Indie Recordings – Novembre 2017

Adimiron. Un’esperienza sonora e personale che deve essere vissuta fino in fondo. Il quinto album della band romana, ‘Et Liber Eris’, non è solo un segnale di una impressionante crescita e di una maturazione ARTISTICA del quartetto, ma segna una evidente, emozionante, profonda completa concezione di cosa rappresenta la vorticosa evoluzione del pensiero musicale senza barriere nè ostacoli.

‘Et Liber Eris’ lascia realmente senza fiato per una ritmicità  tempestosa, per l’ambivalenza ed equilibrio fra voci sporchissime e morbide linee melodiche, tra velocissimi solo di chitarra e riff portanti che si intrecciano fra loro e seguono strade dell’inconscio piùdelicato e oppresso allo stesso tempo. Sono stupito e senza dubbio colpito, anzi sbalordito come se avessi dimenticato che gli Adimiron sono realtà  complessa e forsennata nel panorama musicale di oggi. Definire uno stile sarebbe da folli, catalogare è del tutto inutile e comprimere non è per niente giusto. Se non si conosce la band è giusto approcciarsi con una mente aperta all’ascolto di questo lavoro in cui tutto è possibile e dietro ogni angolo e accordo c’è profondità  e intensità . ‘The Coldwalker’ mi colpisce molto per la melodia della voce che viene a sovrapporsi a un tappeto sonoro tutt’altro che limpido, ma che spezzato nel ritmo si differenza e si modifica. 

La ritmica è un elemento chiave dell’album ma che da sempre ha caratterizzato la vita degli Adimiron. Basso e batteria sembrano rappresentare il battito di un cuore affannato che pulsa, si arresta, trema, vibra, corre (‘As Long as It Takes’) con fremiti attivati da scariche elettriche della chitarra che come un massaggio cardiaco offre shock sonori (‘The Unsaid’) quasi a voler riattivare il battito malato. Devo confessare di esser impressionato dopo un secondo e terzo ascolto, perchè i dettagli si aggiungono volta per volta e le sensazioni cambiano passaggio dopo passaggio. La voce è un bilanciamento perfetto, prima di tutto all’interno della struttura e delle linee seguite nell’alternanza fra grwol e pulizia, e poi all’interno della complessa struttura armonica. 

I quattro, Sami, Alessandro, Cecilia e Federico sono superbi musicisti e i complimenti se li meritano tutti. BRAVI! E poi la composizione ha qualcosa di claustrofobico anche nella melodia e nelle aperture.

‘Et Liber Eris’ è un insieme di sensazioni, uno schiaffo e un concetto… ‘Egli sarà  libero…’ al di là  delle catene delle barriere (fisiche e non) che sono parte della nostra quotidianità … andiamo avanti!!! ADIMIRON…

www.facebook.com/adimironofficial

Tracklist:
1. The Sentinel
2. Zero-Sum Game
3. Joshua Tree 37
4. The Coldwalker
5. As Long as It Takes
6. The Unsaid
7. Stainless
8. Zona del Silencio

Band:
Sami El Kadi – voce
Alessandro Castelli – chitarra
Cecilia Nappo – basso
Federico Maragoni – batteria

 

 

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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