Autoprodotto – Gennaio 2016
Ancora una volta colpevolmente mi accingo ad affrontare una band con un mostruoso ritardo. Quando ciò mi capita da una parte mi arrabbio con me stesso poichè significa che ho sprecato del tempo prezioso prima di conoscere un gruppo, a mio parere, valido e poi dall’altra parte mi riempie di gioia perchè mi sento di aver scoperto qualcosa di importante per me e che di certo mi farà riappacificare con il mondo del rock’n’roll, come spesso accade nella mia vita grazie, o a causa di una nuova scoperta…
Perdono, procediamo con ordine.
La band in questione si chiama Snowy Dunes e proviene, guarda caso, dalla Svezia, territorio fertile nel campo del nostro adorato rock’n’roll, terra di talenti e delle attuali grandi opportunità Â e paese che riesce a trafsormare i sogni di chi merita in valide realtà . Magnifico. Gli Snowy Dunes sono nati nel 2013, insieme di quattro ragazzi di Stoccolma.
Snowy Dunes ha lanciato il suo debut album lo scorso maggio 2015, pura follia psichedelica, visionaria, ripetitiva e dannatamente rock. Un lavoro da far girare la testa che rimanda a sonorità , immagini, look, sensazioni a un’epoca mai dimenticata e sempre attuale grazie anche a band, come Snowy Dunes, che non ha paura di mettersi in gioco progettando combinazioni note, decisamente coinvolgenti nella loro alterata purezza lisergica.
Davvero uno splendida band che non sta di certo con le mani in mano. A metà gennaio 2016 ecco l’inaspettato singolo ‘Atlantis, part I‘ che, come dicono i componenti della band, è un preludio al secondo album dal titolo ‘Atlantis‘. Oltre 19 minuti di atomsfere vage, nebbiose, oniriche e visionarie. 19 minuti di pura improvvisazione live ‘per enfatizzare il sentimento del viaggio attraverso tutto ciò che è sconosciuto’ (parole degli Snowy Dunes). La registrazione in presa diretta scorre come un flusso di pensieri e momenti sonori fantastici e fantasiosi e fornisce quel tocco di delirante trasposizione mentale attraverso note e forti emozioni che si rincorrono in un’onda senza tempo… e in questi tempi di stupidità digitale il ritorno a sensazioni di un tempo ci vuole proprio…
Su Bandcamp potete avere un’idea della potenza di questa band scandinava, ottima in tutte le sue componenti…
Bravi!!!
Band:
Stefan Jakobsson
Christoffer Kingstedt
Carl Oredson
Niklas Eisen
