Riflessioni e considerazioni emotive tra ascoltatore e autore. Una non recensione e una non intervista che vede coinvolto chi scrive e chi crea arte: FREDDY DELIRIO che ringrazio infinitamente. Cultura, spessore creativo e umano non devono passare inosservati!

Fuel Records – Giugno 2023

Il cielo si tinge di grigio nell’esatto momento in cui, in una luminosa e lunga giornata di inizio estate, il sole lotta per non scomparire e disperatamente tenta di non farsi soffocare dall’oscurità che avvolgerà forme, esseri, anime. Questo è l’attimo in cui l’occhio interiore si apre preparandosi ad osservare tutto ciò che viene nascosto dalla luce accecante prodotta dal disco infuocato. Creature innaturali, crudeli bellezze, angoscianti elementi irreali, perfidi pensieri sono generati da emozioni armoniche e sensazioni nascoste. Visioni. Passioni.

Platinum‘, ovvero il sogno visionario di DELIRIO and the PHANTOMS. Un’esperienza dolce e malinconica che accarezza, incanta e seduce, distrugge e separa. Un intreccio sonoro tra cupi passaggi e melodici presagi che si aprono verso l’immenso per sprofondare in una vorticosa e spettrale atmosfera nel profondo del turbamento emotivo!

Non avresti potuto usare parole migliori per descrivere i concetti e le tematiche che si trovano all’interno di questo disco. Dolcezza, malinconica laddove si resta dignitosi e composti davanti allo strazio del trapasso. Senza alcuna pietà invece dinanzi alla pochezza del brusio volgare. Ancora ordinati e composti nel ricordo delle civiltà più floride e fiere che ci hanno lasciato l’insegnamento dell’Etica. In questi stati e stadi si snodano composizioni diverse, melodie sempre cangianti, mai messe a caso, nel loro susseguirsi.

La composizione di questo percorso musicale esprime la profonda esperienza artistica di FREDDY DELIRIO creatore di scenari al di là del tempo, la continua energica crescita ed evoluzione di CHRIS DELIRIO, l’impatto raffinato di PAOLO OLIVIERI e l’ossessione tenebrosa di ALESSANDRO LUPO.

Questo progetto affonda le radici musicali proprio nella sinergia tra i membri della band. Inizialmente avevo alcune composizioni portate già ad un buon livello di sviluppo. Con il passare del tempo, Chris (al secolo Christian Pedichini) ha cominciato a tirare fuori dei riff alla tastiera e anche alla chitarra davvero degni di nota. Abbiamo iniziato a stendere delle canzoni, in poche sere ci siamo ritrovati con l’idea intera del disco. Chris ha arrangiato il tutto con le sue parti di batteria e io con le mie parti vocali e con l’aggiunta di qualche synth. Paolo ha sviluppato le canzoni in modo esemplare e definitivo già dalla prima stesura sia delle chitarre ritmiche che dei soli. Alessandro ha messo subito la sua mano integrandosi alla perfezione con le ritmiche del basso. Questa formazione, attiva ormai dal 2020, è davvero molto affiatata sia dal punto di vista umano che musicale.

Cos’è l’arte se non un insieme di emozioni che sorprendono chi la vive facendosi travolgere e chi la rende viva dandole una forma? Quel gioco sinestetico sensoriale e spirituale che avvolge i sensi permettendo a ciascuno di immergersi ed allontanarsi da ciò che la realtà offre accecando per rivolgersi poi verso territori della mente, dell’anima non ancora esplorati che si dispiegano creando stupore. Quel sottile attimo di abbandono che si trasforma in una duratura esperienza che coinvolge gli angoli più lontani ed inviolati dell’inconscio. Quel soffio di vita non conosciuta che si dissolve in un qualcosa di più immenso e di più intenso, profondo, grave.

Osservando, termine non casuale, i brani nel loro fluire, spesso lento, spesso claustrofobico, spesso enigmatico, è difficile non farsi trascinare dalla corrente espressiva, la cui dolcezza è come un canto ipnotico che porta alla deriva dei sensi e alla follia più mortale… una bellezza onirica e dilatata, ALWAYS HERE, A BETTER TIME, ONCE AGAIN o la stessa PLATINUM

ALWAYS HERE, riconducendomi al discorso iniziale, si collega a periodi floridi di antiche civiltà con una sua forte malinconia, come nella scena finale di un film, dove feriti, ormai forse più spettri che umani, sentiamo dentro di noi ancora quella fiamma vitale.
A BETTER TIME è frutto delle nostre esperienze quotidiane nella Delirio’s Haunted House, dove qualche entità burlona si manifesta con una serie di comportamenti e azioni ormai per noi all’ordine del giorno, ma anche talvolta impegnativa. La casa è antica, si parla del 1500, ma la prima costruzione risale addirittura al 1200. Abbiamo all’interno pure una chiesina (quella del video di Pyramidal Lymph). Insomma, di vite ne sono passate, persino la più nota Santa di Lucca ha vissuto qui. Sicuramente è un posto affascinante ma anche ricco di storia e probabilmente anche di qualcosa di non facilmente spiegabile.
ONCE AGAIN, molto vicina alle tematiche di ALWAYS HERE, vuole “riaccendere” la storia, prendendo solo il meglio e tralasciando tutti gli errori generati nelle precedenti ere. Solo così si può procedere verso l’evoluzione.
ALWAYS HERE e A BETTER TIME sono songs dall’incedere più lento e atmosferico mentre ONCE AGAIN è più esplosiva e piena di chiaroscuri. Queste ultime due sono nate musicalmente da delle idee di Chris che appena le sottopose alla mia attenzione, ne rimasi davvero sbalordito. PLATINUM è un brano profondo, doloroso, parte con un andamento marziale, è il viaggio all’interno di un copro che ci sta lasciando. Uno strazio, suoni ipnotici durante fasi reattive del corpo e del soffio vitale stesso che ancora lottano per restare connessi con noi che, possiamo, solo, purtroppo, inchinarci al volere di Madre Natura che decide ciclicamente per il nostro momento, ogni volta. La canzone si snoda nella parte centrale attraverso una serie di strumenti che si susseguono con assoli e sospensioni, in questo viaggio prima del momento finale dove l’atmosfera si dilegua in modo etereo.

L’incontro di stili emotivi è una tetra caratterista al servizio di questa band che continua ad evolversi nel suo sentimento più profondo, più complesso, più intimo. L’attenzione ai minimi dettagli e al singolo attimo vitale rende pregevole questo sogno in musica, l’intimità e la delicatezza permettono di sprofondare nell’abisso del pensiero, dell’inquietudine e del turbamento…

Tali brani nascono proprio da questo turbinio di stati d’animo. Se con ‘The Cross’ (Black Widow Records) che nacque da un’idea mia e del discografico Massimo Gasperini, parlavo dei fantasmi che si ritrovavano ciclicamente vivi e portatori ognuno delle proprie croci, come sunto delle cose da risolvere ad ogni vita in vista dell’evoluzione, stavolta con “Platinum” sono andato a toccare argomenti specifici, dai più intimi e delicati della stessa canzone “Platinum”, per giungere alla darkeggiante ma sontuosa e aperta New Eras, sino alle più tetre Always Here, A Better Time, On the Threshold e alla più spietata No Mercy.

ANNE OF CLEVES, PIPELINE, PICK UP THE BONES, FREE MAN arricchiscono un già ricco lavoro…

I primi tre brani da sempre mi accompagnano come colonna sonora della mia vita e anche di un giovanissimo Chris che sin da piccolissimo, aveva persino umanizzato la figura di PIPELINE. L’ascolto dei Pink Floyd e Alan Parsons Project, è stato fondamentale per quel giovane batterista in erba che si vede nel video di Angel (che ho appunto scritto e dedicato a mio figlio Christian) degli H.A.R.E.M. con Reb Beach (Whitesnake, Winger, ecc.) ospite alla chitarra. Nel testo stesso cito “Pipeline” perché era la nostra colonna sonora quando viaggiavamo in macchina. ANNE OF CLEVES è uno dei brani del capolavoro assoluto della musica prog per eccellenza: “The Six Wives of Henry VIII” di Rick Wakeman. Quest’anno cade il cinquantenne di quel magico disco ed abbiamo deciso di omaggiare quella canzone con una nostra cover. PICK UP THE BONES di Alice Cooper, che ho voluto realizzare stando attento a cercare di reinterpretare anche i minimi respiri del cantato originale. Brano forte e doloroso, straordinario per le tematiche dei Phantoms. FREE MAN nasce dalla collaborazione con lo stesso Kevin Riddles degli Angel Witch. È stato lui stesso a scegliere questo brano e tra gli ospiti c’è David Smith dei Gypsy’s Kiss, una collaborazione nata come per magia dal caro Francesco Noli, ospite a sua volta alla batteria, in questo brano. Chris alla chitarra e io alla voce e tastiere completiamo la line-up di questa versione che è piaciuta da subito ai prestigiosi musicisti inglesi sopracitati.

Che potere ha la musica; che manifestazione emozionale; che inspiegabile legame riesce a creare all’interno di un’umanità spesso inutile, di certo contorta e infinitamente misera… la soglia che ogni giorno inconsciamente viene attraversata, conduce in mondi diversi in cui le passioni sono abbandonate in un angolo remoto dell’anima, in una soffitta buia e ormai inaccessibile anche a chi cerca di trovare un varco per oltrepassare ciò che è dimenticato. La soglia… dentro o fuori… scoprire o nascondersi, affrontare l’inconscio o rifugiarsi morendo.

ON THE THRESHOLD, NO MERCY, THE LIGHT SCARES YOU, PYRAMIDAL LYMPH, sono altri momenti di graffiante esperienza emotiva nel loro insieme, nella completezza, nella dolcezza e nella malinconia…

Hai descritto in modo assolutamente affasciante e peculiare il potere della musica. Credo anche io da sempre che lo stesso mondo oscuro, sia più da ricercare nell’inconscio che in fantasiose realtà esterne. Il potenziale che abbiamo è straordinario ma anche gli scenari complessi, da studiare, da aprire, da conoscere, le porte che abbiamo a livello genetico e inconscio sono un patrimonio a cui prestare una certa attenzione in modo introspettivo e personale. THE LIGHT SCARES YOU è un brano ironico e deciso che arriva subito al centro. La scala per evolversi è faticosa e non si può comprare servendosi degli altri. Siamo pieni di opinionisti che ormai vogliono vendere qualsiasi credenza e formula magica, in cambio di anime e danaro, le proprie “conoscenze” fittizie. Niente di tutto questo. L’evoluzione è personale ed è una cosa armonica e seria.
PYRAMIDAL LYMPH si ricollega alla piramide Platonica, un invito al rispetto degli importanti e necessari documenti e delle verità che abbiamo in eredità. ON THE THRESHOLD che ho scritto basandomi su alcune tematiche Lovecraftiane (che uscirà anche per una compilation a tema prodotta da Black Widow Records), fa parte di questo profondo viaggio che è il disco Platinum (FUEL RECORDS – SELF DISTRIBUZIONE). Un brano molto oscuro, bizzarro, tetro ma anche riflessivo.

DELIRIO AND THE PHANTOMS è una realtà, un magnifico esempio di come non c’è nulla da temere da ciò che non si conosce, basta sognare ed essere pronti ad osservare tutto ciò che non si riesce a vedere o comprendere, lasciandosi trasportare verso il nulla infinito… presenze oscure avvolgono armonie senza fine e senza tempo!

Concludo:

se la luce può ingannarci, perché non la vita?

(cit.: ‘Nigth and Death’, Joseph Blanco White [Josè marìa Blanco y Crespo], 1828)

https://www.facebook.com/DelirioAndThePhantoms

Tracklist:
The Light Scares You
Pyramidal Lymph
Phantoms
A Better Time
Once Again
New Eras
On The Threshold
No Mercy
Always Here
Platinum
ree Man
Pick Up The Bones
Pipeline
Anne Of Cleves

Band:
Freddy Delirio – voce e tastiere
Chris Delirio – batteria
Paolo Oliveri – chitarra
Alessandro Lupo – basso

 

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Born to Lose, Live to Win | Rock'n'Roll is my life, so... long live rock'n'roll !!!

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