Doug Aldrich è un grande musicista, chitarrista di talento e rocker di notevole spessore. Personaggio simpatico, pratico e divertente e quindi, quando mi viene data la possibilità  di poter chiaccherare con lui a proposito della sua partecipazione al nuovo album del progetto The Dead Daisies, dal titolo ‘Make Some Noise‘, non posso che sentirmi felice di poter chiacchierare con un musicista con un curriculum pauroso.
La chiacchierata avviene ad inizio luglio, il caldo è spaventoso, la comunicazione è molto complicata poichè conferenza e la mia telefonata rimbalza chi sa dove e in quali punti del globo. L’attività  di promozione del nuovo lavoro dei Dead Daisies di Doug Aldrich è abbastanza frequente in questo periodo e quindi gli chiedo se sia stanco e annoiato a causa di questi ritmi estenuanti e mi scuso se le mie domande non saranno originali, avendole probabilmente sentite tante volte e lui ridendo mi risponde:

…non fa niente dai, questa non è l’ultima intervista per oggi e so che te la caverai e non sarai male… (ridiamo)…

Confortato da questo inizio e dalla sua disponibilità  iniziamo a parlare dell’album del progetto Dead Daisies:Make Some Noise‘. Sarà  perfetto da eseguire dal vivo… sento già  John Corabi urlare al pubblico ‘..are you ready to make some noise…

…(ride)… sì infatti il titolo è perfetto…

E’ ovvio che, parlando di un album in uscita, sia obbligatorio discutere di alcuni normali fattori che hanno portato al completamento di un album divertente, schietto e diretto, dalla composizione alla ricerca dei suoni e dal songwriting, brani e via dicendo.

E’ un album sfrontato, un album rock’n’roll… nessuno gioco, niente cavolate è un album diretto davvero potente e divertente. Abbiamo lavorato molto in studio, avevamo molte idee quando siamo entrati e le abbiamo condivise, ma la maggior parte del lavoro è stato fatto in studio insieme.
E’ un album divertentante e ti confesso che ascoltandolo in macchina andando a Los Angels mi ha fatto caricare e mi sono reso conto di quanto sia perfetto proprio per il suo senso di divertimento e spensieratezza.

Tra i brani tutti interessanti e molto accattivanti di un album ci sono sempre quelli che ognuno di noi ama piùdi altri ed è sempre una questione di gusti personali, soggettivi… Nell’album dei Dead Dasies ci sono una serie di brani interessantissimi e anche due cover ‘Fortunate Song‘ dei Creedence Clearwater Revival e ‘Join Togeher‘ degli Who (gli dico che li andrò a vedere a settembre a Bologna)…

wow… Fai benissimo ad andare a vedere gli Who, ottima occasione. Sono la storia della musica.
Hai ragione i brani sono molto belli e mi piacciono tutti, poi sai cambiano a seconda dei momenti. (gli confesso che mi piace molto ‘All The Same‘). Sì ‘All the Same‘ piace anche a me, ma come ti dicevo prima ne ho tanti e in macchina funzionano tutti, ‘Long Way to Go’ ha un bel tiro….
Per quanto riguarda le due cover ‘Fortunate Song‘ è un brano che veniva suonato dal vivo precedentemente e poichè andava bene abbiamo deciso di inserirlo nell’album. ‘Join Togeher‘ è veramente bello ed è perfetto per lo stile dell’album. Sono tutti e due dei brani molto interessanti e suonano bene, bei riff e bella energia.

Ovviamente la promozione che Doug Aldrich, John Corabi e Marco Mendoza stanno facendo non è l’unico punto di forza per far sì che il popolo del rock’n’roll si incuriosisca su questo lavoro. Il bello deve ancora venire e di certo l’esperienza dal vivo sarà  uno dei momenti principali di questa azione di ampliamento della conoscenza di questo progetto… ma progetto o collettivo musicale e che vuol dire…

‘Musical Collective’ vuol dire che ci troviamo di fronte a una band con ‘pezzi’ intercambiabili, diciamo così. Una serie di artisti che possono alternarsi, cambiare album dopo album. E’ l’invenzione  di David Lowry (chitarrista della band) che ha messo inseieme una serie di musicisti e questo album rappresenta questa unione pur essendo noi differenti e con un bagaglio di esperienze molto diversificate.

Com’è vivere insieme agli altri tuoi compagni d’avventura?

E’ fantastico te lo garantisco, sono grandi persone. Conosco David e Marco da tempo, anche John. Stiamo bene insieme ed è  molto divertente. Siamo un gruppo di amici, grandi amici…

E’ che mi dici di te?

“I’m a good guy” mi piace la musica, mi piacciono gli amici e fare sempre nuove amicizie. Mi diverto molto specialmente in Italia. Ho tanti amci in Italia…

Lo so, e so che non stai dicendo una cosa tanto per dire… abbiamo un amico in comune, sai?

Davvero?

Sì… davvero. Alex Ruffini… ogni tanto gli rubo qualche foto per il sito, poi glielo confesso e lui mi perdona, ottima persona e fantastico fotografo.

…(ride)… Alex!!! E’ fantastico. Lo conosco da tempo. E’ davvero una grande persona, difficile incontrare un amico come lui…  a me piace venire in italia perchè trovo sempre delle persone fantastiche!

…e noi fa piacere che tu venga a trovarci…

E dopo questa bella sviolinata o schitarrata che dir si voglia riprendo a chiedergli della promozione musicale vera e propria poichè la band a giorni si imbarcherà  in un tour in USA e poi arriverà  in Giappone. All’epoca dell’intervista Doug mi ha confessato del loro arrivo in Italia fra novembre e dicembre, nulla di sicuro. Dopo qualche giorno è uscita l’ufficilizzazione di tre date in Italia, la prima il 29 novembre a Milano, Magazzini Generali, poi il 16 e 17 dicembre al New Age di Treviso e al Container di Grottammare in provincia di Ascoli Piceno, e quindi tutti invitati e se non l’avete ancora fatto appuntatevi queste tre date.

Sono sempre pronto ad andare in tour e lo faccio con molto piacere ma sai la mia priorità  è la famiglia, essere da soli per molto tempo non è una cosa che mi piace molto. Mi diverto a suonare, mi piace far musica, ma sai, la mia famiglia viene prima di tutto.

Quanti figli hai?

Un figlio e una figlia.

E’ difficile essere padre e musicista allo stesso tempo?

Sì un po’ lo è. Spesso non sono a casa con la famiglia e mi dispiace perdere dei momenti importanti con loro. Il mio lavoro mi porta a stare lontanto per molto tempo anche se riusciamo spesso a vederci, la mia famiglia ha fiducia in me e io in tutti loro.

Come dicevo inizialmente Doug Aldrich è un musicista con in controfiocchi. Un’esperienza musicale iniziata piùdi trent’anni fa e il palco condiviso con musicisti celebri, famosi e storicamente importanti per il rock’n’roll. So che non dovrei farlo ma parlare con lui mi riempie di gioia e mi inorgoglisce molto e chiedere di Ronnie James Dio (gli faccio notare che il sito si chiama Long Live Rock’n’Roll e che probabilemte ci siamo incontrati al Tradate Iron Fest nel 2005 e sul palco c’era Ronnie James Dio e sotto la pioggia abbiamo cantato il brano piùfamoso dei Rainbow) e David Coverdale… E quindi non posso lascirami sfuggire di farmi lasciare un pensiero a proposito di queste due grandi anime del rock’n’roll…

Sono stato molto furtunato nella mia carriera perchè ho avuto modo di collaborare con grandi musicisti e grandi cantanti. Ronnie James, David Coverdale, James Christian degli House of Lords, ovviamente John Corabi e tanti altri… Ronnie James lo ricordo con affetto come un una persona fantastica, molto scrupolosa. Lui ha fatto la storia della musica rock, siamo sempre rimasti buoni amici, una delle persone piùoneste e grandi del rock’n’roll. David è una delle piùgrandi voci dell’hard rock di tutti i tempi.
Sono stato molto fortunato ad aver lavorato con dei cantatni di incredibile talento come Dio o Coverdale e anche tutti gli altri ma David è davero un grandissimo e cantante unico.

E sei stato anche un insegnate di musica è vero?

Sì, ho insegnato chitarra molto tempo fa a tanti studenti quando ero piùgiovane e soprattutto avevo piùtempo per farlo. Anche se erano molti studenti mi divertiva farlo…

Qaulche consiglio ai giovani musicisti?

Andare avanti, senza fermarsi mai. La musica può cambiare il mondo… bisogna andare avanti senza fermarsi mai.

Il rock’n’roll è un’esperienza di vita, uno stile e una professione e per gli amanti come noi riempie e scandisce la nostra vita. E ovvio che un’ultima domanda sul rock’n’roll gliela devo per forza fare. Sarò ovvio, scontato o poco originale, ma a me non importa. Forse ho voglia di domandare e sentire sempre le stesse cose, ne avrò bisogno, ma a me e a tutti i rockers fa piacere sentirselo dire. Ma il rock’n’roll è semrpe uno stile di vita?

Decisamente sì, ti permette di registrare album, di andare in tour e di divertirti, il rock’n’roll è tutto questo… Il rock’n’roll é la mia vita, è esattamente comve vivo, come lavoro, il rock’n’roll mi rende felice e mi esalta… insomma, è tutto.

Bene è questo che volevo sentire… adesso possiamo cominciare a prepararci per assistere a una delle date italiane dei Dead Dasies pronti e ‘Make Some Noise‘ sarà  il nosttro grido di battaglia dei prossimi concerti… grazie Doug.

Grazie mille a tutti voi per avermi ospitato e spero di vedervi tutti ai nostri concerti e ‘make some noise’ insieme…

 

 

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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