Ne è passata di acqua sotto i ponti dall’ultimo lavoro risalente al lontano 2006, ma il
veterano Frankie Banali e la sua truppa alla fine sono tornati sulla scena con questo nuovo
ROAD RAGE uscito per Frontiers Records solo pochi giorni fa.
Per l’occasione,per la chiamata alle armi,sono stati selezionati vecchi e nuovi volti,dal
bassista Chuck Wright al chitarrista Alex Grossi,entrambi in passato già  in forza alla band,
al vocalist ex partecipante di American Idol, James Durbin (arruolato nel Marzo 2017).
Originariamente, l’album sarebbe dovuto uscire in primavera ma con
l’arrivo del nuovo frontman, la band ha preferito ritardarne l’uscita a favore di un lavoro
migliore e piùcoinvolto.

CAN’T GET ENOUGH apre le danze col suo rock ‘n’ roll spensierato.
Ritmi accattivanti che riportano alla mente, per adrenalina, gli Airbourne.
Rock elegante, cori, GETAWAY pare perfettamente cucita addosso alle corde vocali del buon
James, strizzando l’occhio ad Aerosmith e Love/Hate.
ROLL THIS JOINT, perfettamente in linea con i pezzi finora proposti, è puro hard rock
americano in stile Black Crowes, James si cambia d’abito et voilà  Chris Robinson.
Con piùpersonalità  risulta FREAK FLAG, hair Metal dal forte carico di pathos.
Dai che ci siamo.
Wah Wah a manetta per WASTED, Alex fà  gridare la sua chitarra in questo pezzo tanto
vintage quanto orecchiabile.
STILL WILD, lenta, ammiccante, suona strisciando sulla pelle come un serpente.
Cori retrò che tanto ammaliano,che tanto attirano all’ascolto.
Ruffiano, è il brano finora piùconvincente.
Iniziate a scapocciare perchè a questo porta MAKE A WAY, accattivante pezzo
hard e sfida di palcoscenico tra il microfono di James e la chitarra di Alex.
Bel duello.
La ruvida RENEGADES sono stivali impolverati, belle donne di facili costumi, grinta
e tenacia urlati al mondo.
Si cambia con la ballad THE ROAD.
Quattro minuti intensi in cui si abbassano i ritmi aumentando il livello passionale
del brano.
SHAME torna nelle file del rock piùclassico, si sente un sussurro di sperimentazione,
si viaggia al confine col groove ma, personalmente, qualcosa non mi convince,
segnalandolo come il punto piùbasso dell’opera.
Chiude il disco KNOCK EM DOWN e nuovamente ci troviamo nella Los Angeles
degli anni ottanta, almeno per quattro minuti e mezzo.
Eh va beh…

Personalmente, quando sento Quiet Riot,mi torna alla mente quel capolavoro datato 1983
chiamato Metal Health ed è difficile non fare paragoni.
Mi sforzo e obiettivamente il lavoro mi convince a metà .
Non discuto la produzione o l’esecuzione musicale quanto le idee.
Ascolto,riascolto e non trovo nulla di veramente nuovo.
Troppi alti e bassi.
Nulla per cui possa dire,cavolo sono passati tutti questi anni ma ne è valsa la pena.
Pezzi orecchiabili, rockeggianti, di quelli che ascolti volentieri durante un giro in
macchina,ma nulla di veramente “wow”.
E mi spiace tanto.

 

Tracklist :

Can’t Get Enough
Getaway
Roll This Joint
Freak Flag
Wasted
Still Wild
Make A Way
Renegades
The Road
Shame
Knock Em Down

Band :

James Durbin – voce
Alex Grossi – chitarra
Chuck Wright – basso
Frankie Banali – batteria

 

http://quietriot.band/

 

 

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