Di seguito il report a cura di Elena Mecca e le foto a cura di Moira Carola, del concerto che i The Dead Daisies hanno tenuto il 9 Maggio al Live Music Club di Trezzo, in apertura i The New Roses.

 

I The Dead Daisies sono sicuramente una delle band piùamate del panorama rock attuale, grazie alla presenza di alcuni BIG di fama mondiale, parliamo infatti di John Corabi, Doug Aldrich, Marco Mendoza, David Lowy e la recente new entry Deen Castronovo. Se all’esperienza di questi personaggi si aggiungono brani orecchiabili e trascinanti il gioco è fatto. Forti della recente uscita del quarto lavoro in studio “Burn It Down” (qui la recensione), con la data milanese si conclude il tour che li ha portati in giro per l’Europa nell’ultimo mese.

 

E’ una calda giornata primaverile, ma al nostro arrivo al locale il clima è cambiato e sembra essere tornati in autunno, con un forte temporale che innervosisce gli irriducibili pronti ad accaparrarsi la prima fila mentre l’apertura delle porte subisce un ritardo di circa 30 minuti. Ciononostante alle 20 spaccate salgono sul palco i The New Roses, e fa sorridere l’accostamento dei nomi delle due band, le rose nuove rappresentate dal quartetto tedesco versus le margherite morte degli headliner.

I The New Roses sono una realtà  abbastanza recente che si sta facendo largo nel panorama europeo, grazie a un sound che sembra un mix tra i Bon Jovi e Kid Rock. Elementi tipicamente southern accompagnati dalla voce roca del singer Timmy Rough, pezzi orecchiabili che personalmente ritengo rendano molto meglio dal vivo che su disco. Con all’attivo tre album, la band ci regala uno show davvero coinvolgente, peccato che il locale sia ancora mezzo vuoto perché i ragazzi di Wiesbaden hanno dalla loro un buon potenziale e sono sicuramente da approfondire.

 

Setlist:

Every Wildheart

Forever Never Comes

Gimme your Love

Dancing on a Razorblade

It’s a long way

Life ain’t easy (for a boy with long hair)

Devil’s Toys

One more for the Road

Thirsty

 

Dopo un veloce cambio palco e con un locale decisamente piùpieno, salgono sul palco i veri protagonisti della serata. Una cosa che apprezzo particolarmente di questa band è l’attaccamento ai fan, con cui organizzano sempre meet&greet prima e dopo gli show, che coinvolgono in diverse iniziative e tengono aggiornati grazie al loro blog. La scaletta parte subito in grande con “Resurrected” e “Rise Up”, dall’ultimo album, e troviamo un John Corabi in splendida forma, che non mancherà  nel corso della serata di intrattenerci in siparietti coi suoi colleghi, in particolare Mendoza, e coinvolge il pubblico in visibilio, che canta ogni singolo ritornello. Su “Make Some Noise” si scatena il delirio, non manca la talk box del bel Doug Aldrich e i suoi assoli ci accompagnano per tutto lo show. Degno di nota il solo di batteria di Castronovo, la new entry della band, tanto di cappello per l’ennesimo membro del gruppo che non ha bisogno di presentazioni. Si continua con “Mexico”, che potremmo quasi definire il cavallo di battaglia dei Dead Daisies, e così fino al momento in cui Corabi presenta la band dopo la cover di “Bitch” dei Rolling Stones, che ci introduce con un aneddoto su come questa canzone ben rappresenti la sua vita amorosa. La presentazione è accompagnata da un estratto di un brano per ogni membro del gruppo: e così ci viene introdotto Mendoza sulle note di “The Boys Are Back In Town”, David Lowy, il miliardario fondatore della band, sulle note di “Highway To Hell” e ci racconta John che nella scelta tra una highway to Hell e una stairway to Heaven il buon David non ha mai dubbi su cosa scegliere; è il turno di Castronovo con “Rock’n’Roll All Night”, seguito da Doug Aldrich, l’uomo dalle dita d’oro, su “Smoke On The Water”. E infine Corabi, che ringrazia il pubblico sempre piùampio ai loro live e tutta la crew per il supporto durante il tour, sulle note di “Heaven and Hell”.

Siamo a quasi due ore di esibizione ma c’è spazio per un bis, con “Leave Me Alone” e si conclude sulle note di “Highway Star”.

Ancora una volta, uno show che lascia il segno, l’ultimo prima di tornare verso casa, che lo stesso Corabi ci ha raccontato di non vedere l’ora di rivedere. Un tour è sinonimo certo di divertimento, ma comporta anche tanta stanchezza. E noi ringraziamo i cinque big per averci regalato l’ennesima bella e divertente serata all’insegna del rock ‘n’ roll e gli auguriamo un buon, meritato riposo.

 

Setlist:

Resurrected

Rise Up

Make Some Noise

Song and a Prayer

Dead and Gone

Mexico

What Goes Around

Last Time I Saw the Sun

Can’t Take It With You

All the Same

Drum Solo

Bitch (The Rolling Stones cover)

With You and I

Devil Out Of Time

Long Way To Go

Midnight Moses (The Sensational Harvey Band cover)

Encore

Leave Me Alone

Highway Star (Deep Purple cover)

 

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