È con profondo rincrescimento che si dà notizia della scomparsa del musicista John Lodge, storico bassista, cantante e autore dei The Moody Blues, all’età di 82 anni.
Secondo il comunicato ufficiale diffuso dalla famiglia, John Lodge è morto “improvvisamente e inaspettatamente”, senza che al momento siano note le cause precise. La dichiarazione aggiunge che è “serenamente volato via”, circondato dai suoi cari e dalle note degli Everly Brothers e di Buddy Holly.
La famiglia ha voluto ricordarlo come un uomo dal grande cuore, la cui passione per la musica e l’amore per la famiglia sono stati al centro della sua vita.
“Come John era solito dire alla fine dei concerti: “Grazie per aver continuato a credere in noi.”
John Charles Lodge nacque il 20 luglio 1943 a Erdington, nei pressi di Birmingham, in Inghilterra. Iniziò la sua attività musicale negli anni ’60, e nel 1966 entrò ufficialmente nei The Moody Blues, sostituendo alcuni membri originari e affiancando Justin Hayward nella formazione classica del gruppo.
Durante la sua lunga carriera con la band, Lodge contribuì in modo decisivo alla transizione dei Moody Blues verso sonorità più prog-sinfoniche, in particolare con l’album Days of Future Passed (1967), considerato uno concept album seminale. Altri lavori chiave con la sua partecipazione includono In Search of the Lost Chord (1968) e Octave (1977).
Nel corso degli anni i Moody Blues vendettero decine di milioni di dischi e divennero una delle formazioni più influenti del rock britannico. Nel 2018 la band fu inserita nella Rock & Roll Hall of Fame.
Pur con l’attività dal vivo che si concluse ufficialmente nel 2018, John Lodge continuò a tenersi legato ai suoi trascorsi musicali, impegnandosi anche in progetti solisti e collaborazioni, tra cui concerti con suo genero, Jon Davison (vocalist dei Yes).

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