Bakerteam Records – Marzo 2013
Finalmente giungono al debutto discografico gli italianissimi Carved, band che negli ultimi anni si è fatta le ossa facendo molti concerti, da ricordare soprattutto il tour di supporto agli storici Necrodeath. Inizio dicendo che mi sono trovato da subito in difficoltà , dopo aver ascoltato “Dies Irae”, piùche altro non riesco a darvi una definizione precisa del genere che i Carved suonano. Questo è il primo complimento che mi sento di fare ai ragazzi, perché erano diversi anni che non sentivo una proposta così originale in ambito ‘estremo’.
Iniziamo il nostro viaggio nel “Dies Irae” dei Carved con “Praeludium”, intro evocativa e spettrale, perfetta introduzione nel loro affascinante mondo musicale, che nota dopo nota ci porta a “Echo Of My Cinderella (The Final Symphony)”, brano complesso e molto vario. L’inizio non è di quelli esplosivi, ma una lento e progressivo susseguirsi di emozioni e atmosfere. Una voce sofferta che sembra una richiesta di aiuto, è supportata dalla musica che di colpo si blocca per poi dopo qualche breve stacco esplodere definitivamente in un death metal ragionato e mai lasciato al caso. Si cambia atmosfera con la successiva “Enter The Silence”, inizialmente molto veloce e con un cantato che mischia sapientemente il growl con lo screaming black metal alternandolo a strofe ‘pulite’, ma che poi si arricchisce di parti piùrallentate, assoli di chitarra ben eseguiti ed inseriti al punto giusto, creando un amalgama, merito anche delle tastiere, perfetta. “Scripta Manent (Bullshit)”, è un macigno in pieno volto, ossessiva e penetrante, e sono sicuro che in molti dopo averla ascoltata avranno voglia di gridare al mondo che ne abbiamo piene le palle di tutte le str****te a cui quotidianamente siamo sottoposti. Una dolce tastiera di stampo fantasy, introduce “The Perfect Storm” canzone dai tratti sinfonici contrapposti al solito devastante growl e a ritmi serrati dettati da una batteria  molto articolata e tecnica. “At The Gates Of Ice” ha un riffing di chitarra davvero interessante, avendo a mio avviso qualche piccolo riferimento col power europeo di fine anni 90. Il brano è abbastanza lineare ed è sorretto da un’esecuzione perfetta da parte di tutta la band. “Ashes Of A Scar”, si allontana per alcuni aspetti dal death metal, proponendo una miscela di power metal, death e musica sinfonica, lasciando intravedere qualche interessante nuova soluzione per il futuro della band. Continuando sulla strada della varietà e della ricerca sonora, “Black Lily Of Chaos” è un altro tassello importante di questo album. Inizia in modo molto pesante e veloce, per poi cedere il passo ad un break rallentato ricco di pathos, che prepara l’ascoltatore alla violenza finale. “A New World (Postludium)” come il vento ci passa davanti, ci sfiora e svanisce, breve outro strumentale, che chiude questo grande lavoro.
Faccio i miei sinceri ed entusiasti complimenti ai Carved, band capace di rivitalizzare un genere che ha bisogno di band così per avere un futuro.
BRANO TOP: tutti
BRANO FLOP: nessuno
Tracklist:
1. Dies Irae (Praeludium)
2. Echo Of My Cinderella (The Final Symphony)
3. Enter The Silence
4. Scripta Manent (Bullshit)
5. The Perfect Storm
6. At The Gates Of Ice
7. Ashes Of A Scar
8. Black Lily Of Chaos
9. A New World (Postludium)
Band:
Cristian Guzzon – voce
Mattia Nuti – tastiere
Alessio Rossano – chitarra
Damiano Terzoni – chitarra
Lorenzo Nicoli – basso
Giulio Assente – batteria
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