Ho partecipato, qualche settimana fa, alla lezione spettacolo dedicata alla Storia del Rock al Piccolo Teatro di Sant’Ilario d’Enza (grazioso spazio in cui la mente può ampliare le sue visioni) in provincia di Reggio Emilia, lezione tenuta da tre amanti della musica, degli appassionati, professionisti e musicisti che sono impegnati a divulgare il messaggio socio culturale legato alla storia di un genere musicale molto discusso e sempre molto sui generis. I tre in questione fanno parte di un gruppo, Flexus, che da anni, 10 per l’esattezza, porta nelle scuole e nei teatri una vera e propria lezione/spettacolo fatta di musica, filmati e reperti interessantissimi. Ho assistito alla prima parte del percorso, e so che ne esiste una seconda e una terza. Da appassionato mi sono molto divertito nel vedere e sentire e ascoltare, da appassionato mi sono incuriosito. Così mi sono intromesso nella vita di Daniele Brignone, basso – Gianluca Magnani  – voce e chitarre ed Enrico Sartori – batteria, chiedendo loro la possibilità  di poter fare quattro chiacchiere a proposito di questo progetto, anche se via mail”…

 

 

La prima domanda nasce spontanea anche se scontata. Da dove nasce questa idea di creare una sorta di lezione/spettacolo sulla storia della musica rock?

Siamo tutti e tre appassionati di musica Rock(e non solo) e siccome abbiamo spesso proposto laboratori musicali per bimbi\ragazzi, abbiamo capito nel tempo che spesso i giovani tendono ad ignorare le origini della musica che ascoltano, da lì ci siamo messi alla prova per capire se fosse stato possibile realizzare una lezione-concerto sulla storia del Rock da portare non nelle classi, ma nei teatri di tutt’Italia.

Daniele mi diceva che ormai sono tanti anni che vi occupate di promuovere il rock utilizzando questa formula molto particolare. Da quanto tempo piùo meno?

Da 10 anni

Vorrei chiedervi quanto tempo c’è voluto per riuscire ad organizzare il tutto anche perchè immagino che la selezione del materiale sia abbastanza complessa.

I primi due anni sono stati il “rodaggio” che ha portato a questa formula definitiva che portiamo in giro.Due anni durante i quali abbiamo lavorato tantissimo sulle parti parlate e sulla scorrevolezza dei testi, in modo da creare dei continui collegamenti tra la musica e gli avvenimenti storicoculturali del periodo in questione. Per questo motivo ci siamo dovuti scontrare anche con delle esclusioni eccellenti a scapito di artisti che invece ci permettono di dare elementi chiave ai fini della storia che vogliamo raccontare, in modo da non soffermarci solo sull’aspetto musicale, ma anche su altre materie quali la storia, la geografia, la lingua inglese ed italiana, la moda..

Avete mai discusso a causa delle scelte o siete sempre in perfetto e romantico accordo fra voi?

Come in tutte le band che si rispettino noi discutiamo continuamente ai fini del miglioramento dello spettacolo. Abbiamo personalità  diverse tra di noi e cerchiamo di essere critici nei nostri confronti per poter dare sempre di più. Da musicisti sappiamo che non è semplice essere anche al tempo stesso relatori o didatti, ma solo confrontandoci e riascoltando di volta in volta le registrazioni delle nostre repliche possiamo capire davvero dove si può migliorare, partendo dal presupposto che non siamo degli attori e non vogliamo nemmeno diventarlo, per questo la definiamo “lezioneconcerto”

Spettacolo dopo spettacolo apportate delle novità  oppure ogni volta è lo stesso tipo di lezione che viene riproposta?

La parte I e II ormai hanno trovato una struttura che a nostro parere fila liscia, mentre la parte III essendo ancora una novità  subisce di volta in volta dei piccoli cambiamenti. Ciò non toglie che anche nella prima e seconda parte non venga cambiato qualcosa in base al tipo di pubblico, o al luogo e i mezzi tecnici che questo offre. Negli ultimi due anni siamo riusciti a sdoganare LA STORIA DEL ROCK anche nell’ambito del teatro per famiglie o addirittura nelle normali programmazioni teatrali per adulti, quindi cerchiamo sempre di capire chi abbiamo di fronte.

Ho assistito alla prima parte della storia del rock in versione Flexus. Ci parlate un po’ di questo prima porzione di spettacolo?

I punti salienti credo siano l’evoluzione che porta il blues a diventare Rock, quindi iniziamo suonando gli strumenti “poveri” senza l’utilizzo di microfoni, per arrivare a parlare dei fondatori del Rock da Bill Haley, Elvis, Chuck Berry, fino a trattare le grandi band del Rock degli anni ’60(Beatles, Stones), i cantautori che cantavano il pacifismo quindi Dylan, per poi chiudere con Hendrix e lo sguardo verso il futuro dei Pink Floyd con la loro Money(1973). Tutto ciò suonando, mandando immagini di repertorio, contributi audio e ovviamente raccontando aneddoti e curiosità , senza tralasciare alcun dettaglio tecnico sugli strumenti utilizzati.

…e ovviamente di vi chiederei brevemente di descriverci la seconda e terza parte…

Brevemente nella parte II trattiamo gli anni ’70 e ’80, mentre nella III facciamo dagli anni ’90 ai giorni nostri, comunque sul nostro sito www.caoticamusique.org troverete ogni dettaglio in merito.

Il vostro spettacolo non è solo lezione ma anche show vero e proprio con musica suonata, strumenti introdotti – convenzionali o meno, e accessori di tutti i tipi (pedali, vinili, supporti vari). Avete acquistato tutte queste attrezzature, i dischi li avevate già  o li avete reperiti? sarete ricchissimi quindi… dove avete reperito chitarre, bassi, grammofono etc…

Noi crediamo nella politica dei piccoli passi, quando siamo partiti non avevamo tutto questo arsenale di chitarre e bassi, ma nel corso del tempo abbiamo cercato di reinvestire piano piano nella ricerca di strumenti che potessero aiutarci a riprodurre fedelmente le sonorità  di questi anni e siccome, come spesso accade nella categoria dei musicisti non siamo per niente ricchi, abbiamo cercato qua e là  delle occasioni, come nel caso del grammofono che abbiamo trovato in un mercatino in Liguria il giorno dopo un concerto per il premio Tenco dove avevamo presentato i nostri brani inediti. I vinili sono una passione comune soprattutto mia e di Gianluca quindi la maggior parte dei dischi che hai visto vengono da mercatini domenicali.

Ho notato un buon entusiasmo al Teatro di S.Ilario in provincia di Reggio Emilia durante e dopo le circa due ore di performance. Ma visto che questo progetto viene anche portato nelle scuole per cercare di fare comprendere ai giovani e giovanissimi (in alcuni casi) il rock e la sua importanza storicosociale, sono curioso di sapere quali sono le reazioni dei ragazzi durante e dopo la vostra lezione. Che tipo di feedback potete riscontrare alla fine di un vostro incontro.

Quando possibile ci piace riservare dieci minuti dopo lo spettacolo per le domande dei ragazzi e ci rendiamo conto che LA STORIA DEL ROCK suscita sempre un sacco di domande interessanti da parte dei ragazzi, che successivamente spesso ci contattano anche sulla nostra pagina FB per approfondire alcune cose  che sono emerse durante la nostra lezione-concerto.

Avete trovato delle resistenze invece, non so magari agli inizi, quando avete proposto questo progetto?

I primi 2\3 anni sono stati molto difficili, era uno spettacolo impegnativo da portare in giro e la maggior parte delle persone alle quali avevamo presentato LA STORIA DEL ROCK non aveva capito quanto il Rock fosse radicato nella storia del mondo di quel periodo. In tanti temevano di portare ai ragazzi uno spettacolo autocelebrativo o autoreferenziale(se così si può dire).Se oggi siamo arrivati a consolidarci anche in teatri importanti dobbiamo sicuramente ringraziare due insegnanti delle scuole medie Pertini di Reggio Emilia, Lisetta e Paola, che ci hanno sostenuto nei momenti in bui cercando a loro volta di proporre lo spettacolo a loro colleghi della zona. Da lì in poi le scuole della provincia di Reggio Emilia sono state le prime a credere in noi con continuità .

Voi siete anche dei musicisti e la vostra attività  dal vivo è anche molto importante, avete collaborato con tanti altri artisti (e ancora le collaborazioni continuano). Ma come vorreste essere definiti, oppure in che ruolo vi sentite maggiormente a vostro agio: musicisti, divulgatori, intrattenitori… oppure…

Siamo semplicemente una band che lavora prevalentemente nei teatri, quindi spesso collaborando anche con attori, attrici, scrittori, o di volta in volta supportando artisti piùo meno famosi. Ma prima di tutto cerchiamo di fare le nostre canzoni e di distinguerci per una filosofia che va oltre la musica che applichiamo anche al nostro modo di concepire il teatro ragazzi, o i laboratori che proponiamo all’interno delle scuole.

Ci parlate un po’ piùdi voi… dei Flexus e dei singoli Flexus. Di Daniele, Enrico, Gianluca, delle vostre passioni musicali, di ciò che vi piace e non vi piace nel mondo della musica, della vostra vita professionale, se vivete esclusivamente di musica…

Parto dall’ultimo quesito..sì, noi viviamo di questo mestiere e il nostro mestiere è suonare nei Flexus, non abbiamo scelto di dividerci tra mille progetti singolarmente, ma di fare della band la nostra forza ed il nostro marchio di fabbrica. Come detto prima abbiamo caratteri e personalità  estremamente diverse tra loro, anche come preparazione musicale veniamo da mondi diversi: Gianluca è diplomato in chitarra classica, viene dal mondo del conservatorio e questo indubbiamente lo porta ad essere la figura piùimportante in termini di composizione dei brani. Enrico ha studiato anni batteria e sta sfruttando i suoi studi per insegnare a sua volta ai ragazzi Daniele(Io) sono un autodidatta col basso elettrico, ma ho cercato come ruolo nella band soprattutto nei primi anni di occuparmi anche della promozione o dei contatti coi locali, delle date etc. IN realtà  nel tempo abbiamo tutti contribuito sotto questo aspetto cercando di dividerci le zone di competenza nel momento in cui cerchiamo di promuoverci ai teatri, uffici cultura etc”…

Indicateci un po’ di prossimi incontri. Il 9 di aprile sarete al Teatro Comunale di Carpi, in provincia di Modena, poi…

Marzo e Aprile saranno dedicati quasi esclusivamente alla STORIA DEL ROCK, con un tour dove vedremo una marea di ragazzi tra Toscana, Veneto,Trentino, Piemonte e ovviamente Emilia Romagna dove presenteremo a Carpi per la prima volta una versione “deluxe” della STORIA DEL ROCK, quindi con ospiti che saranno sul palco assieme a noi in una versione allargata dello spettacolo.

Ragazzi grazie mille per il vostro entusiasmo e la vostra passione e ovviamente per la vostra disponibilità … volete concludere voi questa breve chiacchierata…

Grazie a te Francesco per la tua curiosità , la tua passione che traspare dalle domande che ci hai fatto, speriamo di avere occasione di rivederci e conoscere una nuova realtà  di rockettari”…

Buon Rock
Daniele
Flexus

www.flexus.it

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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