Grande ritorno. Potremmo riassumere così la serata, organizzata da Vertigo, di Venerdì 10 Novembre al Legend Club di Milano. Wednesday 13 torna in Italia dopo due anni per il tour del nuovo album “Condolences” e non tradisce le attese dei quasi 200 paganti.

Le porte si aprono alle 19, e dopo poco piùdi un’ora abbiamo una sorpresa decisamente inattesa. Come band supporto non ci saranno i belgi Diablo Blvd, come invece prevedeva il tour europeo annunciato e presentato mesi fa, ma le nostrane Rougenoire. Scopriamo solo piùtardi che la band belga aveva in programma un festival in Germania proprio quella sera. Messa da parte la sorpresa e la delusione per non poter apprezzare una band quasi mai vista nel nostro paese, ci concentriamo sull’inizio del live.

20.00 ROUGENOIRE

Salgono sul palco le Rougenoire. Band quasi totalmente femminile (escluso il batterista “sostitutivo”), che presenta i pezzi del nuovo album M.I.L.F. Poco piùdi mezz’ora portata avanti con poca verve e ancor meno coinvolgimento. Il prodotto offerto non è totalmente criticabile (anche se poco vicino al tema della serata), ma sembra che il gruppo stia suonando per se. La vocalist non riesce a far presa sul pubblico ed in parecchi casi nemmeno rivolge lo sguardo verso chi la sta ascoltando. Insomma, non un grande inizio.

21.30 WEDNESDAY 13

Il locale è quasi del tutto pieno e dopo un cambio palco piuttosto prolungato, anche gli ultimi arrivati si rendono conto dell’assenza dei Diablo Blvd quando iniziano a salire sul palco Wednesday 13 e soci. Make up che richiama le classiche tematiche horror (ma con una vena post apocalittica che contraddistingue le ultime produzioni dell’ex frontman dei Murderdolls) ed una serie di led predisposti sul palco danno l’idea che i cinque americani hanno ben chiaro come farci divertire.

Fumo, buio ed intro del nuovo disco danno il benvenuto sul palco a Wednesday 13 che si presenta con tanto di bastone da passeggio e cappotto lungo. Insomma, un vero signore. Come previsto l’apertura è dedicata al primo singolo del nuovo album, “What the Night Brings”. Un pezzo intenso, con sonorità  che si avvicinano al nuovo stile portato avanti dalla band ormai da qualche anno. E vista la partecipazione del pubblico, dsi può dire che il nuobo sound abbia fatto centro.

Scream Baby Scream” offre il primo flashback della serata. Pezzo tratto da “Skeletons” che rende giustizia non solo a Wednesday 13 come vocalist impeccabile, ma anche all’ultimo innesto della band in ordine di tempo. Il batterista Kyle Castronovo (figlio dello storico batterista di Journey e Bad English, Dean Castronovo) da infatti quel tocco piùmetal al pezzo. Lo stesso si può dire per il terzo pezzo in scaletta: “Keep Watching the Skies”. Tratto dal precedente lavoro “Monsters of the Universe” che ormai è fisso in qualsiasi scaletta dall’uscita dell’album piùdi due anni fa. Che dire, tre pezzi in poco piùdi dieci minuti senza alcuna pausa sono il benvenuto che tutti noi ci aspettavamo e speravamo di ricevere.

Cadaverous” è tra i pezzi del nuovo album che piùrimanda alle prime sonorità  che lo hanno reso unico ed il pubblico sembra apprezzare sin dalle prime note. Il ritornello viene intonato dalle prime file del pubblico e la band sembra rendersi conto della partecipazione assolutamente fuori controllo dei fan.

Nulla a che vedere, però, con la presentazione del brano successivo. Con un finto mitragliatore sotto braccio, da il via ad un vero ritorno alle origini. “Rambo”, infatti, per chi lo segue dai tempi dei “Frankenstein Drag Queens” è un piacevole ritorno al punk. Poco piùdi due minuti per un brano che racchiude tutta la vena comic-horror che lo ha lanciato.

Primo cambio d’abito (cosa molto gradita sia da Wednesday 13 che dal pubblico, vista la reazione).che ci lancia nel mondo alieno di “Serpent Society”. Indossando una maschera con chiari rimandi ad un mondo ben lontano dal nostro, la band riesce a traghettarci sani e salvi tra invasori e complotti governativi. Tutt’altra musica (in tutti i sensi) subito dopo. “The Ghost of Vincent Price” viene introdotta dal classico intro in onore dell’attore statunitense, grande ispirazione per Wednesday 13 sin dagli inizi della carriera.

Poco piùdi tre minuti per questo secondo flashback verso Trasylvania 90210, primo vero album da solista del rocker americano.

Con un pubblico in delirio arriviamo a metà  scaletta con “Hail Ming”. Un pezzo che vede la gente partecipare attivamente nel ritornello. Non è forse il brano piùascoltato di “The Dixie Dead”, ma vista la reazione e il coinvolgimento offerto, capiamo perche viene portata in scaletta da parecchi anni.

L’impatto scenico ha sempre avuto un ruolo fondamentale degli show di Wednesday 13. E ce ne rendiamo conto con il pezzo successivo.  Con “Put Your Death Mask On” infatti, lo troviamo sul palco con un mantello che nasconde, nella parte posteriore del capo, una maschera assolutamente identica al viso del frontman. Pezzo ormai entrato nella memoria di chi lo segue dagli inizi, eseguito con la potenza e la cattiveria che lo contraddistinguono e se ci mettiamo la reazione del pubblico ad un “double Wednesday” beh, abbiamo un giro di boa in scaletta, decisamente di livello.
Come se non bastasse, tolta la maschera, partono le prime note di “I Want you Dead”. Altro brano tratto dal suo primo lavoro e tra i più“punk” presentati questa sera. Quasi inutile dire come faccia presa sui fan piùdatati e piùaffezionati. Ritornelli e strofe accompagnati dal coro del pubblico sono il giusto premio per un live portato avanti magistralmente.

E tre.
Terzo cambio d’abito per “Condolences”. Title track dell’ultimo album che vede un Wednesday 13quasi in versione seria. Giacca nera, cilindro, occhiali scuri e bibbia rivolta verso il pubblico sono il contorto per un pezzo lento ma decisamente affascinante. Una sorta di necrologio che aumenta l’aura creepy che si è ormai parcheggiata sul Legend Club. Altro pezzo del nuovo album è “Prey for Me”. Totalmente opposto al precedente, offre un sound molto vicino a quello di Rob Zombie (altro artista molto caro a W13). Con questi tre minuti di pura cattiveria, la band lascia lo stage… non definitivamente.

Poco dopo, infatti, il ritorno sul palco apre un trittico finale perfetto tra scelta dei pezzi ed esecuzione. Bastano le prima note per far tremare le pareti del locale. “I Walked with a Zombie” è forse il pezzo piùconosciuto ed apprezzato ormai da piùdi 10 anni. La voce del frontman viene quasi coperta dai fan che cantano a squarcia gola tutto il brano. Ed è solo l’inizio di una fine live che sarà  memorabile.

“Fuck” è sicuramente un vocabolo molto caro a Wednesday 13. Ne è la prova il pezzo successivo. Con un ombrello che ci invita ad alzare al cielo il dito medio, “I Love to say Fuck” fa si che il pubblico non perda l’adrenalina acquistata poco prima, anzi, se possibile, va ad aumentarla. Un brano storico presentato anche con i Murderdolls 1.0 quasi 15 anni fa che, grazie ad un testo decisamente poco serio, fa presa sul pubblico praticamente subito.

Dopo una doppietta del genere cosa volete di più? Ah, vero, “Bad Things”. Per chiudere in bellezza un live energico e musicalmente di livello, viene presentato un pezzo che ormai è in pianta stabile nelle scalette di W13. Ripresa anche qui la vena comic-horror dei primi lavori, si scusa per le “brutte cose” che vorrebbe ci accadessero e presenta, sul finale, i membri della band che sono stati piùche impeccabili: nell’ordine: Troy Doebbler al basso, Jack Tankersley alla chitarra ritmica, Kyle Castronovo alla batteria e Roman Surman alla chitarra solita. Prima, ovviamente, dell’auto presentazione contornata da applausi e cori meritati e dovuti.

Dopo quasi 25 anni di carriera, sei progetti slegati tra loro, tour mondiali, alti e bassi e forse poca fortuna in campo professionale, Wednesday 13 dimostra non solo un’umiltà  che dovrebbe essere da monito per chi si sente arrivato dopo pochi anni di “carriera”, ma anche di vivere una seconda giovinezza. Piùdi un’ora portata avanti con professionalità  ma allegria, serietà  ma stupidità , insomma, se qualcuno avesse avuto dei dubbi sul proseguo della sua carriera, Wednesday 13 ha dimostrato di esserci e di aver ancora tanto da dire ed offrire.

Mr. Motherfucker is back.

SETLIST:
Intro – What the Night Brings – Scream Baby Scream – Keep Watching the Skies ”“ Cadaverous ”“ Rambo – Serpent Society – The Ghost of Vincent Price – Hail Ming Put Your Death Mask On I Want you Dead ”“ Condolences – Prey for Me – I Walked with a Zombie – I Love to Say Fuck – Bad Things

Band:
Vocals: Wednesday 13
Guitar: Roman Surman
Guitar: Jack Tankersley
Bass: Troy Doebbler
Drums: Kyle Castronovo

 

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