2025 – Autoproduzione

Lo scorso 30 maggio è uscito il nuovo album dei Calgolla, intitolato Iter.
Nove brani davvero suonati come si deve, che fanno della band alternative rock, localizzata a Berlino, un’interessante proposta per l’ascoltatore che non vuole ascoltare la solita pappa sonora.

La band è formata dal leader Emanuele Calì (chitarra, voce e campionamenti), Yerko Ursic (basso), Felipe Melo (batteria — non il celebre e rissoso calciatore brasiliano) e Marco Papa (chitarra).

L’album è stato curato con molto puntiglio, registrato ai Subterranea Studios di Berlino, con inizio delle sessioni nel luglio 2023 e termine del lavoro nel gennaio 2025.

Nove tracce assai varie, che non sono cantate in un’unica lingua: ci sono pezzi in inglese, francese, tedesco, italiano e persino in siciliano e greco antico.

Le tematiche dei testi di Calì non sono mai banali, come la sua voce bassa, melodica e davvero impostata, che in alcuni tratti ricorda quella del compianto Scott Weiland e di Maynard James Keenan. Il disco descrive perfettamente i problemi derivanti dalla precarietà della vita moderna.

Iter è sinonimo di “viaggio” in latino, e questo disco è davvero un viaggio, in cui la band ricerca soluzioni non banali, con sonorità a volte graffianti e altre semplicemente eteree. Un lavoro che contiene anche alcuni momenti di spoken word e che si fa decisamente ben ascoltare.

Altro fondamentale elemento di questo progetto è la presenza dell’artista visivo Giacomo Della Maria.

Iter si apre con la cantilenante ma mai noiosa Morning Star, che descrive perfettamente la capacità di rialzarsi dopo fragorose cadute.
La title track Iter racconta invece un viaggio interiore, denso di riflessioni e capacità di analisi su ciò che ci circonda.
Da segnalare anche Frantic Movement, pezzo molto ritmato e grintoso, e Calm Waves, che — come lascia presagire il titolo — rappresenta un momento di relativa tranquillità nell’economia del disco.
Pupilla Digitale è invece un brano dove domina l’amarezza per la deriva della società odierna, in cui l’elemento digitale, informatico e virtuale ha preso il sopravvento sul calore dei rapporti umani e interpersonali.

 

La conclusione di questo ambizioso disco è affidata a un brano cantato in siciliano e in altre lingue, Dicotomìas, ispirato al poeta Ignazio Buttitta: un pezzo che descrive le contrapposizioni derivanti dalla dualità dell’esistenza.

In sostanza, Iter è un disco molto personale e artistico, non di facile fruizione immediata, ma che, se ascoltato attentamente e più volte, saprà certamente conquistarti.

Mauro Brebbia


Tracklist

  1. Morning Star
  2. Iter
  3. Erdelose Pflanze
  4. Frantic Movement
  5. Calm Waves
  6. The Puppeteer
  7. Pupilla Digitale
  8. Zenobius I,16
  9. Dicotomìas

Formazione

Emanuele Calì – chitarra elettrica, voce, campionamenti
Yerko Ursic – basso
Felipe Melo – batteria
Marco Papa – chitarra elettrica

 

Mauro Brebbia
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