White Stone – 1988

Questi epic speed metallers, Valor, provenienti da San Leandro in California sono, nel circuito underground, una specie di leggenda ed il loro album è una specie di cult record praticamente dalla sua ‘comparsa’ nei negozi. Sono riuscito a trovarlo, dopo estenuanti ricerche, solo a metà  anni novanta.

Questa formazione a quattro, già  con l’opener “Valor”, ci introduce verso un sound decisamente coinvolgente e ben assemblato. Nel sottogenere dell’epic metal, pochi, all’epoca, avevano la loro velocità , neppure i blasonati Omen. Nel brano iniziale è Chris Price, il solista, a marchiare indelebilmente il pezzo, donandogli quel qualcosa in più. Ottima comunque la performance dei suoi compagni a partire dal singer, dotato di una timbrica credibile ed onesta. La ricerca delle atmosfere piùcupe si fa piùmarcata nella seguente “The Flesh Is Weak” con un basso in assoluta evidenza. Il pezzo però risulta un po’ ‘fermo sulle gambe’ e, musicalmente è molto statico. La titletrack è invece un altro pezzo incalzante ed i nostri difensori della fede (sono infatti anche loro da annoverarsi tra le fila del christian metal) ci omaggiano di un altro brano vivo e pulsante, pieno di energia.

Con “Empty Tomb” l’atmosfera iniziale si fa doomy, ma solo per una manciata di secondi perchè il riff assassino che non ti aspetti arriva per dirottare la song sino alla soglia del thrash, un altro rallentamento ed un’ulteriore sfuriata chiudono un pezzo molto interessante e ben composto. La sola sezione ritmica apre “Didn’t I”, che chiude il primo lato. Trattasi di un midtempo che non convince e non riesce a donarmi alcun tipo di sensazione. Sul secondo lato “It’s not too Late” appare un po deboluccia, un insieme di notarelle che non arrivano a raggiungere il pathos necessario. “Accept Him”, dalla durata insignificante di 65 secondi è una specie di joke-song, sparata a mille all’ora divertente ma, ovviamente, autolimitata. “Masquerade” mette ancora in mostra la tecnica di Adam Alvarez (bassista\cantante) e ci troviamo a schiantarci contro un muro, dato dalla base ritmica, devastante. Il pezzo però procede con un ritmo piuttosto fiacco e forse troppo cadenzato che risulta poco digeribile nella sua totalità . Chiude questo storico vinile “Burn”. Un vocione bizzarro (che immagino rappresenti Dio) si abbassa a parlare con un umano che, a fine chiaccherata, sentito un urlo di immane dolore, penso abbia incenerito. Menate a parte, dal punto di vista musicale questa canzone è forse troppo studiata. Troppi stacchi, troppi intermezzi e rallentamenti le fanno perdere l’immediatezza che aveva contraddistinto tutto questo bel “Fight for Your Life”.

Fulgido esempio di speed di stampo americano anni ’80. Mi sembra che esista una versione rimasterizzata in cd mentre il vinile era già  impossibile da trovare vent’anni fa, figuriamoci ai nostri giorni…

Quotazione: Valor – Fight For Your Life: € 180/250

Tacklist:
1. Valor
2. The Flesh Is Weak
3. Fight For Your Life
4. Empty Tomb
5. Didn’t I
6. It’s Not Too Late
7. Accept Him
8. Masquerade
9. Burn

Band:
Michael Brueck – voce
Adam Alvarez – basso
Chris Price – chitarra
Vic Sardon – chitarra
Jim Maxwell – batteria

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