Volcano – Luglio 2006

A quasi un anno di distanza dalla prematura scomparsa del grandissimo chitarrista Denis ‘Piggy’ D’Amour, i Voivod pubblicheranno, nell’ultima settimana di Luglio, il tanto atteso nuovo lavoro. Una impresa difficile da realizzare, data la sua genesi particolare. La band aveva lavorato duramente nei due anni seguenti l’album omonimo del 2003, su ben 23 canzoni; non avevano però ancora registrato praticamente nulla in studio. Michel ‘Away’ Langevin racconta come Piggy, il suo amico di sempre, lo abbia chiamato un giorno dall’ospedale di Montreal, dove era ricoverato, e lo abbia pregato di correre immediatamente a trovarlo perchè doveva comunicargli qualcosa di importante. La sua volontà  era che fosse utilizzato tutto il materiale da lui composto con il Pro-Tools e che aveva salvato sul suo lap-top, per realizzare musica nuova ed onorare il contratto firmato pochi giorni prima con la End records, che aveva fortemente creduto in loro, e non di meno per onorare l’attesa dei fan.

Away, Denis ‘Snake’ Belanger e Jason ‘Jasonic’ Newsted, hanno sviluppato le 10 canzoni di “Katorz” proprio intorno alle partiture di chitarra registrate su pro-tools da Piggy, raccolto tra demo e cartelle del computer. Il risultato che ne scaturisce è decisamente inaspettato; e trattandosi dei Voivod non è una novità … Per prima cosa c’è da sottolineare la completezza proprio delle partiture di chitarra: l’amato Piggy ha lasciato in eredità  un gran lavoro che giustifica l’uso postumo del materiale e rafforza ulteriormente, se ce ne fosse stato bisogno, l’onestà  e la grandezza del chitarrista e di riflesso della band stessa.

Poi l’attenzione si concentra sull’aspetto prettamente stilistico: ancora una volta i Voivod escono con un disco inclassificabile; ancora una volta diverso da qualsiasi loro produzione precedente. L’apertura è affidata a “The Getaway”, una sorta di hard rock cibernetico, con Snake quasi irriconoscibile che ci spara in faccia un urlato hardcore-punk esaltante. Il brano, in effetti, introduce perfettamente l’intero disco, che snocciola dieci brani tirati, arrabbiati, dall’attitudine ‘barricadera’, decisamente inedita per i Voivod, che però mantengono intatto il loro stile, con suoni oscuri e ‘robotici’; Le chitarre di Piggy riescono anche qui a fondere suoni hard con lead di ispirazione psichedelica: il suo stile inimitabile; Jasonic e Away sono una locomativa impazzita, con il basso di Newsted finalmente amalgamatosi perfettamente con il sound tipico della band. Ma una nota di riguardo va al grande Snake; è lui a spiccare in questo album, in parte grazie al produttore Glen Robinson, già  con i nostri ai tempi del monumentale “Nothingface” (Mechanic/MCA,1989), che lo ha spinto a dare il massimo. Il risultato che ne è scaturito è rappresentato da interpretazioni incredibili rese da una voce metallica che è una vera rasoiata, con melodie sempre di alto livello che si insinuano lentamente, ascolto dopo ascolto, fin dentro il cervello. Dai tempi lontani di “Dimension Hatross” (Noise records, 1988), Snake è sempre riuscito a calarsi perfettamente nel suono della band e non si è mai ripetuto, arricchendo ogni volta il suo stile e il suo timbro. Ne fa da testimone “The X-stream”, brano scelto per presentare l’album e che si può ascoltare in streaming (scusate il gioco di parole!) qua e là  nel web: sentite cosa è riuscito a creare su quello che è il numero piùimmediato e ‘facile’ del disco: un rock’n’roll dall’era post-atomica dove Snake spacca il culo a parecchi vocalist di nuova generazione.

“Katorz” è una piacevolissima sorpresa, dunque; un album di altissimo livello che cresce col tempo. Che dire di brani come l’apocalittica “After All”, o di “Red my Mind” e “No Angel”, evocative ed oscure; la robotica “Silly Clones”, squarciata da esplosioni psichedeliche: praticamente già  dei classici della band. Ed ancora il riff da ‘headbanging’ di  “Mr. Clean” e la devastante chiusura affidata a “Polaroids”, con quell’accennato richiamo ad “Angel Rat” (MCA, 1991) nell’uso della voce ‘flangerizzata’.

Dopo lo scioglimento nel 2001 con tanto di debiti fino al collo, seguito all’incidente di Eric Forrest, protagonista della parentesi in trio che aveva fruttato ben due album (“Negatron”: Mausoleum/Hypnotic,1995; “Phobos”: Hypnotic,1997), è bello vedere i Voivod tornare grandi con un disco di gran lunga migliore dell’omonimo del 2003, che ce li aveva riportati comunque rigenerati. Tutto questo grazie al buon Jason Newsted che, fuggitosene dai Metallica con un bel po’ di soldi, si è messo a produrre musica tramite la sua Chophouse e soprattutto è riuscito a coronare il suo sogno ‘voivodiano’ richiamando Piggy, Away e Snake al loro posto e, trasformatosi in Jasonic, ridando visibilità  alla grande e sottovalutata band canadese. Certo la scomparsa di Piggy darà  per forza di cose uno stop alla corsa: al disco non seguirà  un tour, naturalmente, ma Away ha già  annunciato un nuovo album per il prossimo anno, sviluppato sulle restanti 13 tracce delle 23, frutto del lavoro della band tra il 2003 e il 2005. E’ quella che possiamo chiamare l’eredità  di Piggy, che con quella telefonata, fatta all’amico due giorni prima di morire, ha evitato di vanificare tutto. Questa eredità  non è ancora esaurita giacchè Piggy ha fornito all’amico anche il codice d’accesso per delle cartelle nelle quali erano salvati altri brani, con i quali la band, assicura Away, ha pianificato ulteriori due album! Chissà  se vedranno mai la luce? Se il livello è quello di “Katorz”, c’è da sperarci…

Intanto consoliamoci con le re-issues dell’intero catalogo dei Voivod annunciato dalla End Records, con tanto di bonus tracks e re-styling dell’artwork curato dallo stesso Away. Un occasione ghiotta per riscoprire e comprendere meglio, a 22 anni dal loro esordio discografico, la grandezza di questa inimitabile band. Una vera prelibatezza per chi invece non c’era. Verso questi ultimi va tutta la nostra sincera e cordiale invidia! Long Live Voivod!

www.voivod.com

Tracklist:
1. The Getaway
2. Dognation
3. Mr Clean
4. After All
5. Odds & Frauds
6. Red My Mind
7. Silly Clones
8. No Angel
9. The X-Stream
10. Polaroids

Band:
Denis Belanger – voce
Michel Langevin – batteria
Denis D’Amour – chitarra
Jason Newsted – basso

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