d’accordo e con le giuste motivazioni”.

Il chitarrista ha poi spiegato che proprio la tragica morte di Bonham gli ha fatto capire che continuare come Led Zeppelin sarebbe stato impossibile, per il fatto che la band era il prodotto dell’alchimia fra quattro musicisti speciali:

“Era tutto il risultato di un mix di quattro musicisti provetti, ognuno di noi era fondamentale per la somma che dava il risultato finale. E mi piace pensare che se fossi stato io a mancare, gli altri avrebbero preso la medesima decisione di non continuare. E comunque non potevamo certo prendere uno qualsiasi e dire: “Fai questa cosa, falla così”. Non sarebbe stata una cosa onesta e non avrebbe avuto quel valore, a livello creativo, che ci è sempre stato enormemente a cuore. Questo è il motivo per cui lo abbiamo fatto [la reunion – ndr] solo una volta”.

fonte: rockol.it

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