Il significato intrinseco dell’album “The Division Bell”, risiede nell’incomunicabilità tra gli individui, problematiche ben note ai membri dei Pink Floyd fra cause legali e divorzi, ma anche molto attuali, se si pensa ad esempio alla distanza fisica imposta dai moderni sistemi di comunicazione plastica.
Se David Gilmour da una parte e Roger Waters dall’altra non seppelliranno mai la loro ascia di guerra, con Nick Mason in un angolo ad aspettare per una tanto agognata reunion di ciò che rimane di una delle più grandi band del pianeta di sempre, reunion invocata da anni principalmente dai milioni di fan sparsi nel mondo, a tenere viva la memoria e l’entusiasmo per i Pink Floyd, ci stanno pensando da 13 anni a questa parte i Brit Floyd, ovvero, la più accurata Tribute Band dei Pink Floyd che è possibile ascoltare e vedere attualmente sui palchi di tutto il mondo.
L’occasione per riascoltare brani dei Pink Floyd è sempre buona, il motivo che ci porta stasera qui, domenica 3 novembre, al Teatro Cartiere Carrara di Firenze, è il “P-U-L-S-E World Tour” per celebrare il 30° anniversario dell’album “The Division Bell”.
La band capitanata dal chitarrista cantante Damian Darlington, mette in scena uno spettacolo visivo degno della storica band londinese, la cura delle luci e ovviamente del sound, grazie anche al talento dei ben 9 musicisti chiamati a mettere in scena questo show, è assolutamente fedele.
Astronomy Domine è l’opening track scelta per questa data fiorentina, sullo sfondo l’iconico cerchio illuminato da fari led, che fece la scenografia anche al P-U-L-S-E tour della band originale, proietta le classiche immagini e giochi di luce che hanno contribuito a rendere iconica la band dei Pink Floyd.
La setlist prosegue fra i brani di “The Division Bell” ed i grandi classici, nei quali ciascun membro della band spicca per le doti esecutive, facendoci vivere momenti di puro godimento con i perfetti assoli del chitarrista fondatore Damian Darlington e del giovane talento, Edoardo Scordo, unico italiano in formazione.
Quando arriviamo alla esecuzione di “Dogs” giungiamo anche alla prima pausa del live, i Brit Floyd si concedono uno stop di venti minuti prima di tornare sul palco con le note di “Shine On Your Crazy Diamond”, non mancano ovviamente i grandi classici, “Time”, “The Great Gig in the Sky”, nella quale spicca l’impeccabile assolo vocale della bravissima corista Jessie Lee Houllier che guadagna l’ovazione di tutta la platea,
“Wish You Were Here”, “Another Brick in the Wall”, dopo la quale Edo Scordo, si presta a fare le presentazioni di tutta la band, oltre che a incitare ulteriormente il pubblico.
Si arriva a “Money” e poi “Confortably Numb”, nella quale il cantante e bassista Ian Cattel riveste il ruolo di Roger Waters, quando, travestito da dottore, visita un apatico Pink (ovvero Gilmour) facendogli un’iniezione, nella speranza di risolvere un dolore, che non è fisico, ma legato alla condizione psicologica dell’abùlia, che anticipa infine lo stato di depressione.
Lasciata alle spalle la bellissima Confortably Numb e la sua rappresentazione teatrale, con tutto il pubblico ormai in piedi ad applaudire per la magistrale interpretazione del brano, raggiungiamo un’altra pausa, sarà quella che ci porterà all’encore con “Run Like Hell”.
La prossima data sarà al Teatro degli Arcimboldi di Milano lunedì 4 novembre e successivamente, martedì 5 novembre, all’Ala Tivoli a Ljubljana, Slovenia. Per gli amanti della storica band britannica, sono appuntamenti assolutamente da non perdere.
Testo Lucilla Sicignano
Foto Marco Lambardi
Brit Floyd
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