Una delle serate più attese di questo autunno porta sul palco quattro nomi che, da soli, potrebbero reggere un tour intero: Arch Enemy, Amorphis, Eluveitie e Gatecreeper.
L’Alcatraz di Milano è senza alcun dubbio la sala perfetta per accogliere questo evento per l’unica data italiana e l’atmosfera è pressoché elettrica, carica di quella tensione positiva che solo i grandi eventi sanno creare. Con un bill di questo livello, la serata parte subito con energia, promettendo una notte di metal tecnico, potente e coinvolgente.
A inaugurare la serata sono i Gatecreeper, provenienti da Phoenix, Arizona. Sebbene siano i meno conosciuti tra le band in cartellone, conquistano subito il pubblico con un death metal corposo, potente e sorprendentemente melodico. Il frontman Chase “Hellahammer” Mason guida il set con energia e carisma, mentre la band dimostra una solidità musicale impeccabile. Le linee melodiche si intrecciano con riff devastanti, creando un equilibrio che cattura l’attenzione dell’intero pubblico. Un set breve ma perfetto, che apre la serata nel modo migliore e lascia presagire un crescendo di intensità.
Setlist
Dead Star
Ruthless
A Chilling Aura
Caught in the Treads
The Black Curtain
From the Ashes
Mistaken For Dead
Flesh Habit
Sick of Being Sober

Quando arrivano sul palco gli Eluveitie, l’Alcatraz esplode. La band svizzera, icona del melodic death metal con influenze folk celtiche, trasforma il locale in un viaggio nel tempo, dove mitologia e metal si fondono in modo unico.
La formazione, recentemente rinnovata, mostra una coesione sul palco assolutamente straordinaria. Sul palco troviamo il fondatore della band Chrigel Glanzmann (voce growl, mandolino e flauti), Fabienne Erni (voce clean e arpa celtica), Jonas Wolf e Raphael Salzmann (chitarre), Alain Ackermann (batteria), Lea-Sophie Fischer (violino e ghironda), Yannick Urbanczik (basso) e un nuovo membro ai flauti/cornamuse che rimpiazza la recente partenza di Matteo Sisti, lo storico flautista italiano della band che ha annunciato la sua partenza nel corso dell’ultimo tour da headliner della band svizzera con un discorso molto toccante alla data italiana tenutasi a Trezzo sull’Adda il 12 Febbraio di quest’anno.
Il set degli Eluveitie è come sempre magistralmente condotto dall’alternarsi di growl incisivi e voci pulite, con Chrigel e Fabienne che si destreggiano nel loro canto in modo impeccabile creando un equilibrio emozionante. Gli strumenti folk (flauto, ghironda, cornamuse, mandolino e arpa celtica) si fondono armoniosamente con i riff di chitarra potentissimi, la batteria martellante e le straordinarie melodie di violino. Il suono è estremamente ben bilanciato e tutti gli elementi sono molto ben distinguibili, il che ci permette di apprezzare ogni singolo dettaglio e godere a pieno della straordinaria creatività di questa band. La scaletta copre l’intera storia della band: dall’apertura del set sulle note epiche di “Ategnatos” e la potentissima “Deathwalker” fino ai nuovissimi pezzi “The Prodigal Ones” e “Premonition” dell’ultimo fantastico album uscito quest’anno “Ànv”, per poi trovare anche pezzi storici come “A Rose for Epona” o “King”. Ma non solo! Come sempre ci sono tanti momenti di grande impatto su ogni brano come gli assoli di flauto e violino, eseguiti con velocità e precisione fulminante ad integrarsi splendidamente tra le linee melodiche delle chitarre di Jonas e Raphael. Vera punta di diamante di questa band la splendida voce di Fabienne Erni che ci delizia con una performance vocale sublime, dall’intensissima e maestosa “Exile Of The Gods” fino alla fiabesca “Ambiramus”, queste sono alcune delle perle in cui Fabienne si destreggia in maniera strabiliante con acuti da brividi e parti melodiche emozionanti. Da notare assolutamente la sua performance vocale del brano piu’ famoso degli Eluveitie “The Call of the Mountains” totalmente in italiano! Il pezzo diventato “Richiamo dei Monti” è una pura goduria con una pronuncia perfetta da parte di Fabienne, che ci regala quindi uno dei momenti più emozionanti della serata e un omaggio apprezzatissimo al nostro paese. Il finale poi è letteralmente da brividi, con l’immancabile “Inis Mona” cantata magistralmente da Chrigel e con l’interazione dell’intera platea a cantare insieme alla band durante il ritornello, unendosi in un coro che trasforma il locale in un’epica esperienza condivisa.
Gli Eluveitie si confermano la band più impressionante della serata, con un set che avrebbe tranquillamente potuto essere headliner da solo, mostrando creatività, originalità e capacità di coinvolgere il pubblico in modo unico.
Setlist
Ategnatos
Deathwalker
The Prodigal Ones
Exile of the Gods
A Rose for Epona
Premonition
Ambiramus
The Call of the Mountains (in Italiano, Il Richiamo dei Monti)
King
Inis Mona

Dalla Finlandia arrivano gli Amorphis, e fin dalle prime note la band dimostra perché è considerata un pilastro del progressive death metal. Il frontman Tomi Joutsen possiede una voce assolutamente unica, capace di alternare growl potenti e clean vocals limpidi, con un timbro distintivo sugli harsh vocals che fa letteralmente tremare le pareti dell’Alcatraz. La band integra come sempre le tastiere in modo marcato e coinvolgente, creando atmosfere stratificate che rendono il loro sound immediatamente riconoscibile. La scaletta alterna classici intramontabili come “Silver Bride”, “Black Winter Day” e “The Bee” a brani piu’ recenti come i nuovissimi pezzi “Bones” e “Dancing Shadow” del loro ultimo album “Borderland” rilasciato poche settimane fa, mostrando una band in piena forma.
Nonostante una presenza scenica più statica rispetto alle altre band, la qualità tecnica e l’intensità della performance compensano ampiamente: ogni pezzo, dal punto di vista musicale, è eseguito con precisione e fedeltà al proprio sound. Gli Amorphis confermano infatti per tutto il set il loro status di icone del genere, offrendo una performance solida, coinvolgente e tecnicamente impeccabile. Non deve infatti ingannare l’aspetto generale della loro esibizione che potrebbe risaltare in qualche modo monotona… gli Amorphis si distinguono infatti per la loro eleganza e raffinatezza, con brani piu’ introspettivi e magari sotto certi aspetti meno coinvolgenti dal vivo rispetto alle altre band… ma la qualità dell’esecuzione dei musicisti è onnipresente e non possiamo che ammirare la loro classe.
Setlist
Bones
Silver Bride
Wrong Direction
The Moon
Dancing Shadow
Death of a King
Black Winter Day
House of Sleep
The Bee

La serata raggiunge l’apice con gli Arch Enemy, ormai leggenda nel melodic death metal. Con la potente voce di Alissa White-Gluz, la band dimostra ancora una volta perché è considerata un’icona del genere. Il growl di Alissa è immediatamente riconoscibile, potente e coinvolgente con un timbro diventato ormai unico e sempre d’impatto. Le composizioni del chitarrista e fondatore Michael Amott si esprimono sempre al meglio, con riff melodici e aggressivi perfettamente bilanciati dalla batteria di Daniel Erlandsson, che fornisce una base ritmica estremamente solida e travolgente. La band, pur avendo recentemente sostituito l’ex-chitarrista Jeff Loomis con il nuovo arrivato Joey Concepcion, continua a dimostrare una qualità musicale costante ed energia da vendere.
La scaletta combina classici storici come “Ravenous”, “My Apocalypse” e “No Gods, No Masters”, con pezzi più recenti tratti dal loro ultimo album “Blood Dynasty”, come “Dream Stealer”, “Illuminate the Path”, “Liars & Thieves” e l’omonima “Blood Dynasty”. Momenti iconici del set includono come sempre “War Eternal”, devastante sotto ogni aspetto, “First Day in Hell”, potente e macabra, e “The Eagle Flies Alone”, che vede il pubblico completamente coinvolto ad ogni ritornello. Da apprezzare quindi in questo tour sia il mantenimento in scaletta di classici diventati immancabili che l’inserimento corposo di brani dell’ultimo album, portando freschezza e novità ad una band che suona moltissimo dal vivo e che quindi abbiamo la fortuna di vedere spesso anche da noi in Italia.
La scenografia e l’interazione con il pubblico sono come sempre un altro punto forte: al gran finale su “Nemesis”, la band lancia palloni gonfiabili rossi e neri con il simbolo degli Arch Enemy tra il pubblico, creando un effetto visivo spettacolare che aumenta l’impatto emotivo della chiusura. La presenza scenica di Alissa, la precisione tecnica della band e la combinazione di potenza e melodia rendono il set epico e memorabile, degno di chiudere una serata già di altissimo livello.
Setlist
Deceiver, Deceiver
Ravenous
Dream Stealer
Blood Dynasty
War Eternal
My Apocalypse
Illuminate the Path
Liars & Thieves
The Eagle Flies Alone
First Day in Hell
Sunset Over The Empire
No Gods, No Masters
Avalanche
Snow Bound
Nemesis

È stata una notta epica sotto tutti gli aspetti. Ogni band ha dimostrato di essere di assoluto livello, regalando al pubblico una serata all’insegna del Melodic Death Metal con una qualità unica. I Gatecreeper hanno riscaldato l’atmosfera in modo egregio, aprendo il concerto con energia e precisione. Gli Eluveitie si sono confermati la band più impressionante, con un set che avrebbe tranquillamente potuto essere headliner, grazie alla loro creatività, originalità e capacità di coinvolgere il pubblico in maniera straordinaria. Gli Amorphis hanno deliziato con classe e qualità, e sebbene la loro performance sia sembrata leggermente più pacata sul piano scenico, la tecnica e l’intensità dei brani hanno reso il loro set di qualità assoluta. Infine, gli Arch Enemy hanno dimostrato ancora una volta quanto siano una macchina collaudata, con pezzi nuovi e classici suonati con potenza, precisione e tecnica sopraffina come ad ogni loro apparizione.
Un concerto epico che rimarrà sicuramente tra i migliori di quest’anno in Italia. Ogni band ha confermato la propria forza e qualità regalandoci un’esperienza live assolutamente unica e indimenticabile.
Sfoglia qui l’intera Gallery a cura di Monica Ferrari – La Dame Blanche Photography.
Si ringrazia MC2 LIVE.

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