Ho il piacere di incontrare via mail Massimiliano Aragona con il quale ho brevemente chiacchierata a proposito del suo progetto ARAMAS. Una one-man-band (anche se a lui questa definizione non fa proprio giù), forse meglio ‘cantautore estremo‘… ma di tutto questo ne parleremo qui di seguito…

 

Grazie per la tua disponibilità e benvenuto sulle pagine di longliverocknroll.it

Ciao Francesco! Grazie a te e a longliverocknroll.it

Credo che sia il caso di presentarsi, vorresti dire ai nostri lettore chi sei il nome del tuo progetto e il tuo precedente impegno artistico?

Un saluto ai lettori. Sono Aragona Massimiliano ovvero Ara Mas.
Un semplice gioco di parole dietro un nome apparentemente oscuro ed esoterico.
Entrai a far parte del mondo estremo nel 2008 militando negli Animvs Infirmvs, ma i pilastri che sorreggono Aramas si sono formati con gli AntroNero, al momento fermi ma non ufficialmente sciolti.

E quali sono le influenze, quelle particolari che hanno avuto un particolare impatto nella tua vita musicale e quelle che ti hanno fatto comprendere che avresti voluto intraprendere questo percorso.

Sarebbe riduttivo e schematico elencarti uno ad uno tutti i generi che potrebbero aver influito sulla mia creatività, ma se ti interessa saperlo mentre sto rispondendo a questa intervista sto pacatamente ascoltando Èdith Piaf.
Tornando alla domanda, senza dubbio il metal in generale e il cantautorato italiano hanno avuto il loro indubbio peso, ma il più delle le ispirazioni scaturiscono da fonti di diversa natura, che siano eventi personali o esperienze artistiche, culturali, naturalistiche e quant’altro. Sicuramente il fattore umano dovuto ai già citati eventi personali hanno spronato innanzitutto a mobilitarmi, vale a dire a mettere in pratica ciò che prima era solo nella mia testa.

Mi piace la definizione di ‘Cantautore Estremo’ che hai coniato per definirti. Ci spieghi il perché di tale interessante descrizione?

Perché il Cantautore rispetto alle band di genere, hanno a disposizione molte più frecce al proprio arco, più colori alla loro tavolozza.
Per quanto ad oggi assistiamo a miscugli di ogni tipo, ogni genere ha canoni precisi da seguire senza i quali non sarebbe tale.
Chi fa Black, chi fa Punk, chi fa Blues eccetera possono contaminarsi ed essere  variegati, restando con le dovute eccezioni, fedeli al loro stile.
Il Cantautore solitamente, vanta nei suoi lavori opere anche opposte e sconnesse tra loro, il tutto legato insieme esclusivamente dal nome e dallo stile personale del cantautore.
Insomma è lui a dettare legge, non il contrario.

E poi cantare in italiano, scelta molto interessante. Con la voce roca, simil growl, conferisce più profondità e spessore

La scelta dell’italiano è una questione culturale ed identitaria. Nella madrelingua c’è tutto il retaggio culturale di ciò che sei, ciò che hai vissuto e di conseguenza ciò che pensi. Non esiste quindi lingua imparata come seconda a sostituirla.
Se ogni cultura attingesse dal proprio bacino culturale e non dagli stereotipi linguistici globalizzati avremmo un vero e proprio scambio culturale e artistico, mentre invece tocca accontentarsi di una lingua compresa da tutti si, ma che va a creare un abissale appiattimento culturale.
In poche parole, se avete a cuore una canzone e volete scoprire cosa dice, informatevi e traducetela. Così da apprezzarne ugualmente il significato e senza ricorrere alla comoda “lingua pronta.”
Fortunatamente i mezzi tecnologici e le app per farlo non mancano.

C’è molta profondità nei tuoi testi, malinconia e angoscia. Riflettono il tuo essere, cantautore perché esprimi e parli di tue esperienze?

La maggior parte dei miei lavori sono in un certo senso un estensione della mia persona e del mio vissuto.
Vicende personali, pensieri, sensazioni e naturalmente emozioni.
Della serie Suono quel che sono.

E adesso è tempo di un video, a me è piaciuto particolarmente ‘Fu Quella Notte’. Di che parla e soprattutto ci spieghi tutto, la realizzazione del clip e tutto il lavoro che c’è dietro?

Son molto lieto che ti sia piaciuto.
Fu Quella Notte’, altro non sarebbe che una diversa interpretazione della traccia di apertura, nonché traccia omonima dell’album ‘Barlume nel Buio‘.
Una sorta di apparizione romantico/paranormale per così dire, o più semplicemente un barlume di speranza nel buio di un esistenza non troppo lieta.
Come per la musica, dove me la canto e me la suono nel vero senso della parola, anche nel videoclip intendevo fare lo stesso.
A livello di regia per così dire, avevo ben chiaro fin dal principio quello che volevo.
Mi rivolsi così ad un mia amica, Magda Red.
Mi aiutò a realizzare quanto avevo in mente, occupandosi di filmare e montare, nonché trovare la ragazza del video Sabrina Galaniello.
A causa delle circostanze non proprio favorevoli in termini di mezzi, tempo a disposizione, tempo di lavorazione e meteo, mi spinsero sulla strada del dovermi accontentare ed arrangiare, decisione che Magda che mirava a risultati più elevati non piacque, ma che accettò comunque a titolo di amicizia.

Il progetto Aramas è sinonimo di One-Man-Band… quanto è difficile essere da soli? Spesso si dice e si pensa che da soli si possa fare tutto come se si fosse in compagnia, ma in questo caso nell’approccio musicale a volte il confronto potrebbe essere utile. Che ne pensi?

L’essere arrivato alla One Man Band, termine che non amo particolarmente, ma che va per la maggiore, fu il risultato di tanti insuccessi dovuti all’interazione con terze persone.
Per quanto il suonare con altri musicisti porti notevoli vantaggi, viste le mie esperienze e circostanze, ho ritenuto più saggio rimboccarmi le maniche e fare tutto da solo al limite delle mie capacità musicali, tecniche e compositive.

Ma riesci a portare il tuo progetto in sede live?

Il maggiore svantaggio è proprio il non poter suonare dal vivo.
Non escludo nulla in futuro, ma al momento non prevedo nulla di simile ad un concerto.
Potrei farlo utilizzando le basi registrate e urlarci sopra a mo’ di karaoke, il che non mi attira molto onestamente.
Oppure assumendo musicisti che non posso assolutamente permettermi.
Insomma è una cosa che non sà da fa’!

Due lavori vero? ‘I fasti del Passato’ e ‘Barlume nel Buio’. Quali aspetti in comune e quali differenze..

In realtà hanno veramente poco in comune.
Sono due opere concepite in diversi momenti, diverse circostanze, con diversi argomenti e soprattutto diverse ispirazioni.

E c’è niente che in cantiere, qualcosa di nuovo all’orizzonte?

In cantiere ci sono ben due singoli, ben diversi e scollegati tra loro, ma soprattutto quello che sarà il terzo album di Aramas.
Forse un po’ ostico ai primi ascolti, ma perfettamente in linea con l’evoluzione che ho intrapreso dopo i primi due lavori.

Bene è tempo di un altro video o brano… però questa volta tocca a te. Una volta che hai scelto dovrai parlarcene e spiegarci il perché…

Alla domanda di prima, citai la correlata traccia di apertura ‘Barlume Nel Buio‘, di cui esiste un lyric video.
Ma ci terrei a segnalarvi ‘Realtà Industriale’. Punto primo, perché esiste l’apposito videoclip ed è bene sfruttarlo vista la fatica per farlo.
Punto secondo, perché è il primo brano che scrissi in veste di Aramas nel 2017, Indi per cui ci son particolarmente affezionato.
Realizzato sempre con la mia amica Magda Red.
Alcuni effetti video sono stati messi invece in fase di post produzione da un collaboratore dell’etichetta.
Il brano parla della dipendenza che si ha nel fare parte di un sistema, il quale una volta fuori da quel contesto ci si perde, ci si aliena.
L’esempio dell’ingranaggio in un complesso meccanismo. Ha senso solo se inserito nel proprio contesto/compito/obiettivo.

Come va la situazione musicale romana. E’ sempre stata molto viva e molto propositiva da tempo e tempo… (il mio primo concerto è stato proprio a Roma – 1982 Motörhead ricordo vivido). Adesso come va, con band, nuove leve e vecchie glorie

Il mio primo grande concerto fu con i già citati Motörhead insieme ad altri gruppi aprivano agli Iron Maiden allo Stadio Olimpico di Roma nel 2007 (c’ero anche io, ndr), di cui anch’io conservo un vivido ricordo.
Tornando alla domanda invece, in verità vi dico che tra pandemia, lavoro e auto alienazione, sono da un po’ all’oscuro riguardo la scena romana/italiana/europea/mondiale.
Sono un pessimo cittadino della mia epoca…
Lo so…

Massimiliano, grazie per la tua disponibilità. Ti auguriamo tanta fortuna per il progetto Aramas e vorresti concludere tu questa chiacchierata come preferisci, aggiungendo anche qualcosa che ti sta a cuore di questa tua vita artistica e magari salutare gli amici di longliverocknroll.it
Grazie!!! Lunga vita al rock’n’roll

In realtà non credo ci sia molto da aggiungere a quanto detto fino ad ora.
In ogni caso sono io a ringraziarti per questo spazio e tempo dedicato, nonché a salutare tutti i lettori di longliverocknroll.it

Aramas profilo FB., clicca QUI!

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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