Inutile negarlo, le due tappe milanesi della band australiana piùfamosa al mondo erano già in partenza considerabili come l’evento musicale dell’anno. E ci tengo a precisare che di evento musicale si è trattato, non di evento prettamente “rock” o “metal” o quant’altro, perché chi era al Forum quelle due sere, ha potuto constatare di persona che concerti come questo non possono essere considerati come un evento settoriale, bensì come patrimonio comune di tutti coloro che amano la buona musica, indipendentemente dalle etichette che la stessa può portarsi dietro. Dunque, eccoci tutti qui, rockettari e non, catapultati a Milano per dare il giusto tributo ad una band che come poche altre ha saputo attraversare ben quattro generazioni diverse, fregandosene altamente di quelle che potevano essere le mode dettate di volta in volta dalle case discografiche, ma sempre con quella capacità innata di farsi apprezzare da tutti senza dover mai scendere a compromessi. Lo dimostra il fatto che sabato c’erano tutte e quattro le generazioni di cui sopra ad accoglierli e tantissime erano le famiglie con ragazzini di tredici/quattordici anni accompagnati dai genitori quarantenni”… scene che si possono vedere solo con pochissime band. Gli AC/DC sono una di queste!
E con tali premesse che attendo impaziente per circa tre ore l’inizio del concerto, preceduto da una mezz’ora di esibizione degli irlandesi The Answer, autori di un hard rock vagamente zeppeliniano che, in certe parti mi ricorda anche i Black Crowes. Molto bravi e capaci di attirare l’attenzione di buona parte del pubblico. Il fatto che nessuno li abbia fischiati è segno che i ragazzi hanno superato la prova del fuoco, considerando che i fan di band come gli AC/DC sono decisamente intransigenti.
Allo scoccar esatto delle 21:00, si spengono le luci e comincia il delirio assoluto: dai tre maxischermi posti sul palco viene mandato in onda il cartone animato con la band protagonista, al termine del quale, partono i fuochi d’artificio e”… via, si parte con “Rock’n’Roll Train”! La band è in gran tiro, Brian, dalle prime battute incita il pubblico, invitandolo ad agitarsi e noi non ci lasciamo di certo desiderare; Angus, come sempre, sembra un ossesso sul palco: macina riff su riff da vecchio rocker navigato qual è, dimenandosi come se avesse quindici anni, pur avendone circa una sessantina; Malcom e Cliff sempre granitici sulle retrovie, salvo avanzare per i cantare sui cori.
Certo, sono tutti invecchiati e imbiancati, almeno quei pochi capelli rimasti, ma la musica e la potenza sono identiche a se stesse. Chiudendo gli occhi, avrei detto di essere di fronte allo stesso identico gruppo che infiammava gli animi a metà anni ’70 (peccato per il povero Bon). Seguono un po’ tutti i classici che da sempre contraddistinguono la scaletta della band: davvero, le hanno fatte proprio tutte, da “Back in Black” a “Hells Bells”, da “T.N.T”. a “Highway to Hell””… Sul riff in apertura di “Thunderstruck” il Forum si è trasformato in una bolgia infernale, nessuno riusciva a non farsi trasportare dal ritmo; su “Hells Bells” come sempre Brian su lancia contro la corda della campana calata apposta per l’occasione, aggrappandocisi sopra; su “Whole Lotta Rosie” si gonfia l’immancabile bambolona gonfiabile a cavallo della locomotiva che ha campeggiato per tutta la durata del set sopra la testa di Phil; su “Let there be Rock”, Angus si è lanciato in un infinito assolo terminato sulla parte finale della pedana posta a centro palco, che ha cominciato a sollevarsi in aria. Chiude le danze “For those about to Rock” con i cannoni ai lati del palco che sparavano colpi agli ordini del “Generale” Johnson. Insomma, tutto da copione, ma non per questo tutto scontato, perché è esattamente ciò che tutti noi volevamo vedere e ci è stato servito su di un piatto d’argento. Una serata unica che il sottoscritto attendeva da circa una decina d’anni e che, almeno sentendo i commenti all’uscita, ha soddisfatto e reso felici un po’ tutti i presenti; del resto con dei monumenti del rock come loro, il successo della serata non poteva che essere garantito.
In chiusura lancio un avviso per coloro che, purtroppo, non hanno fatto in tempo ad accaparrarsi il prezioso tagliando di queste due serate: gira voce (ma niente di confermato) che nel 2010 i nostri torneranno in Italia per un concerto a, udite udite, San Siro! Quindi, per tutti, occhi ed orecchie bene aperte!
Setlist:
1. Rock’n’Roll Train
2. Hell ain’t a Bad Place to Be
3. Back in Black
4. Big Jack
5. Dirty Deeds Done Dirt Cheap
6. Shot down in Flames
7. Thunderstruck
8. Black Ice
9. The Jack
10. Hells Bells
11. Shoot to Thrill
12. War Machine
13. Anything Goes
14. You Shook me all Night Long
15. T.N.T.
16. Whole Lotta Rosie
17. Let There Be Rock
18. Highway to Hell
19. For those about to Rock