Siamo alla terza edizione del SoRock, manifestazione che si tiene in Valtellina, a Berbenno per l’esattezza, in provincia di Sondrio. Dopo poco piùdi un anno dal nostro primo incontro al Tradate Iron Fest, ci ritroviamo faccia a faccia con una delle band che noi apprezziamo e stimiamo di piùsia dal punto di vista musicale che su quello personale: Necrodeath. Da un anno a questa parte sono cambiate un po’ di cose per la band. Prima di tutto l’uscita del nuovo album “100% Hell!”, la collaborazione con un nuovo chitarrista, Pier Gonnella, un tour in Europa con i Marduk, la presenza sul palco del Gods of Metal 2006… insomma tanti argomenti su cui intavolare la nostra classica chiacchierata con Peso, Flejas e Pier… i Necrodeath!!!

Anno ricco di avvenimenti importanti per voi. Andando un po’ a ritroso fra le cose piùinteressanti possiamo citare il Gods of Metal, il tour con i Marduk, Pier alla chitarra, il nuovo album “100% Hell!”

Flegias: … e ancora ne arriveranno tante. Vogliamo fare tantissime cose e siamo sicuri di non aver espresso tutto. Abbiamo tante idee e finchÅ  queste idee muovono l’adrenalina che abbiamo in corpo, ben venga andare in studio, fare tourn,e, partecipare a festival, incontrare gente nuova, fare qualsiasi cosa che possa promuoverci, un video, una presenza alla radio per poter andare avanti a divulgare il verbo Necrodeath perchÅ  abbiamo ancora un sacco di idee. Non abbiamo ancora finito di promuovere “100% Hell!” che già  siamo in fermento.

Parliamo un po’ del Gods of Metal. Siete stati parte del Gods come band e anche come pubblico.

Peso: Abbiamo vissuto così perchè questa è la nostra passione per cui, stare sul palco o sotto il palco, l’energia e la voglia di essere presenti è la stessa. Stare sul palco ci piace di un po’ di più, però andare ad assistere un concerto o stare fra la gente fa parte del nostro DNA. Per cui indipendentemente dai personaggi famosi nel backstage, ma anche le persone che abbiamo conosciuto, fanno parte di una festa, ci troviamo sempre a nostro agio in queste situazioni. Questo GOM lo abbiamo vissuto in una maniera particolare, anche il fatto di avere convinto Claudio a riprendere la chitarra e suonare 5 pezzi insieme a noi è stato un altro motivo per considerare il Gods come un giorno di festa e ci siamo presentati con una formazione inedita perchÅ  Å  stata la prima volta che abbiamo suonato in 5… Quando Claudio vorrà  venire a suonare durante qualche concerto la porta è sempre aperta. Tieni presente che Claudio è un amico storico, prima di essere il chitarrista fondatore dei Necrodeath. Il rapporto che abbiamo con lui è un tipo di rapporto che anche musicalmente può essere sempre aperto.

Un altro passo indietro. Il tour con i Marduk… niente male… Un po’ di date in Europa nonostante i vostri anni (ridiamo…), parlavo di anni di esperienza, sul palco… Come è andato il tour, che differenza avete trovato tra la partecipazione ad un festival – una giornata e poi a casa, con la Tournèe che vi vede impegnati ogni sera, e durante in concerti in Europa c’è stata la stessa polvere del Gods?

Flegias: Il tour con i Marduk è stata un’esperienza irripetibile. Per noi è stata la nostra prima esperienza su territorio europeo. Prima d’ora in Necrodeath non avevano mai esportato la propria musica in Europa; è stato come un banco di prova. In alcuni stati la risposta è stata piùche positiva, in altri un po’ meno con un pubblico un po’ piùfreddo. Tant’è vero che le due date italiane sono state le piùbelle, le piùsentite anche da parte dei Marduk. Mi sembra di ripetere uno stereotipo ma il pubblico italiano è il migliore in tutta Europa.

Peso: La differenza fra le date di una tournèe rispetto ai festival… Quando sei in giro per fare una tournèe, venti date in venti giorni, con distanze assurde da percorrere, tante cazzate che una volta abbiamo amplificato in passato non contano piùniente, l’importante è salire sul palco. Abbiamo fatto anche un concerto in Belgio, siamo scesi dal furgone che eravamo in ritardo, e un quarto d’ora dopo eravamo sul palco, mentre il nostro roadie stava ancora parcheggiando… era una situazione che poteva creare del panico e invece siamo saliti è abbiamo spaccato a Bruxelles, è stata un’esperienza favolosa. Il festival lo vivi in maniera diversa. Fai tutto in quella giornata, mentre quando sei in una tournèe devi cercare di diluire le forze. Sbaglio?

Pier: Il tour europeo, in territorio straniero dove dovevi in qualche modo conquistare il pubblico, è stato un po’ come un trampolino di lancio per il Gods che è arrivato dieci giorni dopo che siamo arrivati sul palco pronti e molto carichi.

E tu come ti sei trovato a suonare con i Necrodeath?

Pier: Chiaramente bene, altrimenti non farei questi discorsi oltre al fatto che con lui (Peso ) c’era una certa amicizia, conosco i Necrodeath da un sacco di anni. Quando ci siamo messi a ripescare da ‘Fragment of Insanity’, ho portato la cassettina che avevo da molto tempo… tutto quello che è successo è stata un’esperienza bellissima e direi spontanea. Non c’è stato nessun problema di rompere il ghiaccio, ci siamo trovati su un palco ed è andato tutto bene.

Peso: Lui ha delle doti come chitarrista che gli permettono di impiegarci poco a rompere il ghiaccio, ha la capacità  di essere molto versatile. Con noi ha impiegato venti giorni per amalgamarsi.

Un altro passo indietro il vostro ultimo album “100% Hell!” E’ giusto definirlo un album vero?

Peso: E’ un album marcato 100% Necrodeath. Fresco. Intendo che abbiamo mischiato quella che è la nostra componente violenta con una componente melodica, e per noi è stata una cosa abbastanza nuova, un qualcosa da sperimentare. Non abbiamo voluto però perdere quelle che sono sempre le nostre radici, la vecchia scuola anni ’80 e il risultato finale è “100% Hell!” Abbiamo voluto anche sperimentare qualcosa di nuovo, come in “Identity Crisis” oppure come la stessa title track in cui l’impostazione è totalmente progressive ed il ritornello non viene mai perso di vista, per cui c’è anche un lavoro di arrangiamento e costruzione dove si cerca di uscire dai soliti clichè ma si cerca anche di mantenere quello che è la matrice nostra, tipica del gruppo, perchè comunque quello che interessa a noi di base, quando ci esprimiamo nelle nostre composizioni è far riconoscere i Necrodeath.

Perchè “100% Hell!” ?

Peso: Noi, con “100% Hell!” vogliamo dare un’immagine di quello che potrebbe essere il mondo in cui viviamo. Infatti, l’ispirazione dei testi, deriva dalla cronaca di tutti i giorni, per cui ho voluto prendere questa parte negativa. Però nella title track abbiamo voluto fare qualcosa completamente di diverso. E’ una cosa completamente diversa che si stacca completamente dal resto. Flejas ha lavorato sul concetto di un viaggio all’inferno, ripreso come punto di riferimento dalla Divina Commedia, ed in realtà  quello che doveva essere il pezzo piùestremo ha un testo puramente fantasy dove appunto si immagina questo viaggio…

Flegias: In realtà  nasce tutto un po’ casualmente perchè “100% Hell!”, così come tutti pezzi scritti da me, sono fondamentalmente l’alter ego di Flejas. Tu mi conosci, mi giudichi come una persona normale, in realtà  quando scrivo esce fuori tutto l’alter ego. Vuole esprimere tutti i suoi incubi attraverso la forma d’arte piùconsona. “100% Hell!” fa uscir fuori quello che noi non siamo: mostri. Mentre tutto il resto dell’album prende spunto dalle mostruosità  della cronaca, “100% Hell!” è un capitolo a parte perchè è un viaggio di ritorno dall’inferno. Allora è stato facile fare il collegamento a Dante e alla nostra Divina Commedia, prendere alcuni spunti…

“100% Hell!” parla di quello che succede nel mondo, della sofferenza, della crudeltà , della morte. Morte come una liberazione dalla vita. Questa mi sembra una visione quasi da religione. Ma siete credenti?

Peso: …ognuno ha una risposta diversa. Io non ti posso rispondere perchè non lo so, ho molta confusione in testa.

Flegias: …agnostico.

Pier: … una visione cattolica io c’è l’ho…

Flegias: Ognuno di noi vorrebbe essere un cattolico, un cristiano perchè in realtà  ti propongono la soluzione della vita come una figata. Tu vai in paradiso… invece quando moriamo diventiamo cibo per i vermi. E’ questa la lunga realtà , non esiste nient’altro. Faccio sempre riferimento a quello che diceva un grande filosofo delle satanismo, Laveil, ” fa ciò che vuoi e sarà  legge “… qualcosa del genere. Significa vivi al meglio la tua vita perchè è l’unica possibilità  che hai, poi non c’è niente. Poi c’è un altro filosofo che si chiamava GesùCristo che diceva “non fare gli altri ciò che non vuoi sia fatto a te”… Se tu combini queste due affermazioni si pensa a una vita utopistica, ma meravigliosa perchè “fà  ciò che voi è sia legge, ma non fare mai del male agli altri”… fantastico. Qunado scrivo “Church Black Book” oppure scrivo una canzone contro la Chiesa cattolica scrivo contro un’istituzione politica, non contro una persona che si chiamava GesùCristo.

Nell’album ci sono tante soluzioni simpatiche, ad esempio “Master of Morphine” con l’introduzione al contrario… è chiaro che se si guardano sotto una certa ottica possono essere interpretate in maniera sbagliata?

Peso: … io le definisco come soluzioni artistiche. In “Master of Morphine” basta prendere uno specchio e si può leggere quell’introduzione scritta al contrario.

…e tutte le collaborazioni… di solito non mi piace parlare dell’album riferito esclusivamente alle collaborazioni perchè sembra che le collaborazioni lo facciano grande mente l’album è già  tosto di suo?

Peso: Diciamo che ci sono delle ciliegine che abbiamo voluto mettere sulla nostra torta. Poi la torta può piacere o no indipendentemente dalle ciliegine…

In “Forever Slaves” c’è quel “c’mon” iniziale, niente male?

Peso: …”c’mon” è suo però (riferito a Flegias, ndr), non è di Cronos…

… fa venire la pelle d’oca…

Peso: Sì, anche me è piaciuto anche se all’inizio non ero tanto d’accordo. Ho detto lo registriamo e poi vediamo com’e venuto. Poi alla fine, quando l’ho sentito, ho pensato di tenerlo perch, dà  proprio la voglia di iniziare. Per quanto riguarda la collaborazione, ormai faccio il musicista da molto tempo, le mie emozioni mi piace condividerle con altri musicisti che hanno esperienze diverse dalla mia; possono comunque arricchire un prodotto che esce dalla nostra sala prove e possono abbellirlo fornire un dettaglio in più. Mi piace curare il dettaglio. Comunque è bello scambiarsi delle opinioni, degli scambi in proprio di esperienza con gli altri musicisti e artisti. L’abbiamo iniziato a fare con “Ton(e)s of Hate” e l’abbiamo fatto adesso è sicuramente avremo sempre la voglia di collaborare con altri musicisti.

Pier: Secondo me è bello perchè ci aiuta a vivere la musica comunicando perchè l’interesse di tutti i gruppi è quello di far musica, non in senso di agonismo come invece spesso succede. In questo senso ben vengano le collaborazioni intese come sinonimo di comunità , amicizia.

Long Live Rock’n’Roll:
…ci si conosce, ci si confronta?

Peso: Certo. Poi è chiaro che magari ci sono anche situazioni di invidia o di agonismo. Con alcuni musicisti mi piace confrontarmi, imparare, scambiare le esperienze. Poter scambiare queste esperienze su un disco, senza abusarne troppo, sono, appunto ripeto, le ciliegine sulla nostra torta, poi come prima, la nostra torta può piacere o meno.

Ormai è da un po’ che ci conosciamo. Ci incontriamo sempre a festival, concerti, varie manifestazioni ecc… Ci chiediamo come fate a conciliare il vostro tipo di far musica in modo così estremo ed essere delle persone così affabili, gioviali, gentili?

Peso: La risposta giusta è quella che ti ha dato lui prima, è il nostro alter ego.

Flegias: Quando scrivo un brano mi trovo davanti un Flejas completamente diverso da quello che conosci, da quello che hai di fronte…

Peso: C’è anche un’altra cosa. E’ quella di non entrare mai nel personaggio, non crederci troppo. Noi facciamo la nostra musica con passione, facciamo cose pesanti sia dal punto di vista lirico che musicale, però non siamo mai entrati nel personaggio. Quando ci incontriamo e ti do una pacca sulla spalla e mi viene da sorridere vuol dire che sono così non voglio fare il finto depresso, il cattivo o l’incazzato per forza. C’è gente invece che entra nel personaggio, se li incontri il giorno dopo li scopri come delle persone completamente differenti. E’ giusto che noi ci comportiamo come quelli che siamo, persone piuttosto solari con un alter ego molto scuro e fortunatamente riusciamo a sfogarlo attraverso la nostra musica.

Flegias: …ed è bellissimo, meglio di una sbronza. Quando mi trovo davanti al PC a scrivere un pezzo quello è il mio sfogo, poi ho la possibilità  di andare sul palco a cantare, o anche a suonare la batteria in un altro gruppo, faccio karatè… le mie valvole di sfogo fanno sì che nella vita reale io sia la persona piùtranquilla del mondo. Poi se non avessi avuto modo di fare tutte queste cose magari sarei stato un serial killer perfetto…

Dopo questo bellissimo album, dopo questo bellissimo anno che cosa avverrà ?

Peso: E’ stato un anno duro, disco, torunèe. Adesso abbiamo degli impegni ancora dal vivo, avremo sempre la collaborazione di Pier con noi, poi dobbiamo vedere come andrà  la situazione. Nel frattempo posso dirvi che ho iniziato a tirar giùqualcosina, anche Flejas ha un paio di pezzi, non decidiamo alcuna scadenza, siamo serenissimi e diciamo che qualche idea sta iniziando a maturare. Senza dimenticare che in questi giorni stiamo girando il videoclip di “Master of Morphine”. Abbiamo già  fatto la prima location che è in uno studio medico, sala operatoria…

… chi fa l’infermiere killer di voi?

Peso: … nessuno. Abbiamo le infermiere però (ridiamo). Meritano…

… be’ allora se ci sono infermiere veniamo anche noi?

Flegias: …già  fatto…

…e delusi dall’impossibilità  di conoscere le infermiere del prossimo video “Master of Morphine” ci congediamo da Peso, Flejas e Pier nell’attesa della loro esibizione live e di poter gustare il video e le nuove avventure dei Necrodeath!!!

Avatar
Author

Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

Write A Comment