Eleven Seven Music – Giugno 2008

Otto anni!! Otto anni sono passati dall’ultimo disco dei Mötley Crüe, “New Tattoo”, e addirittura undici dall’ultimo nella formazione originale, “Generation Swine”. Otto anni in cui i Crüe sono morti e resuscitati almeno venti volte, hanno scritto una biografia che è stata decantata in tutto il mondo, si sono riuniti, risciolti e poi ancora una volta insieme. It’s only rock’n’roll… direbbe il buon Richards.

Bèh… nel 2008 rieccoli con un album tutto nuovo e un tour denominato Crüe Fest che toccherà  tutto il mondo. Sembra che negli Stati Uniti siano di nuovo ad un livello di popolarità  eccezionale come durante gli anni 80: merito di mister Sixx, che smessi i panni della rockstar votata all’autodistruzione, si è rivelato un ottimo scrittore e compositore, non che ottimo manager di se stesso e di altri gruppi (Papa Roach e Buckcherry).

Ma veniamo al tanto atteso comeback dei 4 glamster “Saints Of Los Angeles”. Il disco è un fresco ritorno alla scena glam Losangelina degli anni 80: subito dopo un breve intro, il primo pezzo “Face Down in the Dirt” è una sferzata di heavy rock in stile Crüe con uno stratosferico Tommi Lee: ma è tutto il gruppo a stupire per la ritrovata freschezza e vena compositiva. “What’s it Gonna Take It”  molto bluesy; quindi “Down at the Whisky” vi catapulterà  direttamente sul Sunset Boulevard: il singolo “Saints Of Los Angeles”, è a mio parere uno dei pezzi migliori del disco, quindi “Mutherfucker of the Year”. “The Animal in Me ” è l’episodio meno duro a livello musicale del disco: ma non aspettatevi una sdolcinata ballad. E’ invece un pezzo triste e acidissimo che narra delle vicissitudini di Nikki Sixx con l’eroina. Seguono “Welcome to the Machine” e “Just Another Psycho”, quindi lascio a voi decidere quale del quartetto finale di canzoni (“Chicks = Trouble”, “This is ain’t Love Song”, “White Trash Circus” e “Goin’ out Swingin'”) sia la migliore, con una mia leggera preferenza per “White Trash Circus”.

Prima di concludere una citazione per il Sig. Mars: non si riesce a capire come faccia a suonare ancora cosi bene nonostante la sua spondilite anchilosante, che lo rende sempre piùsimile ad uno scheletro viaggiante. Che vi piacciano o no, i Mötley Crüe in forma così non lo erano dal periodo di “Dr. Feelgood”. Gioite glamsters di tutto il mondo non tutto è perduto…

www.motley.com

Tracklist:
1. L.A.M.F.
2. Face down in the Dirt
3. what’s it Gonna Take It
4. Down at the Whisky
5. S.O.L.A.
6. Mutherfucker of the Year
7. The Animal in Me
8. welcome to the Machine
9. Just Another Psycho
10. Chicks = Trouble
11. This is ain’t Love Song
12. White Trash Circus
13. Goin’ out Swingin’

Band:
Vince Neil -voce
Mick Mars – chitarra
Nikki Sixx – basso
Tommi Lee – batteria

Redazione
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