Una petizione per vietare a Bruce Springsteen di esibirsi al parco di Ferrara “Giorgio Bassani”  il 18 maggio è stata respinta dal Consiglio comunale della città.

La petizione è stata presentata da un gruppo di cittadini ferraresi, riuniti in un comitato denominato “Salviamo il parco ‘Giorgio Bassani’ di Ferrara #Save the Park“. Hanno chiesto di spostare l’esibizione di musica dal vivo del Boss in un luogo diverso dal parco urbano Giorgio Bassani, che i residenti hanno descritto come “un ecosistema fragile” che non potrebbe ospitare concerti rock per 60.000 persone.

Tuttavia, la petizione – lanciata sulla piattaforma change.org – non è stata approvata dal consiglio comunale ed è stata respinta.

Sebbene i biglietti dell’evento siano già esauriti, molti chiedono che lo spettacolo venga spostato dalla sede attuale a un’area diversa per avere un impatto minore sull’ecosistema per un concerto di simile portata.

L’assessore alla Cultura della città estense Marco Gulinelli ha spiegato i motivi della bocciatura, soffermandosi su chi ha sottoscritto la petizione sulla piattaforma Change.Org dicendo:

“Change.Org è una piattaforma insensata, che carica petizioni che possono essere sottoscritte in tutto il mondo, mettendo la propria firma con un clic.

I cittadini ferraresi che hanno firmato regolarmente la petizione sono stati 593, vale a dire lo 0,4% della cittadinanza. Ciò vuol dire che il 99,6% restante è favorevole al concerto al parco urbano“. 

Questo il testo della petizione su Change.org:

Il parco urbano Giorgio Bassani di Ferrara è un ecosistema fragile. Non può essere sede di concerti rock da 60000 persone. Per questi eventi, molto belli e desiderabili per la nostra città, chiediamo sia trovata fin da ora un’altra cornice.

Il 18 Maggio 2023 è previsto a Ferrara il concerto della star Internazionale Bruce Springsteen. Siamo favorevoli a che il concerto si tenga a Ferrara ma non condividiamo il luogo dove lo stesso concerto dovrebbe tenersi.

Il parco Urbano Giorgio Bassani è stato concepito e costruito, sin dalla sua progettazione, come un’opera di rinaturalizzazione di uno spazio cerniera tra l’area urbana, quella agricola e il fiume. In più di venti anni si è creato un equilibrio biologico unico e prezioso, un ecosistema complesso che ora, nel pieno della sua maturità, costituisce un unico grande organismo vivente.
Nel Parco, tra alberi, laghetti e canali, trovano rifugio e protezione uccelli migratori e stanziali, animali selvatici e pesci di acqua dolce.
Nelle immediate vicinanze insistono le sedi locali ed i rifugi della LIPU, della Lega del Cane, il Gattile comunale e il Canile Comunale.
Ad oggi è previsto l’arrivo di circa 50.000 spettatori, l’impatto negativo e di lunga durata che tutto ciò potrebbe avere sul Parco è quasi superfluo spiegarlo:
Costruzione del palco, arrivo dei TIR dell’organizzazione;
Viabilità cittadina e creazione di parcheggi per il pubblico;
Creazione servizi logistici ed igienici;
Impatto dei volumi sonori del concerto ;
Danneggiamento indotto dal calpestio di 55.000 persone sul manto erboso del Parco e dunque sulla biodiversità; Morte dell’avifauna; Costi per il ripristino della zona dopo l’evento; Rischio di creare un precedente per l’uso del Parco per grandi eventi.

Eventi simili tenutisi sul litorale, nonostante le promesse di “impatto ambientale zero” , hanno avuto effetti deleteri e non reversibili sui fragili eco sistemi delle nostre coste già abbastanza vituperate negli anni.
Abbiamo costituito un Comitato per aprire un confronto costruttivo con il Sindaco Alan Fabbri per poter valutare insieme un luogo alternativo dove tenere il concerto.
Essendo Ferrara in un territorio di pianura e già molto antropizzato, siamo sicuri che trovare una sede più idonea sia possibile, i tempi ci sono.
Vogliamo che la sostenibilità che tutti ultimamente si stanno appuntando sul petto questa volta sia effettiva, completa e dimostrabile, non solo una mossa di facciata.
Siamo convinti che Ferrara possa esprimere capacità e risorse per creare un evento di queste dimensioni che diventi un vero modello di sostenibilità anche per il futuro.

Faremo arrivare il nostro grido di allarme anche al diretto interessato Sig. Bruce Springsteeen, da sempre persona sensibile alle tematiche ambientali e sociali.

Chiediamo a tutti quanti hanno a cuore la grande musica e l’ambiente in cui viviamo di firmare il nostro appello, per questo vi ringraziamo di cuore e vi preghiamo di condividere il nostro appello con tutti i vostri contatti.

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