Scarlet Records – Ottobre 2007

Che i Necrodeath facciano sul serio non ci sono oramai dubbi da piùdi 20 anni a questa parte, ma che migliorino di momento in momento è decisamente impressionante. Già  la sferzata data con il precedente “100% Hell!” non era roba da poco, ma con il nuovo “Draculea” c’è un esponenziale innalzamento della qualità  dei loro lavori. Come dire, il vino migliore sta sempre nelle botti piùvecchie e curate. “Draculea”, un succulento ritorno in cui si ripercorre la storia di Vlad Tepes (1431-1476), l’impalatore, il crudele, l’oscuro, il figlio del diavolo (Dracul in lingua rumena significa dragone, ma anche diavolo e siccome suo padre Vlad II fu insignito dell’ordine del dragone il gioco è fatto), il principe di Valacchia, il malefico, conosciuto grazie a leggende, romanzi e film come Dracula di Stoker. Ma questa non è la storia del vampiro, è la storia di un uomo e della sua malvagità , del suo potere, della paura inculcata alle genti, della sua gloria di guerriero, della sua vita tortuosa in cui la fiera crudeltà  hanno fatto giungere il suo nome fino a noi.

“Draculea” conserva in pieno lo stile Necrodeath, ma si spinge oltre. I territori sono piùoscuri e carichi di visioni, piùtenebrosi e carichi di tensioni, mantenendo l’aspetto estremo e terrorizzante. Se abbiamo sempre considerato la band genovese come un insieme di velocissimi musicisti, in questo album la velocità  è un po’ messa da parte (non del tutto) a favore di ritmi piùmoderati, ma di impressionante durezza, ritmi che contribuiscono a creare quel senso terribile di soffocamento e di angosciante visionarietà  allucinata, da brividi. Sono tante le cose che di quest’album colpiscono: una composizione impressionante che paralizza per una sorta di creatività  a cui non sono piùabituato da tempo; lo sfondo oscuro e a tratti psichedelico che aiuta a distorcere una brutale realtà ; gli arpeggi, le armonie e solo della chitarra (Pier Gonnella dei Labyrinth incide le parti della sei corde, ma è attualmente entrato in formazione Maxx, si spera stabilmente); la solita granitica prova fisica e mentale della sezione ritmica di Peso e John; un migliorato Flegias che spazia di piùe sembra ancor piùincattivito; l’uso di strumenti atipici per gli intro, il Didgeridoo ad esempio, la durezza non sempre sinonimo di velocità . Fra i brani inclusi, quelli che mi hanno solcato l’anima: “The Golden Cup”, poco piùdi sei minuti di dolce oblio, corrosivo, visionario, mortale, lacerante nel finale; “Draculea”, per la crudele bellezza nella sua malvagia essenza; “Impaler Prince”, folle veloce violenza e brutale insita cattiveria; il singolo e video “Smell of Blood”, che apre l’album mantenendo lo stile di “100% Hell!” e con una marcia funebre accennata dischiude le pagine di questo nuovo capitolo Necrodeath; “Party in Tirgoviste”, dall’arpeggio iniziale al riff portante che si apre verso lugubri orizzonti distanti subito ricoperti da nebbie sonore. E poi i due brani già  conosciuti e sorprendentemente adatti ad un concept del genere: “Fragment of Insanity”, incredibile versione 2007 di impressionante attualità  e carica estrema, “Countess Bathory” dei Venom, perfetta anche in stile Necrodeath, e… quanti ricordi… Intro e Outro dedicati e inseriti a decretare l’anno di nascita e morte del terribile Vlad III, con la partecipazione alla voce di Lady Godyva, singer della gothic metal band Godyva.

Quanto di piùinaspettato ma sperato: “Draculea”, e l’eterno incubo estremo dei Necrodeath continua…

www.necrodeath.net

Traklist:
1. V.T. 1431
2. Smell of Blood
3. Party in Tirgoviste
4. Fragments of Insanity
5. Draculea
6. Countess Bathory
7. The Golden Cup
8. Impaler Prince
9. V.T. 1476

Band:
Peso – batteria
Flegias – voce
John – basso
Pier Gonnella – chitarra

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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