Phonogram – Agosto 1987

Anno 1979, un ragazzo decide di fondare una band tutta sua insieme ad alcuni compagni di scuola, e sceglie come nome del gruppo Def Leppard (da una storpiatura di deaf leopard: “leopardo assordato”). Quel ragazzo è l’ormai famosissimo  Joe Elliott e tra i suoi amici c’è Rick Allen (batteria)”… quest’ultimo all’epoca appena quindicenne! Dopo un periodo di prove la neonata band incide il suo primo EP intitolato  “Getcha Rock Off”, che miracolosamente comincia ad essere trasmesso in radio con una certa frequenza. Fu grazie a questo fortunato lancio pubblicitario che il combo britannico ebbe la possibilità  di aprire i concerti di artisti famosi come Sammy Hagar e persino degli AC/DC, il tutto aumentando ulteriormente la popolarità  del gruppo in Gran Bretagna. Il 1980 è l’anno del debutto discografico ufficiale per la band capitanata da Elliott. Il disco ebbe un discreto successo, riuscendo a scalare le classifiche, portando la band in tour negli States in supporto agli AC/DC. Dopo un secondo album che non fece altro che consolidare il discreto successo finora ottenuto dalla band e la pubblicazione del terzo, eccellente, “Pyromania” (1983), durante il 1984 si apre una brutta pagina per i  Def Leppard che rischierà  in seguito di minare le fondamenta dell’intero progetto musicale. Infatti il batterista del combo britannico è vittima di un gravissimo incidente che lo priva di un braccio.

La band, con molto coraggio e determinazione, decide di non rompere il sodalizio tra i membri fondatori del gruppo e, dopo un periodo di riabilitazione e allenamento del batterista su di un drumkit appositamente costruitogli dalla Simmons, si cimenta nella composizione dell’album che ancora oggi viene considerato il loro piùgrande successo (sia a livello commerciale che a livello compositivo), ovvero “Hysteria”.

L’album uscì nel 1987 e segnò una sorta di svolta a livello di arrangiamenti, le canzoni si fanno piùsofisticate, arrangiate con un gusto per la melodia molto ricercato e con un Elliott davvero in forma.

L’opener è affidata a “Women” un pezzo con un incedere di batteria cadenzato che lascia intervenire dopo poco le chitarre creando un’armonia molto coinvolgente. L’affiatamento tra gli strumentisti si assesta su livelli molto elevati e la batteria elettronica di Rick Allen non stona affatto nelle parti leggermente piùhard rock che si insinuano nella song. Il pezzo riesce quindi a catturare l’attenzione dell’ascoltatore e la gran classe degli arrangiamenti, vera sorpresa dell’album, rende il complesso della track scorrevole e godibile. Una intro affidata ad una specie di ‘contatto radio’ tra una base aerea e forse la band stessa ci introduce alla seguente track, “Rocket”. L’incedere cadenzato di questo brano esprime proprio il senso stesso del titolo, scandito nei chorus che lungo tutta la durata del brano si inseriscono prepotentemente piùvolte. Con “Animal” si entra nel discorso musicale vero e proprio impostato in questo album, con una melodia molto ben azzeccata, un arrangiamento sopraffino e un ritornello che ti entra subito in testa. Il pezzo ha un inizio molto accattivante con le due chitarre ben sincronizzate su armonie semplici ma per nulla banali. “Love Bites” è una ballad molto dolce, con pochi arpeggi che creano un’atmosfera quasi ‘sensuale’ e centrando in pieno il senso stesso del titolo del pezzo. La seguente “Pour Some Sugar on Me” ha un incedere “rockeggiante” nel riffing e nel ritornello, con un Elliott molto grintoso nel suo ruolo di vocalist. Il ritornello è accattivante, e la pulizia di esecuzione è come al solito notevole. Armageddon It ci riporta a sonorità  energiche, vitali ma sempre senza perdere l’eleganza standard della esecuzione vocale e strumentale. Il pezzo è anche questa volta giocato su piùatmosfere: da quella piùd’impatto a quella melodica fino a sfociare, verso la fine della track, in un gioco di chitarre che dà  al pezzo un tocco di ‘solarità ‘. La seguente “Gods of War” presenta una suggestiva intro, con ben udibili (in sottofondo) suoni d’armi da fuoco, alla quale segue un classico riff d’apertura che poi troverà  sbocco in un arpeggio portante dell’intera song eseguito con la consueta grazia dal duo Clark / Willis. Con “Don’t Shoot Shotgun” l’anima rock della band esce allo scoperto nuovamente e anche qui è ben evidente la bravura del combo nell’azzeccare semplici ed ‘edificanti’ riff alternati a eleganti arpeggi lungo tutta la durata del brano. Il pezzo, anche se in maniera molto discreta, rimanda ad un certo sound hard-rock alla AC/DC, specialmente in un riuscito riff ‘pizzicato’ tipico della band capitanata dai fratelli Young. La nona track, “Run Riot”, ha un ritmo sostenuto e riff graffianti e la prova vocale di Eliott in questi frangenti risulta perfettamente a suo agio donando alla song notevole vitalità  e spessore allo stesso tempo.

Con la tile track, Histeria appunto, la band torna ad esplorare sonorità  calde e melodiche. Il pezzo ha la struttura di una semi-ballad ed è quasi tutto incentrato su di un pregevole quanto semplice arpeggio. Il brano scorre senza problemi e un bell’assolo, molto melodico nell’impostazione, ne impreziosisce l’arrangiamento. Il penultimo pezzo, “Excitable”, ha un riff sostenuto da una sezione ritmica vigorosa. Quasi tutta la track è giocata su riff orecchiabili e però anche accattivanti e quasi ‘sensuali’, anche se il refrain forse viene ripetuto un po’ troppe volte non riuscendo a trovare sviluppi alternativi alla linea musicale complessiva intrapresa dal pezzo. Il disco si chiude con “Love and Affection”, pezzo che si mantiene perfettamente nello standard ‘elegante’ dell’intera opera risultando, nonostante l’ottimo arrangiamento ed esecuzione, piùun riempitivo che una song fondamentale dell’album.

Con questo album si chiuse il ciclo “heavy-rock” inaugurato dalla band con dischi come “On Throught the Night” e “Pyromania” e se ne aprì un altro piùorientato verso un hard-rock melodico e ricercato ma sempre eseguito con la classe tipica dei ‘Leopardi assordati’. “Hysteria” è il disco che devi sempre avere con te… altrimenti… non sei un Rocker!

www.defleppard.com

Tracklist:
1. Women
2. Rocket
3. Animal
4. Love Bites
5. Pour Some Sugar On Me
6. Armegeddon It
7. Gods Of War
8. Don’t Shoot Shotgun
9. Run Riot
10. Hysteria
11. Excitable
12. Love And Affection

Band:
Joe Elliott – voce
Steve Clark – chitarra
Rick Savage – basso
Pete Willis – chitarra
Rick Allen – batteria

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