Ricordiamo che organizzatori e produttori di spettacoli di musica dal vivo, riuniti in Assomusica, hanno denunciato le contraddizioni, i disagi per pubblico e per il settore con l’entrata in vigore della norma dal 1 luglio che prevede il biglietto nominale. L’Italia unico Paese dove resiste il secondary ticketing.

Afferma Vincenzo Spera, presidente di Assomusica, commentando i recenti provvedimenti dell’Agcom nei confronti di alcuni siti di secondary ticketing.

Finalmente l’intervento dell’autorità  garante per le comunicazioni è una risposta concreta ai nostri esposti e ai nostri appelli per sconfiggere il secondary ticketing.

Esiste una legge in vigore dall’1 gennaio 2017 che punisce chi mette in vendita, su web e social network, biglietti per concerti ed eventi senza essere titolari dei sistemi per la loro emissione e a prezzi fortemente maggiorati rispetto a quelli ufficiali.

Conclude il presidente dell’associazione degli organizzatori e produttori di spettacoli di musica dal vivo, alla quale aderiscono oltre 120 imprese:

Chiediamo con forza che questa legge venga fatta applicare a tutela dei consumatori e del nostro lavoro di imprenditori del mondo dei concerti di musica live.

Siamo da sempre contro il bagarinaggio ma non vogliamo che un settore in crescita e che crea economia venga messo in difficoltà  da provvedimenti insensati come il biglietto nominale obbligatorio introdotto dal 1 luglio scorso. Ci auguriamo si possa pensare a una soluzione alternativa prima che ci ritroviamo tutti di fronte a un caos ingestibile.

Ricordiamo quanto detto nei precedenti comunicati

BIGLIETTO NOMINALE NON RISOLVE SECONDARY TICKETING. “Quest’emendamento approvato nell’ultima legge di bilancio del Governo come strumento di contrasto al fenomeno del secondary ticketing ”“ sostiene Spera ”“ rischia di generare soltanto un grande caos. Assomusica è da sempre sensibile al tema della legalità  e si è già  adoperata per limitare il fenomeno del “bagarinaggio online”. Ha presentato di recente un esposto denuncia all’autorità  per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) e all’Antitrust (AGCM) per chiedere di sanzionare i siti di secondary ticketing. Si possono chiudere tutti i siti di rivendita dei biglietti o si possono utilizzare delle app che consentono di tracciare l’eventuale passaggio di mano dei biglietti già  emessi. Si possono anche legalizzare questi siti facendoli passare per l’Agenzia delle Entrate e stabilire un tetto percentuale massimo per la rivendita. In Germania, ad esempio, l’Alta Corte ha stabilito il 20% massimo rispetto al prezzo di vendita. L’Italia resta di fatto l’unico Paese europeo dove sopravvive ancora il bagarinaggio, perfino nel calcio dove pure è stato introdotto da tempo, per esigenze di sicurezza, il biglietto nominativo.

Redazione
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