Etichetta: SPV – Febbraio 2008

NOTA DELLA REDAZIONE: per celebrare questo grande artista, scomparso l’8 giugno 2019, riproponiamo la recensione del primo disco da solista del cantante brasiliano.

Gli Angra a mio avviso sono state una delle band che nel corso degli ultimi 15 anni, ha proposto un qualcosa di davvero originale ed unico nel panorama metal mondiale. Album come “Angels Cry”, ma soprattutto “Holy Land” (il capolavoro assoluto della band brasiliana) ed il sottovalutato “Fireworks”, avevano quel qualcosa in piùche la maggior parte delle metal band si sognavano. Poi purtroppo il sogno è finito, ed ognuno ha preso la propria strada.

Gli Angra oggi sono in un limbo senza uscita, sono diventati una delle tante anonime band presenti sul mercato, mentre il leader Andre Matos, tra il progetto Virgo e gli Shaman, non è che abbia fatto meglio degli ex compagni.

Ora, finita l’avventura del progetto Shaman, Andre ci riprova con il primo disco da solista, dal titolo emblematico. La prima parte del lavoro è davvero un ritorno alle origini. Subito con la breve intro classicheggiante e il primo brano, “Letting Go”, torniamo indietro al 1996 ed al capolavoro “Holy Land”. “Letting Go”, è il classico brano alla Angra, con l’inconfondibile voce di Matos protagonista, ed una melodia che subito vi conquisterà . “Rio”, è piùaggressiva dell’opener ma anche in questo caso la melodia è la protagonista principale. Il passato e’ sempre dietro l’angolo, “Remember Why” è un altro splendido brano, dall’inizio sognante, anche se poi la classica ritmica power esplode in tutta la sua carica. “Looking Back” ci mostra il lato meno metal di Matos, quello piùcontaminato da altre influenze, ma comunque ci troviamo al cospetto di un altro ottimo brano. Non potevano mancare le orchestrazioni ed il pianoforte, e in face the end sono presenti non in maniera massiccia, ma danno al pezzo sicuramente una marcia in più. Non una ballad mielosa, ma molto pathos e poesia. La title track vede ancora il pianoforte come protagonista nella prima parte per poi lasciare il posto ad un riff aggressivo e metal. Il finale vede contrapposte la classica e pomposa “A New Moonlight” e la speed “Endeavor”, ottima ed energica chiusura.

E’ stato un piacere constatare che Andre sia tornato in ottima forma, sia per quanto riguarda le idee, che nel modo di cantare. Certo il vuoto che hanno lasciato gli Angra difficilmente sarà  colmato…

www.andrematos.net

Tracklist:
1. Menuett
2. Letting Go
3. Rio
4. Remember Why
5. How Long (Unleashed Away)
6. Looking Back
7. Face The End
8. Time To Be Free
9. Rescue
10. A New Moonlight
11. Endeavour

 

 

Band:
Andre Matos – voce, piano
Andre Hernandes – chitarra
Eloy Casagrande – batteria
Fabio Ribeiro – tastiere
Hugo Mariutti – chitarra
Luis Mariutti – basso

 

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