Presentato come un vero e proprio evento, il tour americano del demone danese King Diamond sbarca a Los Angeles con ben due date consecutive SOLD OUT e com’è ovvio chi vi scrive si precipita in guida notturna verso il teatro che le ospita. Il tour è anticipato da ricorrenti e insistenti voci di una piùche probabile reunion dei Mercyful Fate.

Il programma è di suonare per intero il disco dell’87 “Abigail” con alcune intrusioni da lavori anch’essi non recenti, il fatto di avere come apripista gli Exodus rende la serata particolarmente eccitante. Osteggiato da decenni da alcuna stampa e accusato di essere “satanista” ha piu’ volte dichiarato: “Le religioni hanno provocato la morte di tantissime persone e hanno portato alla mutua distruzione tra popoli. Io mi chiedo come mai visto che è logicamente impossibile dimostrare sia la presenza che l’assenza di qualsiasi dio, ho raggiunto il punto nella mia vita in cui rifiuto di credere a qualsiasi religione”; per cui lasciamo stare le critiche intolleranti e godiamoci le croci rovesciate, le stelle a cinque punte e tutto il resto della simbologia satanica per quello che sono: corollario teatrale per uno spettacolo heavy metal.

Mi è già  successo a Detroit di andare a concerti in location non propriamente naturali per spettacoli di questo tipo, anche stavolta si tratta di un teatro, sì un teatro con poltroncine numerate, sedili in morbido tessuto rosso, enormi candelabri appesi e cotanto di hostess che ti accompagnano al posto; l’America batte l’Europa 10 a 1 in termini di frequenza di concerti, ma perde 100 a 0 in termini di qualità , un bel palazzetto dello sport con biglietto unico in Italia mi manca forse quanto i tagliolini ai funghi nella trattoria preferita delle mie valli torinesi….

EXODUS
La maglietta ufficiale del tour parla di “30 years of Blood”, tanti e poco piùsono passati da “Bonded by Blood” che fece prepotentemente entrare nella scena dei big la band californiana fondata tra gli altri da Kirk Hammet. Alla voce abbiamo di nuovo Steve Souza che ha inciso anche l’ultimo lavoro del 2014, “Blood in, Blood out”, la band è legata a Kim Bendix Petersen da rapporti di amicizia fin dai tempi dei primi Hellfest in Europa, per cui il tour insieme è qualcosa di logico e appropriato. Si presentano con Exodus, la canzone, tanto per mettere bene in chiaro due cose: “Siamo tornati e spacchiamo TUTTO”. L’impatto sonoro devastante e’ superato soltanto dalla qualità  dell’esecuzione, eccellente la tecnica, la potenza, la precisione, oliati piùdi una filarmonica di 50 elementi passano al tritacarne il teatro e il pubblico aggiungendo al menùBlood in Blood out, Impaler fino a concludere con Strike of The Beast. Menzione particolare al batterista Tom Hunting, musicista che fa la differenza in un band che pur ha annoverato tra le proprie fila fior di esperti della ritmica. Vivamente consigliati, uscite di casa e andate a vederli se vi capitano a tiro.

Setlist:
Blood In, Blood Out – Body Harvest – Impaler – Blacklist – Bonded by Blood – The Toxic Waltz – Strike of the Beast

KING DIAMOND
Se vi aspettate una ricca coreografia, ossa, croci rovesciate, comparse in saio francescano, la moglie di Kim vestita da spettro beh avrete tutto in dosi generosissime e non potrete in alcun modo rimanere delusi. Salta subito all’orecchio la straordinaria preparazione tecnica di tutta la band (ultimamente e’ un vizio diffuso saper suonare benissimo…) e la cura dello spettacolo in ogni dettaglio. Si perchè mai come in questo caso “Welcome Home” non e’ solo un brano di apertura, ma il biglietto da visita di persone che hanno lavorato sodo per intrattenervi: dai costumi alle luci, agli artifizi teatrali si partecipa non solo ad un concerto, ma ad una storia ed e’ qui che forse la location teatrale trova piu’ senso. In “Halloween” temevo venissero giùi muri, fortunatamente il nostro ultrasessantenne regge il microfono in maniera degna e grazie a quei gentiluomini che ha alle spalle può permettersi di tenere banco per un lungo futuro, con o senza i Mercyful Faith.  Arrivano appunto le cover con “Evil” prima e poi ovviamente MELISSA cantata in coro da tutto il numeroso pubblico presente. Abigail e Black Horsemen concludono una serata degna di essere vissuta, Kind Diamond è uno di quegli artisti che regala un viaggio, non solo un concerto, un viaggio nell’eccesso che non è però ridicolo, ma una consapevole teatralità  che ho trovato forse in comune con uno dei suoi amici stretti, il buon Rob Zombie. Se siete nei paraggi del tour e anche se dovete mettervi in macchina per qualche ora io vi ho avvisato, lasciate perdere cosa state facendo, fate benzina e soli o accompagnati non perdetevi l’evento, possibilmente parlando in falsetto per tutta la giornata.

Ah un’ultima cosa, prima di uscire dal palco ha sussurrato qualcosa come: “See ya with Mercyful Faith”, cosa ‘diavolo’ avrà  voluto dire ???

Setlist:
Welcome Home – Sleepless Nights – Halloween – Eye of the Witch – Evil – Melissa – “Them” – Funeral – Arrival – A Mansion in Darkness – The Family Ghost – The 7th Day of July 1777 – Omens – The Possession – Abigail – Black Horsemen

Write A Comment