Disponibile dal 14 Ottobre ed anticipato dal rilascio dei singoli “Waste a Moment”, “Reverend” e “WALLS” sulla piattaforma Spotify, il progetto si rivela (per loro) da subito un nuovo approccio al pop (magari tentando di riscuotere la stessa risposta di “Only By The Night” otto anni fa, seppur in un’altra veste), tra sonorità  attuali e schizzi di vintage. “Waste a Moment” è certamente il singolo di punta e ci ricorda molto brani come “Sex on Fire”, anche se meno ruggente ma piùelegante, capace comunque di entrarti in testa sin dal primo ascolto. Mentre gli altri due suonano piùcome classici pop rock da stadio, da gustare tra una birra e una sigaretta.

Molto piacevole anche l’ascolto della track numero sei, “Muchacho”, malinconica e riverberata, per portarci qualche minuto in Messico, avvolti da un sound degno di Matthew Bellamy in “Black Holes and Revelations”.

Il resto dei brani però, sinceramente, non risulta molto innovativo, ne intrigante, tantomeno sperimentale. Strutture abbastanza simili e poche idee interessanti, anche dinamicamente rimangono molto stabili, e spesso comporta un po’ di noia all’ascolto dell’intero album.

Tutto sommato, con questo progetto, i Kings of Leon hanno cercato di essere piùattuali che mai, conservando comunque la classica timbrica che li ha portati al successo. Speriamo però che queste crisi di identità  non finiscano per cancellare la loro identità  piùsporca e cazzuta, l’unica fino ad ora capace di cacciare qualcosa di veramente unico dalle loro canzoni.kings-of-leon_0

Trackist:

01. Waste A Moment
02. Reverend
03. Around The World
04. Find Me
05. Over
06. Muchacho
07. Conversation Piece
08. Eyes On You
09. Wild
10. WALLS

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