Frontiers Music Srl ”“ Aprile 2018

Nuovo album per la band cristiana a strisce gialle e nere. Come sempre il nome Stryper suscita nei fans dell’heavy metal emozioni contrastanti, insomma o si amano o si odiano.
Io faccio parte della prima categoria, ho sempre seguito la band dei fratelli Sweet con estrema passione, apprezzandone la musica, senza lasciarmi influenzare dall’aspetto religioso e dall’immagine. C’è ancora voglia di credere in qualcosa in questo mondo? Quesito difficile. Di sicuro, ascoltando questo nuovo disco ‘God Damn Evil’ dobbiamo credere che gli Stryper sono tornati con un gran bel disco, le prove le abbiamo in mano e nelle orecchie.

Perry Richardson (ex Firehouse) ha sostituito lo storico bassista Tim Gaines, e il suo stile piùessenziale ben si adatta a queste nuove undici canzoni.
Take It To The Cross’ pubblicata qualche tempo fa aveva spiazzato e non poco i fans, concordi nel reputarla una grande canzone rovinata da un ritornello davvero brutto. Confermo che si tratta di una song molto energica (da evidenziare la presenza di Matt Bachand degli Shadows Fall e Act Of Defiance alla voce) che recupera lo spirito di un tempo, ma il “famoso” refrain è decisamente bruttino, giusto per essere gentili.
La successiva ‘Sorry’ è magari piùclassica ma ha una linea melodica piacevole e accattivante, un brano che si inasprisce nella strofa per poi ammorbidirsi nel ritornello.
La voce di Michael Sweet è ancora strepitosa, sentire gli acuti in ‘Lost’ per credere, un timbro inconfondibile e un’espressività  senza eguali.

La title track all’inizio mi ha ricordato ‘House Of Fire’ del grande Alice Cooper, un brano fortemente americano, che sa molto anni ottanta e che anche per questo mi piace. ‘You Don’t Even Know’ rappresenta il giusto compromesso tra gli Stryper del passato e quelli attuali, sicuramente una canzone da ascoltare attentamente, costruita attorno a una melodia mai banale.
La monolitica ‘The Valley’ mostra il lato piùoscuro e aggressivo della band, ennesimo episodio molto convincente, così come ‘Sea Of Thieves’ molto rockeggiante e coinvolgente impreziosita dalle classiche armonie vocali alle quali gli Stryper ci hanno abituato sin dall’inizio della loro carriera.
Per merito di un songwriting fresco e ispirato, l’album scorre che è un piacere, passando dalle stupende e melodiche ‘Beautiful’ e ‘Can’t Live Without Your Love’ (molto aor”…) alle piùrock ‘Own Up’ (unico brano non all’altezza della situazione) e ‘The Devil Doesn’t Live Here’ terremotante e vibrante, a dimostrazione che gli Stryper sanno picchiare giùduro e non poco.

Partendo dal presupposto che i capolavori del passato rimangono immortali e irraggiungibili, non possiamo non essere soddisfatti di questo nuovo ‘God Damn Evil’, disco che conferma gli Stryper come una band ancora in grado di scrivere bella musica e capace di regalare emozioni, una band che ha a mio avviso ancora molto da dire a differenza di altri mostri sacri. Nel 2018 c’è ancora posto per gli Stryper, ci deve essere posto assolutamente.

www.stryper.com

Tracklist:

1.Take It To The Cross
2.Sorry
3.Lost
4.God Damn Evil
5.You Don’t Even Know Me
6.The Valley
7.Sea Of Thieves
8.Beautiful
9.Can’t Live Without Your Love
10.Own Up
11.The Devil Doesn’t Live Here

Band:

Michael Sweet ”“ voce, chitarra
Oz Fox ”“ chitarra
Robert Sweet ”“ batteria
Perry Richardson – basso

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