I cieli piùcupi sono i piùluminosi“: con questo titolo Anneke Van Giersbergen dipinge in 11 brani un panorama di conquista personale e allo stesso tempo un’atmosfera incerta condivisa nel mondo. Un album caratterizzato dall’intenzione terapeutica che trascina l’ascoltatore dentro le risoluzioni che hanno aiutato l’artista a giungere a una svolta nella vita, accettando gli errori del passato e celebrando i propri punti di forza.

Anneke, da molti conosciuta come l’ex-storica voce dei The Gathering, oggi è una cantautrice dai mille volti che non appartengono soltanto al metal: come solista infatti fluttua in maniera trasversale su diversi generi, forte di una voce così particolare da risplendere di luce propria in qualsiasi contesto. Il suo marchio di fabbrica così autentico vanta una collezione di numerose collaborazioni tra cui i The Gentle Storm, Devin Townsend, Ayreon, Danny Cavanagh e molti altri. Nella sua eclettica carriera quasi trentennale Anneke ha alle spalle piùdi 20 dischi e questo è il sesto lavoro che porta il suo nome (considerando anche le registrazioni sotto il nome d’arte Agua de Annique).

Ascoltando “The Darkest Skies Are The Brightest” dobbiamo quindi dimenticarci del piùrecente sound progressive metal intrapreso con i VUUR, band di cui è fondatrice, e semmai guardare alle numerose esibizioni con cover acustiche degli ultimi anni iniziate con il tour per i Gentle Storm.
Sarebbe riduttivo definire questo album “soft-rock” poichè si percepiscono influenze folk di svariate origini. I toni compositivi sono certamente intimistici ma facilmente assimilabili e memorabili. Tracciando una linea con il passato sia nella musica che nella vita privata questa composizione sottolinea una volontà  di rinascita. Molti di questi brani hanno un sapore dolce-amaro ma convergono tutti verso tonalità  chiare piene di fiducia e speranza.

Il lavoro emozionale dell’artista si dondola senza una progressione precisa, dal maliconico lamento ipnotizzante tipico della sua vocalità  a ritmiche incalzanti e coinvolgenti con elementi sonori a sorpresa, come l’assolo di tromba in “The Hurricane” o i cori da world music in “Keep it Simple” o ancora lo stile country folk americano in “Lo and Behold“.

Nella prima traccia “Agape” si nasconde il titolo dell’album ed è questo forse il brano piùdenso e commovente di questo viaggio, ma a seguire con “Hurricane” cambiamo totalmente atmosfera con una ritmica incisiva che ci sottrae dall’introduzione ambigua e sognante. Troviamo un apice di intimità  confessionale nella ballata “Losing You“, ma ne usciamo con “Survive“, un richiamo collettivo all’azione per l’ambiente. Il brano piùcontroverso che può lasciare perplessi per come inizia è probabilmente “I Saw a Car” ma l’apertura nel ritornello è una piacevole sorpresa. Per molti versi trovo che il primo singolo pubblicato “My Promise” sia il il piùcompleto a livello di arrangiamento e non mi stupisce che sia stato usato da apri pista , riesce a riempire alcune mancanze percepite nelle altre tracce.

Nel complesso fatico a trovare dei difetti, anche se ammetto che a fronte di melodie vincenti e ritmiche ricercate, i testi risentono invece di una possibile eccessiva semplicità . Una scelta sobria di parole è forse la chiave per fare emergere i messaggi con piùchiarezza, ma si percepisce in qua e in là  l’incastro funzionale dovuto alla melodia.

Per voi che avete un orecchio curioso non resterete delusi: se vi aspettate un album melodico lo avrete, così come sarete in grado di sentire un’evoluzione da parte di questa artista.
Per me Van Giersbergen resta un talento immortale e mi auguro continui su questa strada così onesta regalandoci presto un seguito.

Tracklist
01. Agape
02. Hurricane
03. My Promise
04. I Saw A Car
05. The Soul Knows
06. The End
07. Keep It Simple
08. Lo And Behold
09. Losing You
10. Survive
11. Love You Like I Love You

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