Nuclear Blast – Giugno 2015

Ebbene sì, parlavamo dei Rhapsody di Luca Turilli, per essere precisi Luca Turilli’s Rhapsody  – come ben noto, proprio perchè dopo la separazione dai Rhapsody veri ed originali, fu questo il nome scelto da lui per il suo nuovo progetto, causando non poche obiezioni da parte dei fan della band d’origine. Ma tralasciando gli scoop relativi all’accaduto veniamo a noi e vediamo cosa ci ha riservato Luca (all’estero, piùche in patria, definito come il maestro del sedicente cinematic metal) con questo nuovo album, uscito dopo 3 mesi di registrazione e 7 di produzione, il secondo del progetto, dopo il debutto con Ascending to infinity, uscito nel 2012.

Non è semplice descrivere a parole ciò che viene fuori dai suoi lavori, ma chi conosce Turilli e gli storici album dei Rhapsody of Fire sa bene cosa aspettarsi, e potremmo buttar giùun infinità  di aggettivi che rendano o meno l’idea, quali operistici, maestosi, cinematografici, sinfonici, classicisti, ebbene valgono anche questa volta, ma direi con l’aggiunta di un pò piùdi elettronica a colmare i passaggi tra i diversi temi dei brani.

Sottolinerei l’ottima prestazione di Alessandro Conti alla voce (ex Trick or Treat) molto densa e scorrevole, ma spesso poco chiara, che copre sia testi in Inglese che versi in Italiano, ed è spesso arricchita da imponenti arrangiamenti corali e orchestrazioni da urlo.

Una delle cose che non ho mai apprezzato moltissimo in questo tipo di composizioni però, devo ammettere è proprio la sezione ritmica, il basso, ma piùche altro il drumming, quasi sempre monotono e trascinato, portato all’esasperazione, e ciò valorizza sicuramente meno gli arrangiamenti del resto della band che a volte sono davvero notevoli, mentre altre niente di particolare, in poche parole quindi vi è un alternanza di sensazioni positive e negative.

Il tema del disco, come da titolo, è ovviamente un racconto del celeberrimo mito di Prometeo, nota figura della mitologia greca, in quanto la sua azione, posta ai primordi dell’umanità , si esplicava in antitesi a Zeus, dando origine alla condizione esistenziale umana. Nella storia della cultura occidentale quindi, Prometeo è rimasto simbolo di ribellione e di sfida alle autorità  e alle imposizioni, e cosi anche come metafora del pensiero, archetipo di un sapere sciolto dai vincoli del mito, dalla falsificazione e dalla ideologia.

Per il resto penso ci sia poco altro da aggiungere se non il fatto che vi è una novità  sicuramente dal punto di vista della durata dei brani, che sono insolitamente molto piùbrevi del solito, tranne per l’ultimo del disco, ovvero Of Michael The Archangel And Lucifer’s Fall Part II: Codex Nemesis, dalla durata di ben 18 minuti. Non vi resta altro che ascoltare e giudicare con le vostre orecchie!

www.ltrhapsody.com

Tracklist:
1.Nova Genesis (Ad Splendorem Angeli Triumphantis)
2.Il Cigno Nero
3.Rosenkreuz (The Rose And The Cross)
4.Anahata
5.Il Tempo Degli Dei
6.One Ring To Rule Them All
7.Notturno
8.Prometheus
9.King Solomon And The 72 Names Of God
10.Yggdrasil
11.Of Michael The Archangel And Lucifer’s Fall Part II: Codex Nemesis
I. Codex Nemesis Alpha Omega
II. Symphonia Ignis Divinus (The Quantum Gate Revealed)
III. The Astral Convergence
IV. The Divine Fire Of The Archangel
V. Of Psyche And Archetypes (System Overloaded)

Band:
Luca Turilli ”“ chitarra e tastiera
Dominique Leurquin – chitarra
Patrice Guers – basso
Alex Landenburg – batteria
Alessandro Conti – voce

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